Rinuncia a usufrutto: fac simile scrittura privata

Rinaldo Pitocco - Ultimo aggiornamento: 10/11/2023
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In questa scheda è possibile scaricare un fac simile rinuncia all'usufrutto, ossia un modello con cui l'usufruttuario per motivi fiscali o personali, comunica al nudo proprietario la propria volontà di rinunciare all'usufrutto.

Cos'è l'usufrutto

Per spiegare cos'è l'usufrutto potrebbe risultare utile fare un esempio. Mario possiede un immobile commerciale in centro città e decide di cederlo in usufrutto ad Antonio. In questo modo Mario conserverà la nuda proprietà del bene, mentre Antonio acquisirà il diritto di godimento dello stesso.

In buona sostanza Antonio potrà utilizzarlo per aprirci un'attività oppure potrà affittarlo e riscuotere legittimamente l'affitto, ma non potrà modificare la destinazione d'uso del locale (ad esempio trasformandolo in un box auto). 

La durata dell'usufrutto è a tempo, fissata attraverso il contratto di usufrutto stipulato tra Mario ed Antonio.

Ad ogni modo se, come nel nostro esempio, l'usufrutto è stato concesso ad una persona fisica, il diritto si estingue in ogni caso con la morte di Antonio. Qualora, invece, l’usufrutto fosse stato costituito in favore di una società di Antonio, la sua durata non avrebbe potuto eccedere i 30 anni (979 Cod. Civ.).

Con l'estinzione dell'usufrutto Mario riacquista la piena proprietà dell'immobile.

Rinuncia usufrutto: quando è possibile

Nulla vieta all'usufruttuario, ossia a colui che ha ricevuto il bene in godimento (nel nostro esempio Antonio), di rinunciare all'usufrutto prima del decorso del termine convenuto.

La decisione può essere motivata, ad esempio, dalla necessità di dover effettuare urgenti e costosi interventi di manutenzione del locale, oppure dalla volontà di liberarsi dalle imposte gravanti a vario titolo sull'immobile (IMU, Tasi, Tari, Irpef ...), oppure dal desiderio di porre fine a contestazioni e infinite diatribe familiari sulla concessione dell'usufrutto e via discorrendo.

Qualunque sia la motivazione, con la rinuncia usufrutto si ristabilisce la piena titolarità del diritto di proprietà in capo a Mario, ossia al nudo proprietario.

L'alternativa alla rinuncia è la cessione dell'usufrutto, ma con effetti ben diversi dalla prima.

Rinuncia usufrutto: come farla

La rinuncia all'usufrutto non può essere comunicata verbalmente. Infatti l'art. 1350 del Codice Civile stabilisce che i contratti che costituiscono, modificano o trasferiscono il diritto di usufrutto su beni immobili, devono farsi per atto pubblico o per scrittura privata autenticata.

Questo significa che non sempre è necessario rivolgersi al notaio, essendo sufficiente una normale scrittura privata da autenticare - ad esempio - davanti al segretario comunale.

Al di fuori delle modalità indicate, la rinuncia usufrutto è da considerarsi nulla. In questa scheda è possibile scaricare un fac simile atto rinuncia usufrutto.

Lo stesso discorso chiaramente si applica anche per il contratto di usufrutto.

Il fac simile rinuncia usufrutto va trascritto?

Affinché la rinuncia produca effetti nei confronti dei terzi, è necessario che l'atto di rinuncia all'usufrutto sia reso pubblico attraverso la trascrizione nei registri immobiliari (art. 2643 Codice Civile).

Così se Antonio (usufruttuario) ha affittato il locale a Giuseppe attraverso un regolare contratto di locazione, quest'ultimo non potrà imporre ad Antonio l'effettuazione di alcuni lavori urgenti di manutenzione se egli, avendo rinunciato all'usufrutto, ha provveduto a trascrivere l'atto.

In pratica da quel momento in avanti sarà Mario a dover rispondere alle esigenze manifestate dall'affittuario, dal momento che è lui che ha la titolarità piena del diritto di proprietà su quell'immobile.

Rinuncia usufrutto: quanto costa?

L'atto di rinuncia a titolo gratuito del diritto di usufrutto in favore del nudo proprietario, poiché riconducibile a un atto di trasferimento di un diritto reale di godimento, rientra nell’ambito di applicazione dell’imposta sulle successioni e donazioni e come tale è assoggettato all’imposta ipotecaria e catastale in misura proporzionale.

Se per la rinuncia è previsto un corrispettivo si devono applicare le imposte di registro.

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