Problemi con stabilimenti balneari: come tutelarsi
Per quest’anno non cambiare, stessa spiaggia stesso mare ... ma solo se ti vengono garantiti i diritti di bagnante, altrimenti metti tutto in borsa e rivolgiti ad altri stabilimenti balneari! Abbiamo utilizzato la frase iniziale della celebre canzone che ha fatto ballare tutti gli italiani negli anni 60 per introdurti con leggerezza all’argomento di questo articolo, ovvero gli abusi e le violazioni di quegli stabilimenti balneari che non garantiscono a turisti e bagnanti la tutela dei loro diritti in quanto consumatori, ma soprattutto la loro sicurezza. Sapevi, ad esempio, che a 100 metri dalla battigia ogni stabilimento deve posizionare un’imbarcazione con relativo bagnino, per proteggere i bagnanti in acqua? Quanti stabilimenti balneari rispettano davvero le regole e quanti, invece, fanno orecchie da mercante? Scopriamo insieme come riconoscere un’attività seria e come segnalare gli illeciti.
Stabilimenti balneari: cosa sono
Noi li abbiamo chiamati così, ma in realtà assumono nomi diversi in ogni parte d’Italia. C’è chi li chiama “LIDI”, che chi invece preferisce chiamarli “BAGNI”, chi addirittura utilizza il più generale “SPIAGGIA”. Per farla breve: ci stiamo riferendo a quella porzione di spiaggia o meglio di area marittima, data in concessione ad un privato, che la attrezza affinché possa accogliere bagnanti e turisti durante la stagione estiva.
Nella nostra penisola si contano ben 7.680 stabilimenti dislocati tra spiagge al mare, rive dei laghi e sponde dei fiumi. Le province in cui si riscontra la più alta presenza di stabilimenti sono quelle di Rimini, Napoli e Savona, mentre a livello regionale la classifica vede al primo posto l'Emilia Romagna seguita da Toscana e Campania. Calabria e Abruzzo sono invece le regioni che negli ultimi anni hanno registrato la crescita più forte.
Anche quest'anno si registra il solito rincaro per ombrelloni, sdraio e lettini, che insieme a servizi igienici, docce e ristorazione sono i servizi più utilizzati da chi frequenta uno stabilimento balneare. Ad essere precisi c'è anche chi cerca di mantenere i prezzi bloccati, come gli stabilimenti balneari di Pescara che addirittura si lanciano in promozioni di pacchetti che prevedono l'utilizzo di ombrellone, piscina e soggiorno in hotel.
Qualche esempio di prezzo? A Rimini in alta stagione un ombrellone e un lettino si affittano ad una tariffa giornaliera di 19 euro in prima fila, 16 euro in seconda e terza fila, 15 euro dalla quarta fila dal mare. Ma in giro per l'Italia si può arrivare a spendere - secondo il Codacons - anche 400 euro al giorno. Il record si è riscontrato a "Marina di Pietrasanta" dove per il cosiddetto "Presidential Gazebo", una struttura dotata di letto, lettini, tavolo, tv e musica, si paga ad agosto ben 1.000 euro al giorno. Seguono in graduatoria "Venezia – Hotel Excelsior", "Porto Cervo (Hotel Romazzino)", "Lerici (Eco del Mare)" e "Forte dei Marmi" dove per una tenda per 4 persone con cassaforte, tavolo con 4 sedie, cassapanca, 2 sdraio, 2 lettini e 4 teli da mare si paga 290 euro al giorno.
Stabilimenti balneari Italia: quali sono i doveri
Essere proprietario di uno stabilimento balneare non significa solo piantare ombrelloni e palme e gestire un bar. Da una ricerca effettuata dal Sindacato italiano balneari FIPE/Confcommercio emerge che i fattori maggiormente apprezzati dai bagnanti sono la pulizia, l'accoglienza e la sicurezza offerta dallo stabilimento balneare. Dunque un buon titolare deve avere occhi e orecchie ovunque, saper intuire quali sono i bisogni dei bagnanti, provvedere al loro soddisfacimento, tutelare sempre e comunque i loro diritti e in modo particolare la loro sicurezza, sia in spiaggia, sia in acqua.
Dal punto di vista normativo, gli stabilimenti devono rispettare le regole imposte dai Comuni e dalla Capitaneria di Porto. Per consultare le ordinanze, gli aggiornamenti e le novità su pesca, balneazione, diporto, navigazione e sicurezza in mare, ti consigliamo di visitare il sito della Guardia Costiera www.guardiacostiera.gov.it, cliccare sulla sezione relativa alle ordinanze e utilizzare i filtri per trovare ciò che ti interessa. In particolare è possibile attivare un filtro per comando territoriale e per categoria (balneare, manifestazione sportiva, pesca, ecc.).
