Ricorso alla Corte di Giustizia Europea: modulistica

Rinaldo Pitocco - Ultimo aggiornamento: 05/03/2021
Formati
PDF   Formulario di ricorso CEDU
PDF   Formulario di procura
PDF   Come compilare il formulario di ricorso
PDF   Informazioni complementari per i ricorrenti che introducono un ricorso contro l’Italia
PDF   Guida "Come presentarlo e in che modo viene gestito"
PDF   Guida pratica sull’ammissibilità
PDF   La ricevibilità di un ricorso
PDF   Domande & Risposte
PDF   Schema semplificato del percorso di un ricorso dinanzi alla Corte
PDF   Convenzione europea dei diritti dell’uomo
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In questa scheda rendiamo disponibile il formulario di ricorso CEDU, ovverossia il modello in formato PDF editabile con cui è possibile proporre ricorso Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo. Sempre da questa scheda è possibile scaricare una serie di altri documenti utili e più precisamente:

  • Formulario di procura
  • Come compilare il formulario di ricorso
  • Informazioni complementari per i ricorrenti che introducono un ricorso contro l’Italia
  • Guida "Come presentarlo e in che modo viene gestito"
  • Guida pratica sull’ammissibilità
  • La ricevibilità di un ricorso
  • Domande & Risposte
  • Schema semplificato del percorso di un ricorso dinanzi alla Corte
  • Convenzione europea dei diritti dell’uomo

Corte Europea dei Diritti dell'Uomo: cosa fa

La Corte europea è un tribunale internazionale con sede a Strasburgo, a cui privati cittadini e non solo possono ricorrere qualora ritengano che taluni diritti sanciti dalla “Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo” siano stati violati.

Negli ultimi cinquant’anni la Corte si è occupata di molte problematiche, come l'aborto, il suicidio assistito, le perquisizioni personali, i casi di schiavitù domestica, lo sfruttamento nel lavoro, la questione del velo islamico nelle scuole e nelle università, la discriminazione contro i Rom, le questioni ambientali e via discorrendo. 

Più della metà delle sentenze di condanna emanate dalla Corte hanno riguardato il diritto ad un giusto processo, il diritto alla vita, il diritto a non subire torture e trattamenti inumani e degradanti, il diritto alla libertà di espressione, il diritto alla privacy, ecc.

Ricorso CEDU: chi può farlo, contro chi

Possono presentare ricorso alla Corte europea:

  • singole persone, un gruppo di persone, società o organizzazioni non governative, che intendano denuciare la violazione dei propri diritti;
  • il singolo Stato contro un altro.

Va precisato che la gran parte dei ricorsi di questi ultimi anni è stato presentato dagli individui contro gli Stati membri.

Si può ricorrere solo contro uno o più Stati che abbiano ratificato la Convenzione, mentre sono inammissibili i ricorsi contro i singoli individui o contro le istituzioni di diritto privato, come le società commerciali. In particolare l'atto o gli atti contestati devono emanare da un’autorità pubblica dello Stato, come ad esempio da un tribunale o da una qualsiasi amministrazione pubblica.

Requisiti per l'ammissibilità del ricorso CEDU

Affinchè un ricorso possa essere dichiarato ammissibile dalla Corte è necessario che:

  • il caso sia stato sottoposto all'esame della Corte solo dopo che siano state esperite tutte le vie di ricorso interne previste dall’ordinamento del proprio Stato fino al più alto grado di giudizio (nel caso dell'Italia fino alla Corte di Cassazione). In questo modo si da allo Stato stesso la possibilità di intervenire, ponendo rimedio alla questione, a livello interno;
  • le violazioni lamentate dall'individuo devono riferirsi esclusivamente a uno o più dei diritti sanciti nella Convenzione;
  • il ricorso deve essere presentato alla Corte entro i 6 mesi successivi all'ultima decisione, che solitamente corrisponde a una sentenza emanata dalla Corte di Cassazione;
  • il ricorrente deve essere, personalmente e direttamente, vittima di una violazione ai sensi della Convenzione e deve aver subito un danno rilevante. Dunque non ci si può lamentare di una legge o di un altro atto in termini generali, ad esempio perché lo si ritiene ingiusto.

