Modulistica Resto al Sud

- Ultimo aggiornamento: 19/07/2021
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DOCX   Format business plan
ZIP   Società-Imprese individuali costituite
ZIP   Attività libero professionali individuali/Società tra professionisti costituite
ZIP   Società-Imprese individuali NON costituite
ZIP   Attività libero professionali individuali /Società tra professionisti NON costituite
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Da questa scheda è possibile scaricare tutta la modulistica necessaria per presentare la propria candidatura a RESTO AL SUD, uno strumento che sostiene l’avvio di nuove attività imprenditoriali nel Mezzogiorno da parte di under 56. Nel prosieguo informazioni di dettaglio su caratteristiche, requisiti, beneficiari e modalità di presentazione della domanda. 

Le start up in Italia

Si sa, noi italiani siamo un popolo di aspiranti imprenditori: circa due terzi dei giovani tra i 18 e i 35 anni si dichiara propenso a valutare la possibilità di aprire un'impresa. Del resto in un momento come quello che stiamo attraversando, avviare un'attività può rappresentare l’unica risposta possibile alla mancanza di opportunità lavorative. Ma c'è anche chi decide di avviare una start up perché il lavoro che ha non è in linea con i propri studi o con le proprie esperienze professionali o semplicemente perché intende raggiungere una maggiore indipendenza personale.

Molti hanno già le idee molto chiare su cosa fare: c'è chi decide di aprire un ristorante, un bed & breakfast o un coworking, al contrario di altri che invece preferiscono intraprendere un’attività legata alla produzione di energie alternative, alla coltivazione della canapa o al commercio elettronico. Ma quante di queste imprese poi riescono effettivamente a decollare e a produrre profitti? Non molte a dire la verità, all'incirca una su due.

Purtroppo non basta la voglia di fare, il desiderio di realizzarsi per coronare il proprio sogno imprenditoriale. Oggi molte start up falliscono perchè non ci si concentra a sufficienza nello studio e nella realizzazione di qualcosa di cui il mercato ha effettivamente bisogno. Manca inoltre una pianificazione accurata di tutti gli aspetti del business, così come una scarsa attenzione viene dedicata alla qualità delle risorse umane. Ma queste non sono le uniche motivazioni che spiegano gli insuccessi di molte start up. C'è da sottolineare, infatti, che in Italia è sempre più difficile fare impresa: tassazione elevata, eccessiva burocrazia, alti costi delle materie prime. Ecco perchè falliscono le start up.

Tra le altre numerose ragioni d’insuccesso di una start up possiamo inserire anche il mancato accesso alle risorse finanziarie, quanto mai utili per trasformare il sogno in realtà. Come dire, senza soldi non si va molto lontano. Da questo punto di vista dobbiamo dire che le istituzioni sono da sempre molto attive attraverso lo stanziamento di finanziamenti e agevolazioni di ogni tipo: il Fondo di Garanzia, il microcredito, i finanziamenti europei sono tutti strumenti che hanno come obiettivo quello di incoraggiare e promuovere la nascita e lo sviluppo di nuove imprese.

Tra queste misure rientra anche "Resto al Sud", uno strumento messo in campo dal Governo e gestito da Invitalia col fine di incoraggiare la costituzione di nuove imprese nelle Regioni meno sviluppate della nostra penisola.

Cos'è Resto al Sud

"Resto al Sud" è una misura istituita dal Ministro per la Coesione Territoriale e il Mezzogiorno di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze e il Ministro dello Sviluppo Economico col preciso intento di sostenere la nascita di start up giovanili nelle regioni del Sud: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche, Umbria)

La gestione di questo strumento è stata affidata all’Agenzia Nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa S.p.A. - Invitalia.

Con il contributo finanziario ottenibile attraverso questo strumento è possibile avviare start up per:

  • la produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura;
  • la fornitura di servizi alle imprese e alle persone;
  • il turismo;
  • la libera professione (sia in forma individuale che societaria).
Restano escluse le attività agricole e del commercio, ad eccezione della vendita dei beni prodotti nell’ambito dell’attività d’impresa.

