Estinzione cassetta di sicurezza: fac simile
Da questa scheda è possibile scaricare un fac simile con cui comunicare al proprio istituto di credito la disdetta cassetta di sicurezza, un servizio che consente ai titolari custodire in un'apposita cassetta denaro contante, gioielli, oggetti di antiquariato, documenti preziosi ed altro, con un assoluto rispetto della privacy e con un elevato grado di sicurezza.
Cosa sono le cassette di sicurezza
Le cassette di sicurezza sono dei contenitori messi a disposizione del cliente e collocati in appositi locali di una banca dotati di chiusure ermetiche e/o di dispositivi di allarme.
Nella cassetta di sicurezza il cliente può introdurre in modo riservato e senza che la banca ne sia a conoscenza valori ed oggetti vari (gioielli, diamanti, lingotti d'oro, testamenti, atti originali, ecc.), così come effettuare ritiri o semplici controlli dei beni riposti nella cassetta secondo le modalità contrattualmente pattuite con la banca.
Il cliente si impegna ad informare la banca dell’eventuale variazione del valore dei beni riposti nella cassetta. La cassetta di sicurezza può essere aperta solo con l’utilizzo di una chiave che la banca rilascia al cliente al momento del noleggio della cassetta. Non tutti gli istituti bancari offrono questo servizio di custodia.
Cassetta di sicurezza: vantaggi e rischi
I vantaggi di una cassetta di sicurezza sono tanti:
- sicurezza elevata;
- privacy assoluta sul contenuto della cassetta di sicurezza;
- nessun accesso non autorizzato;
- possibilità di affitto della cassetta sia individualmente che congiuntamente (ad es. ad un avvocato di fiducia o ad un parente).
Alcuni vedono la cassetta di sicurezza come una possibile soluzione per celare il proprio patrimonio al fisco e alla Guardia di Finanza. In realtà da qualche anno con l'obiettivo di smascherare il riciclaggio e il "nero", tutti gli istituti di credito sono tenuti a riversare all'Anagrafe dei rapporti finanziari non solo i saldi e i movimenti bancari che gli italiani hanno fatto durante l'anno precedente, ma anche tutte le operazioni cosiddette "fuori conto". Tra queste ultime rientrano appunto le cassette di sicurezza; così le banche sono tenute a comunicare i dati anagrafici dei titolari di cassette di sicurezza, il numero totale di accessi all'anno e il valore dell’assicurazione posta a tutela delle cose custodite.
L'Agenzia delle Entrate custodisce tutte queste informazioni e se rileva movimenti anomali avvia i necessari controlli. Così oggi l'Agenzia Entrate Riscossione (ex Equitalia) può chiedere l'apertura forzata di una cassetta di sicurezza e pignorarne il contenuto, ma solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione da parte di un giudice.
I principali elementi di rischio del servizio sono:
- smarrimento della chiave o della tessera, ossia il documento recante il numero della cassetta. Attenzione perché in questo caso il cliente potrebbe essere chiamato a pagare cifre consistenti per la sostituzione della serratura e per l’apertura forzata della cassetta (anche fino a 500 euro);
- eventi pregiudizievoli (furto, danneggiamento, distruzione, ecc.) per le cose contenute nella cassetta di sicurezza per un valore superiore al massimale assicurato. In questi caso il cliente può richiedere all'istituto di credito un risarcimento per furto cassetta di sicurezza.
Modulo disdetta cassetta di sicurezza
L'art. 117 del T.U. in materia Bancaria e creditizia (D. Lgs. 385/93) prevede che il contratto di locazione della cassetta di sicurezza debba essere redatto per iscritto qualora il prezzo unitario per tale servizio ecceda l’importo minimo stabilito dal Ministro del Tesoro. Il contratto può avere una durata variabile (un semestre, un anno …) e si considera prorogato se la banca non riceve la disdetta almeno 10 o 15 giorni prima della scadenza.
Anche la banca ha la facoltà di recedere dal contratto, concedendo al proprio cliente un analogo termine di preavviso.
In entrambi i casi la banca restituisce al cliente la parte del canone già pagato corrispondente al periodo di tempo ancora da trascorrere.
La chiusura del rapporto contrattuale deve avvenire nell'arco di 15 giorni al massimo a decorrere dalla data di ricevimento della richiesta del cliente e sempre che lo stesso abbia provveduto a svuotare la cassetta e a riconsegnare la chiave nonché il documento contrassegnato.
Se il contratto non viene rinnovato, trascorsi 6 mesi dalla scadenza senza che l'intestatario abbia provveduto a ritirare gli oggetti custoditi nella cassetta, la banca può procedere previa intimazione all'intestatario, all'apertura forzata, con l'autorizzazione del pretore e alla presenza di un notaio. Il pretore può disporre in merito alla conservazione degli oggetti e ordinarne la vendita per risarcire la banca del canone e delle spese.