Ricorso Corte Europea Diritti Uomo: come si presenta

Il ricorrente può adire la Corte Europea compilando il formulario e inviandolo per posta ordinaria. L’istruzione della pratica è gratuita. In questa fase non è necessaria l'assistenza di un legale, cosa che tuttavia diventa necessaria quando la Corte comunica il caso al Governo convenuto per le sue osservazioni.

Il formulario di ricorso deve essere inviato tramite raccomandata con avviso di ricevimento al seguente indirizzo:

The Registrar
European Court of Human Rights
Council of Europe
F-67075 Strasbourg cedex

È essenziale compilare il formulario di ricorso in ogni sua parte visto che in caso di omessa o incompleta compilazione la Corte può rigettare l'istanza.

Il formulario deve recare la firma del ricorrente o quella del legale rappresentante se trattasi ad esempio di società, onlus o altro.

Allegare alla domanda tutti i documenti che si ritengono utili all'istruzione del procedimento. Si raccomanda, in particolare, di allegare solo copie e non originali in quanto i documenti trasmessi non verranno restituiti alla fine del procedimento. 

L’invio di un ricorso via fax non interrompe più il termine dei 6 mesi.

Come si svolge la procedura

Ricevuto il formulario la Corte come prima cosa valuta se il ricorso è fondato nel merito. Se non lo è informa il cittadino che il ricorso è irricevibile. Questa decisione non può essere impugnata. In caso contrario informerà le parti dell’apertura a proprio nome di un fascicolo di ricorso il cui numero di riferimento dovrà essere citato in tutta la corrispondenza successiva.

È possibile che in seguito vengano richiesti documenti, informazioni o spiegazioni aggiuntivi relativi al ricorso. La Corte può anche decidere di raccogliere testimonianze ed effettuare indagini sul luogo dove si sono verificati i fatti in causa.

I procedimento innanzi alla Corte si svolgono essenzialmente per iscritto ma, in casi specifici, la Corte può decidere di tenere udienze pubbliche presso il Palazzo dei Diritti dell’Uomo con sede a Strasburgo.

C'è da dire che la Corte europea cerca sempre di favorire l'accordo fra le parti e, dunque, una composizione amichevole della controversia. Tuttavia qualora non si giungesse ad alcun tipo di accordo, la Corte procederà ad una valutazione di merito. A questo punto la Corte emette una sentenza, che diverrà definitiva una volta decorsi 3 mesi dalla sua pubblicazione. In questo lasso di tempo le parti possono richiedere un riesame del caso per una nuova valutazione.

Quanto dura la procedura davanti alla Corte

Non è possibile stimare a priori la durata di una procedura, molto dipende dal carico di lavoro degli uffici, dalla complessità del caso, dalle informazioni disponibili e da molti altri fattori. Così ci sono casi che possono essere esaminati e risolti molto rapidamente, mentre ce ne sono altri la cui valutazione può richiedere maggior tempo.

Ricorso alla Corte di giustizia europea costi

Come detto il l'esame della pratica è gratuito. Sono a carico del ricorrente unicamente gli onorari dell’avvocato e le spese per la ricerca e la corrispondenza. In proposito va detto che il ricorrente non è tenuto a essere rappresentato da un avvocato al momento del deposito del ricorso. Ciò si renderà necessario solo nel momento in cui la Corte dovesse decidere di comunicare il ricorso al Governo.

Dopo l’introduzione del ricorso, il ricorrente può richiedere di beneficiare del gratuito patrocinio.

Le sentenze del CEDU sono vincolanti per gli Stati

Le sentenze di condanna, che accertano una violazione dei diritti sanciti dalla Convenzione, sono vincolanti per lo Stato, che ha l'obbligo di eseguirle.
In particolare è il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa vigila sull’esecuzione delle sentenze, che spesso consistono nel pagamento di somme assegnate dalla Corte ai ricorrenti come risarcimento per i danni subiti.

Attenzione: le sentenze sono definitive e non possono essere appellate dalle parti. Se è lo Stato ad essere condannato, questi ha l'obbligo di evitare che tali violazioni si ripetano in futuro, eventualmente anche modificando il proprio ordinamento interno.

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