I settori in cui è possibile avviare la start up sono molteplici: industria, turismo, audiovisivo, servizi, ICT, costruzioni, trasporti, energia, cultura, sanità, farmaceutico, alimentare.

Resto al Sud: a chi si rivolge

Le richieste di agevolazioni possono essere presentate dai soggetti che

  • hanno un'età compresa tra i 18 e i 56 anni non compiuti. Non vige alcun limite di età per chi vuole avviare un’attività imprenditoriale in uno dei 24 comuni compresi nel cratere sismico del Centro Italia;
  • sono residenti nelle regioni del Mezzogiorno e più precisamente in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia al momento della presentazione della domanda. È possibile trasferire la residenza entro 60 giorni (120 se residenti all’estero) dall’esito positivo dell’istruttoria;
  • non hanno un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento;
  • non sono già titolari di altra attività di impresa attiva alla data del 21 giugno 2017. In altre parole non possono presentare domanda i titolari di  partita IVA movimentata o, nel caso di società, i loro legali rappresentanti;
  • non risultano già beneficiari nell’ultimo triennio di altre misure di incentivazione aventi l'obiettivo di sostenere la creazione di nuove start up.

Con questi requisiti possono presentare la domanda di finanziamento:

  • le imprese costituite (ditte, società, cooperative, ecc.) successivamente alla data del 21 giugno 2017, o
  • le imprese costituende, ossia team di persone che si costituiscono entro 60 giorni (120 se residenti all’estero) dalla data di comunicazione del positivo esito dell’istruttoria;
  • i liberi professionisti (in forma societaria o individuale ) che non risultano titolari di partita IVA nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda per lo svolgimento di un’attività analoga a quella proposta

Il progetto imprenditoriale deve essere avviato successivamente alla presentazione della domanda di agevolazione ovvero alla data di costituzione della società nel caso in cui la domanda sia presentata da persone fisiche. La start up si considera avviata nel momento in cui viene emessa nei suoi confronti un documento di spesa (fattura o ricevuta) ammissibile alle agevolazioni.

Il progetto imprenditoriale deve, invece, essere portato a termine entro e non oltre 24 mesi dalla data riportata sul provvedimento  di  concessione, a meno che Invitalia non ritenga che il ritardo non sia imputabile al soggetto beneficiario del finanziamento. La data di conclusione del progetto coincide con quella riportata nell'ultimo documento di spesa ammissibile alle agevolazioni.

Resto al Sud: quanto finanzia

"Resto al Sud" è uno strumento che consente di finanziare al 100% le spese relative al progetto imprenditoriale. In particolare prevede:

  • un contributo a fondo perduto fino al 50% erogato da Invitalia;
  • un finanziamento bancario pari al 50% della spesa, concesso da un istituto di credito aderente alla convenzione tra Invitalia e ABI, garantito dal Fondo di garanzia per le PMI. Il finanziamento bancario deve essere restituito in 8 anni, ma praticamente non si pagano interessi. Infatti il prestito beneficia di un contributo che copre integralmente gli interessi del finanziamento. Sul sito www.invitalia.it è consultabile l’elenco delle banche aderenti alla convenzione Invitalia - ABI a cui rivolgersi per il finanziamento bancario.

Per le imprese esercitate in forma individuale, ossia con un solo soggetto proponente, il finanziamento massimo è pari a 60.000 euro.

Qualora il progetto di start up sia presentato da più soggetti già costituiti o che intendano costituirsi in forma societaria, l’importo di 50.000 euro va riferito ad ogni singolo socio fino ad un ammontare complessivo di 200.000 euro.

Le imprese finanziate con Resto al Sud possono ottenere, al completamento del loro progetto, un ulteriore contributo a fondo perduto:

  • 15.000 euro per le ditte individuali e le attività professionali svolte in forma individuale;
  • 10.000 euro per ciascun socio, fino a un massimo di 40.000 euro, per le società.

