Modulo recesso vendita porta a porta
Il modulo con cui il consumatore può esercitare il diritto di recesso nel caso in cui abbia sottoscritto un contratto di vendita a domicilio.
Vendita a domicilio: quali obblighi per il professionista
Si parla di vendita a domicilio o vendita fuori dei locali commerciali quando, ad esempio, un rappresentante bussa alla porta di casa per proporre al consumatore una batteria di pentole o un aspirapolvere (vendita porta a porta), oppure quando un promoter di una nota compagnia telefonica, che ha allestito un proprio stand all'interno di un centro commerciale, propone al consumatore che ha avvicinato l'adesione ad un nuovo contratto, oppure quando ai partecipanti ad un viaggio promozionale organizzato da una ditta viene proposto l'acquisto di determinati beni o servizi e via discorrendo.
In tutti questi casi l'acquisto viene perfezionato fuori dai locali/uffici del professionista.
In ognuno di questi casi il professionista deve, come prima cosa, fornire al consumatore, in maniera chiara e comprensibile, tutta una serie di informazioni, quali ad esempio:
- identità e recapiti;
- caratteristiche principali dei beni o servizi collocati sul mercato;
- prezzi/tariffe praticate, comprensivi di imposte/spese aggiuntive di spedizione/ogni altro costo;
- modalità del pagamento/consegna/esecuzione e data entro la quale il professionista si impegna a consegnare i beni;
- esistenza del diritto di recesso, condizioni, termini e procedure per esercitarlo;
- durata del contratto e condizioni per recedere;
- costo eventuale della restituzione dei beni in caso di recesso.
Modulo diritto di recesso vendita a domicilio: a cosa serve, quando inviarlo
Si è detto che uno degli obblighi di informazione precontrattuali a cui è tenuto il professionista riguarda l'esistenza del diritto di recesso.
In buona sostanza il professionista deve informare il consumatore riguardo al fatto che può recedere da un contratto di vendita porta a porta o negoziato fuori dei locali commerciali, senza specificarne il motivo e sostenendo solo i costi per rispedire il bene acquistato.
Deve però comunicare questa sua volontà entro 14 giorni (di calendario) dalla conclusione del contratto per i contratti di servizi e dal momento della acquisizione fisica del possesso dei beni.
Se il professionista non fornisce al consumatore le informazioni sul diritto di recesso, il termine per esercitare il diritto di recesso scade 12 mesi dopo la fine del periodo di recesso iniziale. Se il professionista fornisce queste informazioni entro 12 mesi dalla conclusione del contratto, il periodo di recesso termina 14 giorni dopo il giorno in cui il consumatore riceve le informazioni.
Per comunicare al professionista la decisione di annullare l'ordine di acquisto, il consumatore può o utilizzare il modulo diritto di recesso vendita a domicilio presente in questa scheda oppure presentare una qualsiasi altra dichiarazione esplicita.
Ma perché il Codice del Consumo riserva questa particolare tutela ai consumatori? Il motivo è facilmente intuibile: nelle situazioni descritte nel paragrafo precedente (il rappresentante che bussa alla porta, il promoter che avvicina una persona nel centro commerciale ecc.) è facile che il consumatore venga preso alla sprovvista ed indotto ad un acquisto che in quel momento non pensava di fare e del quale potrebbe anche eventualmente pentirsi. Il consumatore, inoltre, si potrebbe sentire moralmente obbligato a sottoscrivere il contratto, visto che il viaggio è stato offerto a prezzi scontatissimi. Infine in simili contesti per il consumatore è impossibile confrontare prezzo e qualità dei prodotti.
Il diritto di recesso nella vendita a domicilio o comunque fuori dai locali commerciali non si applica sempre e comunque. Ad esempio non può essere esercitato nel caso di acquisto di beni confezionati su misura, oppure di beni che rischiano di deteriorarsi o che hanno una scadenza nel breve termine, oppure di prodotti sigillati che non si prestano ad essere restituiti per motivi igienici, oppure di prodotti come registrazioni audio/video, giornali/periodici/riviste e così via.
Una volta comunicato il recesso, il consumatore è obbligato a restituire al venditore i prodotti ricevuti nel più breve tempo possibile e comunque entro 14 giorni dalla comunicazione. È il consumatore a dovere sostenere i costi diretti della restituzione, a meno che il venditore non si faccia carico dei costi di spedizione o non si proponga per il ritiro della merce.
Se i beni consegnati al domicilio del consumatore al momento della conclusione del contratto sono particolarmente ingombranti e non facilmente restituibili a mezzo posta, il venditore deve provvedere personalmente al ritiro dei prodotti a sue spese.
Tutte le considerazioni fatte valgono non soltanto per i contratti stipulati fuori dai locali commerciali, ma anche per i cosiddetti "contratti a distanza", ossia quei contratti stipulati senza la presenza fisica e simultanea delle parti del contratto: tramite internet, per telefono, tramite televendite, via fax o e-mail, su catalogo, per corrispondenza, ecc. A riguardo segnaliamo che dal nostro portale si possono scaricare i seguenti documenti:
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