Certificato partita IVA autocertificazione

Rinaldo Pitocco - Ultimo aggiornamento: 08/09/2021
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DOC   autocertificazione p.iva (fac simile a)
PDF interattivo   autocertificazione p.iva (fac simile b)
DOC   autocertificazione di non possedere partita IVA
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Fac simile con cui la persona interessata dichiara il numero di partita Iva attribuito a se stesso o alla propria ditta o società. L'autocertificazione partita IVA è disponibile nei formati WORD e PDF editabile.

Cos'è la partita IVA

La partita Iva è un codice di 11 cifre che identifica in maniera univoca gli operatori che svolgono un'attività economica nel territorio dello Stato rilevante ai fini dell'imposizione fiscale indiretta, vale a dire dell'imposta sul valore aggiunto (IVA).

Chiunque come ditta individuale, società o libero professionista eserciti un'attività economica abituale e continuativa (dunque non occasionale) è tenuto all'obbligo di apertura della partita IVA.

Il numero di partita IVA viene rilasciato dall'Ufficio dell'Agenzia delle Entrate nel momento in cui la persona interessata richiede - attraverso il modello AA9/12 (per impresa individuale e lavoratori autonomi) o il modello AA7/10 (per società, enti, associazioni, ecc.) - l'apertura della posizione.

I soggetti tenuti all'iscrizione nel Registro delle imprese o nel Registro delle notizie economiche e amministrative (REA), presentano la dichiarazione di inizio attività utilizzando la Comunicazione Unica.

Il numero di partita I.V.A. resta invariato anche nelle ipotesi di variazioni di domicilio fiscale fino al momento della cessazione dell'attività e deve essere indicato nelle dichiarazioni, nei documenti fiscali, nella home-page dell'eventuale sito web e in ogni altro documento ove richiesto.

Come verificare la partita IVA

Chi volesse verificare a chi appartiene una certa partita IVA, non dovrebbe far altro che inserire il numero nell'apposito spazio disponibile su questa pagina del sito dell'Agenzia delle Entrate: https://telematici.agenziaentrate.gov.it/VerificaPIVA/Scegli.do

Questa invece la pagina https://ec.europa.eu/taxation_customs/vies/ da cui è possibile verificare la validità di una partita IVA in un determinato paese comunitario.

Se la partita IVA è correttamente registrata in Anagrafe Tributaria, la piattaforma fornirà le seguenti informazioni:

  • lo stato - attiva, sospesa (in caso di affitto d'azienda), cessata;
  • la denominazione o il cognome e nome del titolare;
  • la data di inizio attività e le eventuali date di sospensione/cessazione;
  • l'informazione (eventuale) se la partita Iva è di un Gruppo Iva o di un partecipante a un Gruppo Iva.

Come ottenere il certificato di attribuzione partita IVA

Per il disbrigo di talune pratiche come

  • la cessazione dell'attività
  • la richiesta di un finanziamento
  • la cancellazione da un ordine professionale
  • la partecipazione ad una gara d'appalto

può rendersi necessario disporre di un certificato di attribuzione partita IVA, vale a dire di un certificato rilasciato dall'Agenzia delle Entrate che attesta il numero di partita IVA assegnato ad un professionista o ad una impresa. Ad essere precisi nel certificato risultano presenti anche altre informazioni come il codice di attività, l'indirizzo, ecc.

Il certificato di attribuzione di Partita IVA può essere richiesto direttamente all'Agenzia delle Entrate oppure a società private (ad es. evisura.it, tuttovisure.it, pratiche.it, ecc.) pagando una commissione.

Quando utilizzare l'autocertificazione partita IVA

Dal 15 Settembre 2020, indipendentemente dal fatto che il rapporto sia intrattenuto con un ente della PA, con un gestore di pubblici servizi o con un privato (banca, assicurazione, professionista, ecc.), in luogo della certificazione è possibile far ricorso all'autocertificazione partita IVA.

Infatti, mentre prima dell’entrata in vigore del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito con Legge n. 120/2020 (cd. "Decreto Semplificazioni"), le autocertificazioni erano possibili solo verso i privati che vi acconsentivano, com’era previsto dall’art. 2 DPR n. 445/2000, adesso allo stesso art. 2 è stata soppressa la condizione del consenso dei privati destinatari dei documenti, aprendo così ad un obbligo generalizzato di accettare le autocertificazioni.

Il vantaggio per i cittadini è duplice: eliminazione di passaggi inutili presso gli uffici pubblici e risparmio sui costi relativi all'imposta di bollo e ai diritti di segreteria.

In pratica con l'autocertificazione partita IVA, la persona interessata può dichiarare su un comune foglio di carta di essere in possesso di un determinato numero di Partita IVA. La firma non va autenticata e non è necessario apporre marche da bollo.

Se il modulo viene inviato tramite fax, posta o e-mail, è importante allegare la copia di un valido documento di riconoscimento del dichiarante.

Chiaramente anche il dichiarante ha le sue responsabilità, visto che in caso di false attestazioni oltre a perdere i benefici ottenuti grazie all'autocertificazione partita Iva, corre il rischio di sanzioni civili e penali.

Autocertificazione di non possedere partita IVA

In questa stessa scheda è disponibile altresì un fac simile con cui la persona interessata dichiara di non essere in possesso della Partita IVA, in quanto non esercita attività di impresa rientrante nel campo di applicazione dell’IVA ai sensi dell’art. 4 del DPR 26/10/1972 n° 633.

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