I moduli con cui il cittadino può formulare la dichiarazione di volontà in merito alla donazione di organi (cuore, polmoni, rene, fegato, pancreas e intestino) e tessuti (pelle, ossa, tendini, cartilagine, cornee, valvole cardiache e vasi sanguigni) dopo la propria morte.
Donazione organi e tessuti: qualche dato
Decidere di donare i propri organi e tessuti dopo la morte è un gesto di grande generosità. Così facendo si dona ad uno o più pazienti, in molti casi in fin di vita, la possibilità di guarire e riprendere una vita normale.
In Italia la donazione è regolamentata dalla Legge n.91 del 1 aprile 1999 e dal decreto ministeriale dell'8 aprile 2000, aggiornato con il Decreto ministeriale dell'11 aprile 2008. Secondo il Report 2022 della Rete Nazionale Trapianti, è complessivamente cresciuto il numero delle donazioni: in particolare i donatori utilizzati a scopo di trapianto sono stati 1.387 rispetto ai 1.235 del 2020, e ai 1.379 del 2019. Sempre nel 2021 i trapianti eseguiti da donatore deceduto sono stati 3.417 rispetto ai 3.133 del 2020 (+9%); quelli da donatore vivente sono stati 377, contro i 304 dell’anno precedente (+24%). Insomma dati decisamente incoraggianti, comparabili a quelli riscontrati negli anni antecedenti la pandemia.
Nel 2021 più della metà dei pazienti trapiantati (53%) aveva un’età compresa tra 41 e 60 anni, seguiti dalla fascia 61-75 anni (26%). Si conferma, inoltre, la prevalenza del genere maschile in tutte le tipologie di donatori. Infine nel 2021 si registra una diminuzione su scala nazionale dei pazienti in attesa di un organo (-2,69%).
Dichiarazione donazione organi: come farla
Attualmente la legge stabilisce il principio del consenso o dissenso esplicito. Questo significa che a tutti i cittadini maggiorenni viene data la possibilità (non l'obbligo) di dichiarare validamente la propria volontà di donare o meno, in caso di morte, i propri organi e tessuti, purché sani.
In particolare la donazione di organi e tessuti dopo la morte può essere dichiarata attraverso una delle seguenti modalità:
- presso gli uffici anagrafe dei Comuni al momento del rilascio o rinnovo della carta d’identità. In questo caso l'operatore dell'Ufficio anagrafe chiederà al cittadino di scegliere tra 3 opzioni: (1) acconsento alla donazione di organi e tessuti, (2) sono contrario alla donazione di organi e tessuti (3) non mi esprimo;
- compilando il modulo adesione AIDO - Associazione Italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule;
- firmando il modulo donazione organi presso la propria Azienda Sanitaria Locale (ASL) di riferimento;
- compilando il tesserino del CNT o il tesserino blu del Ministero della Salute, oppure una delle donor card distribuite dalle associazioni di settore. In tal caso è necessario che la tessera sia conservata tra i propri documenti personali;
- compilando una dichiarazione su un comune foglio bianco e apponendo data e firma. Il documento va custodito tra i propri documenti personali.
La dichiarazione resa al Comune, alla ASL e all'AIDO viene registrata nel Sistema Informativo Trapianti (https://trapianti.sanita.it/statistiche), una banca dati consultabile dai medici in caso di necessità.
Ciascun cittadino può registrare più volte la propria dichiarazione donazione organi e varrà sempre l'ultima in termini di tempo. Chiaramente il cittadino può in ogni momento cambiare idea e revocare la propria scelta. Questo il
In mancanza di una esplicita dichiarazione espressa in vita, i familiari (coniuge non separato o convivente more uxorio o figli maggiorenni o genitori) possono presentare opposizione scritta al prelievo durante il periodo di accertamento di morte.
Per i minori sono sempre i genitori a decidere. Se uno dei due è contrario, il prelievo non può essere effettuato.
A tutela del donatore si ricorda che il trapianto avviene solo quando sia stata accertata e documentata la cessazione irreversibile di tutte le funzioni del cervello e contemporaneamente la presenza di:
- stato di incoscienza;
- assenza di riflessi del tronco;
- assenza di respiro spontaneo;
- silenzio elettrico cerebrale.
In presenza di una lesione celebrale l’accertamento e la certificazione di morte sono effettuati da un collegio di tre medici (medico legale, anestesista rianimatore, neurofisiopatologo) diversi dal medico curante del reparto e indipendenti dall’équipe che effettuerà il prelievo e il trapianto. Il periodo di osservazione è di almeno 6 ore.
In caso di arresto cardiaco, invece, è necessario che l'elettrocardiogramma sia "piatto" per almeno 20 minuti continuativi.
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