Il microcredito: un aiuto alla nascita e allo sviluppo di micro imprese
Coloro che intendono mettersi in proprio o realizzare nuovi investimenti nell’ambito di imprese già avviate e che, per condizioni soggettive o oggettive, si trovano in difficoltà ad accedere ai canali tradizionali del credito, possono far ricorso allo strumento del Microcredito. Si tratta di una grossa opportunità non solo per i tanti giovani vogliosi di intraprendere una nuova attività, ma incapaci di offrire le garanzie patrimoniali o personali normalmente richieste dalle banche per l’ottenimento di un prestito, ma anche per le imprese che, penalizzate dal calo dei fatturati, dalla difficile gestione della liquidità e da condizioni di accesso al credito sempre più restrittive, hanno la necessità di realizzare investimenti per migliorare la propria competitività e restare al passo con la concorrenza o semplicemente di coprire le spese di funzionamento e di gestione.
Microcredito: cos'è
Si tratta di un finanziamento di piccolo importo, destinato a microimprese e lavoratori autonomi esclusi dal credito tradizionale per mancanza di garanzie, concesso senza il rilascio di ipoteche, fideiussioni o altro, senza spese di istruttoria e ad un tasso generalmente molto basso.
Per accedere al microcredito è necessario compilare una domanda tesa a dimostrare di avere una buona idea d’impresa, possedere le capacità per svolgere l'attività e far parte di una rete di riferimento che sia disposta a fornire una sorta di garanzia morale.
Microcredito: come ottenerlo
Il panorama delle istituzioni che effettuano microcredito è molto vario e comprende realtà che si differenziano per le modalità di gestione, erogazione del credito e tipologia dei servizi finanziari offerti. A titolo di esempio citiamo Microcredito per l'Italia specializzata in attività di microcredito e inclusione finanziaria, Banca Popolare Etica, la prima banca specializzata nel credito al settore no-profit in Italia, Permicro che si rivolge ai cittadini italiani e stranieri che vogliono avviare o sviluppare un’attività imprenditoriale.
Ma tra coloro che promuovono iniziative di microcredito ci sono anche le Camere di Commercio, le Fondazioni non bancarie, le Università, le Province. Forte anche l’impulso dato negli ultimi anni dalle Regioni che a tal fine si avvalgono del supporto del Fondo Sociale Europeo (FSE). Normalmente i bandi sono rivolti a soggetti disoccupati che intendono avviare un'attività o a imprese/liberi professionisti che hanno problemi nell'accesso al credito ordinario. Gli importi massimi erogabili sono di 25mila euro (10mila euro per le persone fisiche), il tasso applicato è pari all’1% e la durata di 60 mesi.
Le domande di ammissione possono essere presentate dopo la pubblicazione dei bandi e fino ad esaurimento delle risorse disponibili. Normalmente in questi casi per poter accedere al microcredito occorre predisporre anche un business plan. Si tratta di un documento che illustra i contenuti e le caratteristiche di un’iniziativa, un progetto o un’attività imprenditoriale, col fine di verificarne la fattibilità dal punto di vista tecnico ed economico. In particolare con il business plan si definiscono nel dettaglio l’idea e gli obiettivi che si intendono perseguire, le conoscenze e le competenze dei soggetti promotori, il mercato di riferimento, la concorrenza e le strategie di marketing da porre in atto, i mezzi e le risorse necessarie, i risultati economici e finanziari attesi, la sostenibilità dell’idea.
Più il contenuto del business plan sarà dettagliato, convincente e credibile, più facile sarà ottenere l’approvazione dei valutatori e, in defintiva, l’accesso al microcredito. Su Moduli.it è possibile scaricare gratuitamente alcuni schemi di business plan.
Anche la Commissione europea gestisce programmi di microcredito. Parliamo di EaSI, il programma per l'occupazione e l'innovazione sociale che tuttavia non finanzia direttamente gli imprenditori, ma permette a una serie di intermediari (banche, finanziarie, ecc.), attraverso la concessione di garanzie o l’erogazione diretta di fondi, di aumentare il volume dei prestiti concedibili. Qui trovate gli attuali intermediari italiani dello strumento di microfinanziamento supportato da EaSI e i relativi prodotti finanziari disponibili.
In definitiva in questo periodo di congiuntura finanziaria negativa, il microcredito può rappresentare un ottimo rimedio alla crisi, specie in un paese come l’Italia in cui la piccola impresa è culturalmente molto diffusa.