Certificato esistenza in vita: cos'è e come richiederlo

Rinaldo Pitocco - Ultimo aggiornamento: 06/10/2021
Formati
DOC
PDF
Dichiaro di aver preso visione della nota informativa

Il certificato di esistenza in vita è il documento attestante che l'intestatario è vivente alla data del rilascio del certificato medesimo. Può essere richiesto dal diretto interessato o comunque da una qualsiasi altra persona che conosce i dati anagrafici della persona residente nel Comune. Il certificato di esistenza in vita deve essere rilasciato in bollo tutte le volte in cui la legge non prevede una specifica forma di esenzione.

Certificato di esistenza in vita: a cosa serve

Come detto si tratta di un certificato che attesta l'esitenza in vita della persona che in quel momento ne sta effettuando la richiesta.

Si tratta di un certificato che nei rapporti con i privati (banche, Poste, compagnie assicurative, ecc.) può essere richiesto in svariate occasioni: per riscuotere una pensione sulla vita, per delegare un'altra persona alla riscossione della pensione, per esigenze connesse alle assicurazioni sulla vita e via discorrendo.

Come richiedere il certificato esistenza in vita

La persona interessata non deve far altro che rivolgersi allo sportello dell'ufficio anagrafe del comune di residenza munito di un documento di identità in corso di validità.

Deve quindi compilare il fac simile disponibile in questa scheda specificando:

  • i propri dati anagrafici;
  • la qualità del richiedente, ossia se diretto interessato o legale rappresentante/delegato/procuratore. In quest'ultimo caso occorre allegare la relativa documentazione (ad es. delega, procura alle liti);
  • l'uso per il quale si richiede il certificato.

Se l’interessato è impossibilitato a recarsi, personalmente o tramite delegato, direttamente presso gli sportelli, potrà trasmettere la richiesta anche a mezzo mail o PEC. In tal caso dovrà allegare la copia di un valido documento di riconoscimento, oltre all'attestazione di avvenuto pagamento della marca da bollo e dei diritti di segreteria. Chiaramente in queste circostanze si consiglia di consultare il sito istituzionale dell'ente, al fine di verificare la percorribilità di questa soluzione e di prendere nota dei relativi recapiti messi a disposizione dall'amministrazione.

Nel caso in cui il richiedente non risieda nel Comune, la richiesta potrà essere inviata a mezzo posta allegando - oltre ai documenti appena citati - anche una busta già provvista di affrancatura, per la trasmissione della certificazione richiesta

Coloro che risiedono all'estero, possono avanzare la richiesta per il tramite di Ambasciate o Uffici Consolari.

Validità del certificato

Il certificato ha validità di 6 mesi. Oltre detto termine, il documento è comunque valido se l'interessato dichiara e sottoscrive, in calce allo stesso certificato, che "le informazioni in esso contenute non hanno subito alcuna variazione".

Da chi può essere richiesto

Il certificato di eistenza in vita può essere richiesto non solo dal diretto interessato, ma anche da colui che in qualche modo ne ha un interesse, a patto però che abbia una conoscenza certa

  • degli elementi per l'identificazione dell'intestatario: cognome, nome e data di nascita (in mancanza di quest'ultima, esatto indirizzo);
  • dell'uso del certificato stesso, per la determinazione dell'applicazione dell'imposta di bollo.

Quanto costa richiedere il certificato esistenza in vita

Per ottenere il certificato di esistenza in vita occorre pagare i diritti di segreteria (0,60 o 0,35 se in carta libera) e, nei casi richiesti, una marca da bollo da 16,00 €. Sono esenti da imposta di bollo tutta una serie di istanze e pratiche burocratiche riguardanti, ad esempio, le adozioni e gli affidamenti, le successioni, il riconoscimento di figli naturali, i sussidi, gli assegni di studio, ecc.

Quando può essere sostituito con l'autocertificazione

Praticamente sempre. Infatti con il Decreto Legge n. 76/2020, convertito con Legge n. 120/2020 (cd. "Decreto Semplificazioni"), che ha apportato modifiche all'art. 2 del DPR n.445/2000, sono obbligati ad accettare l'autocertificazione non solo gli enti della Pubblica Amministrazione e i gestori o esercenti di pubblici servizi, ma anche i privati.

In altre parole dal 15 Settembre 2020 il cittadino non è più obbligato a chiedere il certificato esistenza in vita neppure quando intrattiene rapporti con soggetti privati: professionisti, aziende di servizi, associazioni sportive, banche, compagnie assicurative, ecc. Dal nostro portale è possibile scaricare alcuni fac simile di

Tutto questo significa che gli Ufficiali Comunali dell'Anagrafe potranno rilasciare i certificati solamente ad uso privato. La scelta è nelle mani dei cittadini: continuare a produrre i certificati ai privati che li richiedano oppure utilizzare le dichiarazioni sostitutive e goderne i vantaggi.

Foto
Flickr
Documenti correlati
 
Utilità