Lettera sollecito pagamento Tfr fac simile

Rinaldo Pitocco - Ultimo aggiornamento: 13/09/2019
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In questa scheda è disponibile un fac simile in formato DOC che il lavoratore può utilizzare per sollecitare al proprio datore di lavoro il pagamento del Trattamento di Fine Rapporto (TFR).

Cos'è il TFR

Il Trattamento di Fine Rapporto, conosciuto anche come liquidazione o buonuscita, è una prestazione economica a cui ha diritto il lavoratore nel momento in cui, per una qualsiasi causa (dimissioni, licenziamento, risoluzione consensuale, raggiungimento dell'età pensionabile, ecc.), cessa il rapporto di lavoro.

Per determinare l'importo del Tfr è sufficiente sommare per ciascun anno di servizio la retribuzione annua spettante divisa per 13,5. L'importo viene rivalutato ogni anno nella misura pari al 75% dell’inflazione più 1,5% fisso.

Al momento dell'erogazione il TFR è soggetto a una tassazione separata. In buona sostanza sulla somma erogata viene applicata una ritenuta d’acconto pari al 20%. Successivamente l'Agenzia delle Entrate determinerà la tassazione finale in base all’aliquota media Irpef degli ultimi due anni.

In caso di particolari necessità (spese sanitarie, acquisto o ristrutturazione casa, ecc.), il lavoratore può anche richiedere un anticipo TFR, nella misura massima del 70% sul montante maturato fino a quel momento. A tal fine è importante che il lavoratore abbia maturato almeno 8 anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro.

La richiesta va fatta per iscritto attraverso questo modulo richiesta anticipo Tfr

Nel 2015 era stata prevista anche la possibilità per il lavoratore dipendente del settore privato di ottenere l'anticipo sul Tfr ogni mese direttamente in busta paga. Tale possibilità oggi non c'è più.

Mancato pagamento Tfr: cosa fare

Come detto il Tfr va corrisposto dall'azienda al momento della cessazione del rapporto di lavoro. Il termine è fissato dal Contratto Collettivo Nazionale di riferimento per i diversi settori (Commercio e Artigianato, Terziario, Metalmeccanico, ecc.) e generalmente varia tra i 30 e i 45 giorni.

Per i dipendenti pubblici, invece, i termini per il pagamento del Tfr sono diversi e possono arrivare fino a 24 mesi nel caso in cui, ad esempio, il rapporto di lavoro si sia interrotto per dimissioni volontarie.

Superato questo termine se il datore di lavoro non ha ancora provveduto al pagamento di quanto dovuto, è opportuno che il lavoratore formalizzi per iscritto un sollecito di pagamento.

A tal fine può compilare il fac simile scaricabile da questa scheda e spedirlo tramite raccomandata A/R o PEC.

Sollecito pagamento Tfr: quali sono i termini

Ma quanto tempo ha il lavoratore per pretendere ciò che gli spetta a titolo di Tfr?

La prescrizione del diritto al Tfr è fissata in 5 anni. Questo significa che se il lavoratore, dal momento della cessazione del rapporto, lascia trascorrere un periodo di 5 anni senza inviare - tramite raccomandata A/R o PEC - una lettera sollecito pagamento Tfr, decade automaticamente dal diritto alla percezione della somma.

Il termine di prescrizione si estende a 10 anni qualora il riconoscimento del TFR sia avvenuto mediante sentenza passata in giudicato. 

Se il sollecito produce i suoi effetti, l'azienda sarà tenuta a corrispondere al lavoratore anche gli interessi legali maturati fino a quel momento. Contestualmente il lavoratore è tenuto a rilasciare una quietanza liberatoria Tfr.

Cosa fare se la lettera sollecito pagamento Tfr non sortisce effetti

Di fronte ad uno scenario di questo tipo, il lavoratore ha due possibilità:

  1. inoltrare una denuncia all’Ispettorato del Lavoro, un organo posto sotto il diretto controllo del Ministero che ha funzioni di controllo e di vigilanza nei rapporti tra datore e lavoratore. Così il lavoratore può rivolgersi all'Ispettorato in caso di mancato pagamento dello stipendio, di mobbing, di omesso versamento dei contributi, di mancato pagamento Tfr e via discorrendo. La denuncia va sporta presso l'ufficio di competenza (a tal proposito consigliamo di consultare la pagina www.ispettorato.gov.it/it-it/il-ministero/Uffici-periferici-e-territoriali/Pagine/default.aspx);
  2. rivolgersi ad un legale di fiducia e citare in giudizio il datore di lavoro. In questo caso l'obiettivo è ottenere un decreto ingiuntivo, ossia un provvedimento con cui il Giudice ingiunge al datore di lavoro di pagare quanto dovuto. Grazie al decreto ingiuntivo il lavoratore può di fatto disporre di un titolo per procedere in tempi rapidi - in caso di mancato pagamento - al pignoramento nei confronti del proprio datore.
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