Curriculum vitae redatto in forma di dichiarazione sostitutiva Word
Descrizione
Modelli di curriculum vitae redatti in forma di dichiarazione sostitutiva ai sensi del DPR 445 del 2000. Per lòa precisione si tratta di modelli con cui si dichiara che le informazioni riportate nel proprio CV, redatto in formato europeo, corrispondono a verità.
Curriculum vitae Europass con dichiarazione sostitutiva di certificazione: a cosa serve
In pratica con questo modello il soggetto, sotto la propria responsabilità, ai sensi e per gli effetti degli articoli 46 e 47 del DPR 445/2000, consapevole di quanto prescritto dagli articoli 75 e 76 del medesimo DPR, rispettivamente sulla responsabilità penale prevista per chi rende false dichiarazioni e sulla decadenza dai benefici eventualmente conseguenti al provvedimento emanato sulla base di dichiarazioni non veritiere, dichiara che le informazioni riportate nel Curriculum Europass WORD corrispondono a verità.
Ricordarsi di allegare al modello la copia non autenticata di documento di identità del sottoscrittore in corso di validità.
Curriculum con dichiarazione sostitutiva: quando viene richiesto
Generalmente il curriculum vitae redatto in forma di dichiarazione sostitutiva, viene richiesto in occasione di partecipazioni a bandi di concorso nella Pubblica Amministrazione. Non presentarla potrebbe comportare l'esclusione dall'avviso.
Ma anche presentarla dichiarando il falso potrebbe comportare delle serie conseguenze. La Pubblica Amministrazione, infatti, è tenuta a verificare la veridicità delle dichiarazioni rese dal soggetto. In tal senso può richiedere la certificazione relativa a quanto dichiarato allo stesso individuo o all’Ufficio competente: titolo di studio, certificato di iscrizione all'albo, attestato di partecipazione al master, ecc.
Nel caso in cui l'autocertificazione non corrispondesse al vero e il dichiarante fosse pienamente consapevole di aver riportato nel curriculum cose non vere, egli non solo subirebbe l'immediata esclusione dalla graduatoria, ma sarebbe chiamato a rispondere del reato di falso.
In tal senso l'art. 483 del Codice Penale stabilisce che chiunque attesta falsamente al pubblico ufficiale, in un atto pubblico, fatti dei quali l’atto è destinato a provare la verità, è punito fino a due anni di reclusione. L’art. 495 del Codice Penale, inoltre, punisce da uno a sei anni reclusione chi attesta falsamente l’identità, lo stato o qualità della propria o di un’altra persona.