Comodato d'uso gratuito auto fac simile Word
In questa scheda è possibile scaricare un fac simile di comodato d'uso gratuito auto, ossia un documento con il quale il proprietario del mezzo (un privato o un'azienda) ne concede gratuitamente l'uso ad un terzo (il figlio, il lavoratore dipendente, ecc.). Lo stesso discorso si applica a ciclomotori, rimorchi, macchine agricole, motoveicoli, ecc.
Comodato d’uso gratuito auto: è obbligatorio un contratto?
No. Tra le parti può intervenire anche un accordo verbale, tuttavia per evitare fraintendimenti e discussioni è sempre meglio mettere tutto nero su bianco.
Una cosa comunque è certa: il comodato d'uso è un contratto gratuito, dunque non è previsto il pagamento di alcuna somma di denaro da parte del comodatario.
Perché un comodato d'uso gratuito auto nei confronti del figlio?
La finalità in questo caso potrebbe essere quella di consentire al figlio che esercita, ad esempio, la libera professione, di portarsi in contabilità tutti i costi inerenti all'uso del mezzo (benzina, costi autostradali, manutenzione, assicurazione, ecc.).
Contratto di comodato d’uso gratuito auto: quali informazioni inserire
Nel contratto potranno essere specificati:
- i dati anagrafici e recapiti del comodante (ossia colui che concede l’auto) e del comodatario (colui che la riceve);
- il tipo di autovettura concessa in comodato (marca, modello, targa)
- lo stato di conservazione del mezzo;
- il tempo per il quale l’auto viene concessa in comodato;
- l’uso che il comodatario dovrà fare del mezzo (uso personale, svolgimento dell’attività lavorativa, ecc.);
- gli obblighi in capo al comodatario (custodire e conservare il mezzo con la diligenza del buon padre di famiglia, non concedere l’auto a terzi in subcomodato o in locazione, pagare le spese connesse all’uso ed eventualmente alla manutenzione ordinaria, alla tassa di possesso, all’rc auto, ecc.);
- l’esonero del comodante da qualsiasi responsabilità per i danni diretti o indiretti che dovessero scaturirne dall’uso;
- il diritto del comodante di chiedere l'immediata restituzione dell'auto, oltre al risarcimento, se il comodatario, ad esempio, se ne serve per un uso diverso da quello concordato (ad es. il dipendente ci va in vacanza) oppure ne concede l'utilizzo a terzi (ad esempio alla propria fidanzata o al fratello);
Tutte le questioni non espressamente previste dal contratto, si intendono regolate dalle disposizioni degli articoli 1803 e seguenti del Codice Civile.
Il comodato d'uso gratuito auto va registrato?
Il contratto d'uso gratuito auto non va registrato all'Agenzia delle Entrate, come invece accade con il contratto comodato uso gratuito immobile, ma esclusivamente alla Motorizzazione Civile. Questa operazione serve per modificare l'intestatario del veicolo sulla carta di circolazione.
Tuttavia la registrazione non va effettuata se:
- l'auto viene concessa al comodatario per un periodo inferiore a 30 giorni oppure
- il comodatario risulta un familiare convivente con il comodante oppure
- l'azienda concede in uso l'auto aziendale al proprio amministratore o direttore del personale come fringe benefit, ossia come beneficio aggiuntivo da riportare in busta paga ma esente da imposte.
Registrazione del contratto: modalità, termini e costi
Alla registrazione deve provvedere il comodatario entro 30 giorni dalla sottoscrizione del contratto o comunque dalla modifica dell’utilizzatore effettivo. In particolare quest'ultimo deve:
- compilare il modello TT2119
- effettuare un versamento di 16,00 € su conto corrente postale 4028
- effettuare un versamento di 10,20 € su conto corrente postal 9001
- consegnare la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà del proprietario dell’auto (è scaricabile da questa stessa scheda)
Istruita la pratica, l'amministrazione invierà un tagliando che il comodatario dovrà applicare sulla carta di circolazione.
Cosa comporta la mancata registrazione del comodato uso gratuito auto
Attenzione perchè la mancata registrazione del contratto, laddove obbligatoria, e il conseguente mancato aggiornamento della carta di circolazione può esporre il conducente a sanzioni amministrative molto salate (da 705 a 3526 euro).
Alla Motorizzazione civile deve invece andare il proprietario del mezzo per cancellare l’intestazione temporanea quando
- il contratto d'uso giunge alla sua naturale scadenza;
- richiede l'immediata restituzione dell'auto per violazione da parte del comodatario dei propri obblighi.