Chiudere conto deposito: fac simile e guida

Rinaldo Pitocco - Ultimo aggiornamento: 21/10/2020
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In questa scheda rendiamo disponibile un fac simile con cui è possibile richiedere la chiusura del conto deposito aperto presso un particolare istituto bancario. Sempre in questa scheda sono contenute informazioni di dettaglio su questo prodotto e in particolare sui vantaggi e sui rischi che offrono.

Conto deposito cos'è

Il conto deposito possiamo definirlo come un vero e proprio strumento di investimento, dunque una soluzione che consente al risparmiatore di gestire la propria liquidità, magari quella in eccesso presente sul conto corrente, ottenendo un rendimento più elevato (tra lo 0,5 e l'1%) senza rischiare nulla.

In genere i conti di deposito devono essere abbinati a un conto corrente (conto d'appoggio) tramite il quale effettuare versamenti e prelievi. Normalmente si possono investire anche piccole somme, a partire da 1.000 euro, ma taluni istituti consentono il versamento di cifre anche più modeste. Il conto deposito non consente di fruire di quei servizi tipici del conto corrente, come l'accredito dello stipendio o della pensione, l'utilizzo del carnet di assegni, del bancomat, della carta di credito o della domiciliazione delle utenze. Dunque se necessiti di uno qualunque di questi servizi, il conto deposito non può essere la soluzione giusta per te.

Esistono

  • conti deposito LIBERI (il cliente può effettuare prelievi in qualsiasi momento) e
  • conti deposito VINCOLATI con scadenze a 6, 12 oppure 36 mesi.

Questi ultimi normalmente non consentono l'estinzione anticipata (se non pagando penali o restituendo gli interessi qualora corrisposti anticipatamente), né di prelevare parte dei soldi depositati prima della scadenza del vincolo. Offrono tuttavia tassi di interesse superiori ai conti deposito liberi e maggiore è la durata del vincolo, maggiori saranno gli interessi corrisposti dalla banca. Nel caso di un conto deposito vincolato gli interessi vengono accreditati al termine del periodo.

Perché scegliere un conto deposito

I motivi per cui conviene aprire un conto deposito in parte li abbiamo già spiegati, ma visto che sono tanti vediamo di riassumerli:

  • è prevista una remunerazione più alta di quella offerta da un conto corrente tradizionale;
  • non richiede una particolare istruttoria, anche se l'apertura può essere subordinata al versamento di una somma minima;
  • non necessariamente occorre disporre di un conto corrente di appoggio per aprire un conto deposito. C'è infatti la possibilità di aprire conti vincolati senza conto corrente;
  • si tratta di una operazione che non comporta praticamente rischi. A tal proposito è bene precisare che con il conto deposito, al pari di un conto corrente, si beneficia - in caso di fallimento della banca - della copertura fino a a 100.000 euro da parte del Fondo interbancario di tutela dei depositi;
  • non comporta generalmente spese di apertura, chiusura e gestione;
  • non sono previsti per le persone fisiche limiti per il versamento delle somme.

Conto deposito: quanto costa

Come il conto corrente o qualsiasi altro strumento di investimento, anche il conto deposito è soggetto alle imposte.

In particolare ai conti deposito si applica una ritenuta del 26% sugli interessi maturati. Ad esso si aggiunge un’imposta di bollo annuale sulle somme depositate pari al 2 per mille. Da tener presente che alcune banche, a scopo promozionale, assumono l’impegno di pagare l’imposta di bollo al posto del cliente.

Per il resto va detto che ciascun istituto bancario può adottare le propri condizioni e prevedere ad esempio:

  • penali per chiusura anticipata (nel caso in cui si tratti di un deposito vincolato);
  • spese di di tenuta conto (versamenti, prelevamenti, ecc.).

Per questo motivo il consiglio che diamo prima di aprire un conto deposito, è quello di leggere con molta attenzione il foglio informativo e non limitarsi a valutare il tasso di interesse.

Perché chiudere conto deposito

I motivi che possono indurre a chiudere un conto deposito sono tanti:

  • il tasso di interesse non è più considerato soddisfacente, specie se confrontato con i tassi offerti da istituti concorrenti;
  • le spese praticamente nulle in fase di apertura del conto, sono state successivamente ritoccate al rialzo dalla banca;
  • la necessità di rientrare in possesso della liquidità per necessità di vario tipo (investimenti finanziari, immobiliari, ecc.).

Qualunque sia il motivo, la chiusura di un conto deposito non può prevedere spese a carico del cliente e deve concludersi nel tempo massimo di 12 giorni dalla richiesta fatta dal cliente.

Come effettuare la chiusura conto deposito

Basta recarsi direttamente in filiale o, se questa è particolarmente lontana o scomoda da raggiungere, compilare il fac simile disponibile in questa scheda e trasmetterla alla direzione della filiale, privilegiando modalità come la raccomandata a.r. o la PEC.

Il modulo chiusura conto deposito risulta già preimpostato, basta inserire nominativo e recapiti, estremi del conto e coordinate del conto d'appoggio su cui accreditare il saldo disponibile dopo che la banca ha accreditato gli interessi attivi e addebitato le spese di gestione.

Chiusura conto deposito per modifiche contrattuali

Tenendo conto di quanto stabilito dall’art. 118 del Testo Unico Bancario (TUB), qualunque modifica delle condizioni contrattuali proposta dalla banca deve essere comunicata espressamente al cliente.

Tale comunicazione deve essere inoltrata al cliente con un preavviso minimo di 2 mesi, in forma scritta o mediante altro supporto durevole preventivamente da te accettato. Ad esempio la banca potrebbe decidere di non accollarsi più il bollo sul conto deposito (cosa proposta in sede di adesione al conto deposito), che in questo modo diverrebbe a carico del cliente.

In questi casi la legge prevede la facoltà di non accettare la modifica proposta dalla banca e di recedere senza spese dal contratto entro la data prevista per la sua applicazione. Questo il

che è possibile scaricare gratuitamente dal nostro portale. In tal caso, in sede di liquidazione del rapporto, il cliente ha diritto all’applicazione delle condizioni precedentemente praticate. Al contrario se il cliente non comunica nulla, le modifiche si intendono approvate.

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