Facciamo un esempio: supponiamo che tre giovani abruzzesi intendano avviare una libreria indipendente nella città di Pescara, per la quale è previsto un investimento complessivo di 90.000 tra ristrutturazione dell’immobile, acquisto di scaffali, programma di gestione, sito Internet, ecc. Bene in questo caso i tre ragazzi potranno ricevere da Invitalia un contributo a fondo perduto di 45.000 euro e un finanziamento a tasso zero, contratto presso una delle banche aderenti alla convenzione, dell’importo di 45.000 euro.

Non solo. Al momento dell'avvio dell'attività i tre giovani potranno ricevere altri 10.000 euro a testa a fondo perduto. Non male, vero?

Resto al Sud: cosa finanzia

Possono godere delle agevolazioni previste dalla misura “Resto al Sud” le spese sostenute per:

  • interventi di ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili nel limite massimo del 30%;
  • macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica;
  • programmi informatici, connessioni adsl o fibra, reti telematiche, sviluppo di piattaforme e siti web, ecc.
  • altre spese utili all’avvio dell’attività (materie prime, materiali di consumo, utenze e canoni di locazione, canoni di leasing, garanzie assicurative) nel limite massimo del 20%. 

Non sono ammissibili

  • le spese relative a macchinari, impianti e attrezzature usati;
  • le spese notarili per la costituzione della società;
  • le spese relative all'acquisto di automezzi, fatta eccezione per quelli strettamente necessari al ciclo di produzione;
  • le spese relative ai beni acquisiti con il sistema della locazione finanziaria, del leasing e del leaseback;
  • le spese relative al costo del personale;
  • le spese di progettazione e le consulenze.
Non sono ammissibili, infine, tutte quelle spese di importo unitario inferiore a euro 500 euro.

Invitalia Resto al Sud modulistica

La presentazione della domanda può avvenire in qualsiasi momento. E' bene precisare che Resto al Sud è un incentivo a "sportello", il che significa che le domande vengono esaminate senza graduatorie, in base all’ordine cronologico di arrivo.

La domanda di agevolazione deve essere compilata esclusivamente per via elettronica, utilizzando la procedura informatica messa a disposizione nel sito internet www.invitalia.it. Chiaramente occorre preventivamente registrarsi sulla piattaforma, disporre della firma digitale e di un indirizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC).

Alla domanda occorre allegare:

  • il progetto imprenditoriale. Questo l'esempio business plan Resto al Sud, un documento che deve descrivere nel dettaglio l'attività imprenditoriale, gli aspetti tecnico-produttivi ed organizzativi oltre che economico-finanziari, il mercato, la concorrenza, ecc. 
  • la modulistica richiesta dal programma Resto al Sud: CV e ruolo del titolare dell’impresa/ società e del socio, dichiarazione di conformità agli originali della documentazione prodotta, dichiarazione possesso requisiti da parte dei soggetti richiedenti, ecc. 

Le domande vengono valutate in ordine cronologico di arrivo entro 60 giorni dalla data di presentazione.

In particolare ad una verifica della sussistenza dei requisiti per l'accesso alle agevolazioni (residenza, età, titolarità di altre attività d’impresa, ecc.), segue una valutazione di merito che si basa ad esempio sull’adeguatezza e coerenza delle competenze dei soci rispetto alla specifica attività che si intende avviare, sulla sostenibilità tecnico-economica del progetto imprenditoriale, sulle potenzialità del mercato di riferimento, sul vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza e così via.

E' bene sapere che Invitalia potrà anche richiedere un colloquio con i richiedenti.

Chi mi aiuta a predisporre la modulistica Resto al Sud

Chi ritiene di non essere in grado di presentare la domanda in maniera autonoma, può affidarsi alla competenza e all'esperienza (87,5% di progetti finanziati con successo) di Civica Srl (www.civica.cc), un'azienda che dal 1998 opera nel settore della finanza agevolata e più in generale dei finanziamenti per le imprese e gli aspiranti imprenditori.

Il compenso per le prestazioni professionali è pattuito al momento del conferimento dell’incarico e si compone di un rimborso forfettario delle spese di gestione della pratica e di un compenso ancorato unicamente ai risultati conseguiti.

Se vuoi sottoporre la tua idea d'impresa ai professionisti di Civica Srl, non devi far altro che inviare una e-mail all'indirizzo info@civica.cc.

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