Chiusura conto cointestato: fac simili editabili

Rinaldo Pitocco - Ultimo aggiornamento: 06/05/2022
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La chiusura del conto corrente cointestato può essere richiesta in qualsiasi momento e senza alcuna spesa, con modalità che cambiano a seconda che il conto risulti cointestato a firme congiunte oppure a firme disgiunte.

Conto corrente cointestato: come funziona, quali sono i vantaggi

Sappiamo che il conto corrente è un contratto con il quale la banca svolge un servizio di cassa per il cliente: dietro il pagamento di un canone annuale l’istituto custodisce i suoi risparmi e gestisce una serie di servizi (versamento, prelevamento, pagamenti, bancomat, carta di credito, assegni, addebiti diretti, ecc.). Coloro che effettuano poche operazioni possono optare per il conto corrente base.

Il conto corrente può essere intestato anche a due o più titolari con o senza vincoli di parentela: moglie e marito, padre e figlio, due conviventi, due amici, i soci di un’azienda e via discorrendo. Non c’è un limite di persone per l’intestazione del conto corrente in comune.

In tal caso tutti i cointestatari sono dotati degli stessi diritti nella gestione del conto: disporre bonifici, effettuare prelievi, pagare le imposte, depositare assegni, ecc.

Il conto corrente cointestato non va assolutamente confuso con la delega di conto corrente.

Perché aprire un conto cointestato? I motivi possono essere tanti: ad esempio facilitare la gestione economico-finanziaria di determinate famiglie. Si pensi al caso di un figlio che ha la necessità di gestire il conto del padre anziano e malato, oppure a quello di una giovane coppia di conviventi che ha la necessità di far confluire su un unico conto le risorse necessarie per far fronte alle spese casalinghe.

Ma il motivo potrebbe essere legato anche ad un risparmio sui costi fissi (canoni, imposta di bollo etc.), visto che diversamente si dovrebbero pagare tali spese su due conti correnti con titolare unico.

Lo svantaggio del conto cointestato potrebbe risiedere nel fatto che la somma depositata appartiene in parti uguali a tutti gli intestatari, indipendentemente dal fatto che la provvista sia stata costituita nel tempo da uno soltanto dei titolari.

Per aprire un conto bancario cointestato servono i documenti (carta di identità e codice fiscale) e la firma di tutti i titolari.

Ora quando si cointesta un conto corrente è molto importante decidere se operare a firma congiunta o a firma disgiunta. La differenza è semplice: nel primo caso per qualunque operazione bancaria è richiesta la firma di tutti i titolari del conto corrente; nel secondo caso bonifici, prelievi, versamenti ed altre operazioni possono essere fatte senza l’obbligo di approvazione degli altri intestatari del conto.

Si potrebbe anche optare per un sistema misto: determinate operazioni bancarie (ad esempio prelievi e pagamenti fino ad un certo importo) possono essere effettuate “a firma disgiunta”, mentre altre operazioni sono sottoposte al vincolo della “firma congiunta”.

Chiaramente è sempre possibile, attraverso una semplice comunicazione alla banca, passare da un conto corrente a firma congiunta a uno a firma disgiunta (o viceversa). Ciò che non può essere fatto è passare da un conto corrente cointestato ad un conto nominale.

Chiusura conto corrente cointestato: come farne richiesta

La decisione se aprire un conto corrente cointestato a firma congiunta o a firma disgiunta, ha un effetto anche sulle modalità di chiusura del conto stesso.

Infatti se il rapporto è stato aperto a firma congiunta, per la chiusura occorrerà la firma di tutti i titolari del conto. In questo caso le opzioni sono due:

  1. i cointestatari si recano in filiale per l’apposizione delle firme sul modello predisposto dalla banca;
  2. i cointestatari compilano una lettera su cui riportano le proprie firme e la spediscono via PEC o tramite raccomandata con ricevuta di ritorno.

In entrambi i casi gli intestatari del conto saranno tenuti a restituire bancomat e carte di credito, libretti degli assegni ed eventuali chiavette di home banking. Dovranno quindi comunicare un IBAN intestato ad entrambi per ricevere il saldo del vostro conto corrente.

Se, invece, il conto è cointestato a firma disgiunta, ciascuno dei cointestatari, singolarmente, ne potrà richiedere la chiusura. Chiaramente è necessario che se ne dia comunicazione anche agli altri.

Se la decisione di chiudere il conto da parte di uno dei cointestatari non incontrasse il parere favorevole dell'altro, sarebbe necessario proporre un ricorso al Giudice di Pace.

Per concludere ricordiamo che è possibile richiedere la chiusura del conto corrente in rosso, a patto naturalmente di saldare il debito accumulato con la banca.

Chiusura conto corrente cointestato per decesso

Conto cointestato con firme disgiunte ad una coppia di conviventi. Muore uno dei due. In questo caso la banca, una volta informata, provvede a congelare la quota parte (50%) del titolare defunto, al fine di affidarla agli eredi una volta ricevute la dichiarazione di successione e l’accettazione di eredità. La parte restante rimane a disposizione del titolare superstite.

Nel caso il conto risultasse cointestato a firma congiunta, la banca si troverebbe costretta a bloccare il conto, a prescindere dal fatto che il 50% delle somme depositate sia di proprietà del titolare superstite. Ciò per il semplice fatto che qualsiasi operazione a firma congiunta richiede la firma di tutti i titolari e chiaramente questo principio con la morte viene meno.

Chiusura conto corrente cointestato in caso di separazione o divorzio

Marco e Giulia dispongono di un conto corrente cointestato. Dopo qualche anno si separano (o divorziano). In questo caso che fine fa il conto corrente? A chi spettano le somme ivi depositate? Valgono grosso modo le regole dette prima.

Così se il conto è cointestato a firma disgiunta, Marco può recarsi in banca e richiedere l'estinzione del conto senza che Giulia debba necessariamente essere presente (e viceversa). Se, invece, il conto è cointestato a firma congiunta, per la chiusura del conto è richiesto il consenso di entrambi.

E la somma deposita sul conto a chi viene devoluta? In linea generale ciascuna parte ne è titolare per il 50%, ma c'è da dire che le cose in realtà non sono mai così semplici. Innanzitutto Marco e Giulia potrebbero aver disposto diversamente (60-40 o 70-30). Ma c'è anche il Giudice che potrebbe decidere di assegnare l'intera somma ad uno dei membri della coppia, nel caso in cui fosse accertato che la totalità dei versamenti sia da imputare unicamente a quest'ultimo.

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