Recesso conto corrente per modifiche contrattuali: WORD, PDF
Fac simile con cui il correntista comunica il recesso unilaterale conto corrente bancario, dopo aver ricevuto dalla banca una lettera con cui si comunica la variazione delle condizioni contrattuali applicate al conto (modifica delle commissioni, variazione del canone annuo, ecc).
Recesso unilaterale conto corrente bancario: quando il cliente può comunicarlo
I contratti di conto corrente (e non solo) possono essere modificati dalle banche in ogni momento, chiaramente nel rispetto di precise condizioni stabilite dalla legge (art. 126-sexies del D. Lgs. 1.9.1993, n. 385 (Testo Unico Bancario). È importante però che la facoltà di modifica unilaterale sia prevista nel contratto e approvata specificamente dal cliente.
È la Banca d'Italia che verifica le modalità con cui gli istituti bancari e finanziari adottano ed eseguono le modifiche unilaterali.
Se la modifica riguarda tassi di interesse o di cambio, essa può essere applicata con effetto immediato e senza preavviso. Se la modifica è in senso sfavorevole per il cliente, l’applicazione immediata e senza preavviso è possibile solo se la modifica stessa dipende dalla variazione di tassi di riferimento convenuti nel contratto. In questo caso il cliente viene informato della modifica attraverso una normale comunicazione periodica inviata dalla Banca.
Per il resto la legge prevede che le banche debbano preventivamente inviare alla propria clientela una comunicazione ad hoc che illustri:
- il contenuto della modifica (ad es. aumento delle commissioni, riduzione del tasso creditore, ecc.);
- le motivazioni che stanno alla base di una simile decisione;
- la data di entrata in vigore delle modifiche.
Detta comunicazione deve essere inviata in forma scritta e con un preavviso di almeno 60 giorni. Questo lasso di tempo consente al cliente di valutare in maniera attenta e scrupolosa le modifiche imposte dall'istituto e conseguentemente di prendere una decisione ponderata sulla ricerca o meno di una soluzione alternativa.
Entro la scadenza del termine riportato sulla lettera della banca, il cliente ha la possibilità di recedere dal contratto senza spese. A tal fine è sufficiente che compili e trasmetta il modello disponibile in questa scheda. Chiaramente la liquidazione del rapporto viene effettuata applicando le condizioni precedenti.
Se invece il cliente non recede dal contratto, le variazioni si intendono approvate e producono effetti dalla data indicata nella “Proposta di modifica unilaterale del contratto”.
Se il cliente ritiene che non siano state rispettate le regole in materia di modifica unilaterale dei contratti, può presentare reclamo alla banca o all’intermediario finanziario. Questo il
Il reclamo può essere presentato anche dopo la data di entrata in vigore della variazione.
Le banche e gli intermediari finanziari devono fornire una risposta alla clientela entro 30 giorni. Nel caso in cui l’intermediario non risponda o la risposta non sia ritenuta soddisfacente, il cliente può presentare un
Recesso unilaterale conto corrente bancario da parte della banca
Il contratto di conto corrente è a tempo indeterminato. Anche la banca, come il cliente, può recedere dal contratto dandone comunicazione scritta al cliente con un preavviso di almeno 60 giorni. In questo caso il contratto cessa alla data di scadenza del preavviso.
Il recesso da parte della banca può anche non prevedere il preavviso, qualora ricorra un giustificato motivo ai sensi del D. Lgs. n. 206/2005 (interdizione, inabilitazione, insolvenza, ecc.). Anche in questo caso la banca deve darne comunicazione al cliente e il rapporto si considera cessato alla data di ricezione della predetta comunicazione.
In situazioni simili la banca blocca l'operatività del conto e di tutti i servizi ad esso connessi (carta, assegni, ecc.). Il cliente è tenuto a restituire carta, assegni e dispositivi per la generazione delle password entro la data di cessazione del contratto, a qualunque causa dovuta.
È tenuto a rimborsare alla banca quanto dovuto per l’utilizzo della carta e a pagare il canone in misura proporzionale al periodo in cui il rapporto è stato in vigore.
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