In generale, possiamo dire che gli stabilimenti balneari sono soggetti ad una serie di obblighi, ne riportiamo alcuni:
- essere in possesso della licenza di esercizio;
- disporre di una imbarcazione con la scritta “Salvataggio” e di un’altra imbarcazione di emergenza, con su scritto, per l’appunto, “Emergenza”;
- possedere una cassetta di pronto soccorso, con al suo interno tutto l’occorrente per aiutare i bagnanti qualora fossero in difficoltà. Nella cassetta deve esserci tutta la strumentazione per il primo soccorso, come disciplinato dall’ordinanza. Molte capitanerie di porto hanno anche disposto l’obbligo d’acquisto da parte di tutti gli stabilimenti balneari del defibrillatore semiautomatico esterno;
- rendere la spiaggia accessibile ai disabili e ai soggetti portatori di handicap;
- installare un sistema antincendio e tenere in sicurezza il territorio preso in concessione;
- predisporre un numero di ombrelloni e palme adeguate alla grandezza dell’area presa in concessione, senza che questi ostacolino la circolazione dei bagnanti;
- mantenere in buono stato i servizi igienici, le cabine e i cassonetti per la raccolta dei rifiuti;
- disporre dell'autorizzazione sanitaria per l’esercizio e la somministrazione di cibi e bevande, rispettando la normativa attualmente in vigore (ad esempio, divieto di somministrare bevande alcoliche ai minori, ecc.);
- mantenere lo stabilimento aperto al libero transito di clienti e non;
- collegare i servizi igienici alla fogna comunale e rispettare la normativa inerente lo smaltimento dei rifiuti come previsto dall’autorità giudiziaria;
- apporre, sulla porta della toilette per disabili, il simbolo internazionale, affinché sia velocemente riconoscibile da tutti;
- sorvegliare l’area in modo da prevenire incidenti alle persone;
- piantare l’asta per le bandiere di diverso colore, che segnalano agli ospiti le condizioni avverse o placide del mare. Chiaramente, il significato di tali bandiere deve essere specificato in una legenda, affissa nei pressi dell’asta o comunque nell’area gestita dallo stabilimento;
- piantare cartelli che segnalino un pericolo, qualora in acqua o sulla spiaggia ci sia un effettivo rischio per l’incolumità dei bagnanti che merita di essere segnalato (questo è il fac simil cartello pericolo generico che è possibile scaricare gratuitamente da Moduli.it);
- scrivere il numero della concessione sul tetto dello stabilimento oppure sul tetto delle cabine, così da facilitare gli interventi di soccorso mediante eliambulanza.
Stabilimenti balneari: diritti e doveri per i bagnanti
Come in tutte le attività commerciali, anche negli stabilimenti balneari gli ospiti hanno diritti da tutelare e doveri da rispettare. In questo paragrafo ci occuperemo di entrambe le categorie, partendo da quella dei diritti. Innanzitutto, turisti e bagnanti hanno il diritto di vedere il listino prezzi relativo ai servizi accessibili in spiaggia, oltre a verificarne la legittimità tramite l’affissione dell’ordinanza redatta dalla Capitaneria di Porto.
I clienti dello stabilimento balneare devono poter usufruire dei servizi offerti in tutta sicurezza: ciò vuol dire che qualora il titolare dello stabilimento trascurasse anche uno dei punti elencati qui sopra, si potrebbe far presente il disservizio alla struttura, oltre che ai Vigili Urbani e alla Guardia Costiera. Chiaramente, i clienti devono poter utilizzare ciò per cui hanno pagato. Facciamo un esempio: se l’affittuario di un ombrellone ha pagato il canone trimestrale per due lettini e una sedia, ha il diritto di trovarle ogni giorno, al suo arrivo sotto l’ombrellone. In caso contrario, si dovrebbe far presente il disagio al bagnino o direttamente al titolare dello stabilimento.
Tra i doveri dell’ospite, invece, c’è chiaramente quello di pagare il prezzo stabilito dal gestore dello stabilimento per la fruizione dei servizi offerti, che può avvenire esclusivamente durante l’orario di apertura dello stabilimento balneare (generalmente dalle 08:00 alle 19:00).
I bagnanti, inoltre, devono impegnarsi a rispettare le regole imposte dallo stabilimento, senza deteriorare o danneggiare nulla. Ad esempio non possono introdurre nello stabilimento proprie attrezzature da spiaggia (ombrelloni, sedie a sdraio, lettini, ecc.), non possono giocare a pallone, a racchettoni o altri giochi così da arrecare disturbo o danno ai bagnanti, in particolare sulla battigia, non possono consumare pasti sul bagnasciuga, mentre l'uso dei tavoli e delle sedie è riservato ai clienti del bar e del selfservice, sono tenuti a riporre i rifiuti negli appositi contenitori ed in ogni modo a non liberarli in spiaggia ma portarseli con sé, non possono utilizzare radio e ogni altro mezzo ad alto volume che disturbi la tranquillità degli altri e avanti così.
Ricordiamo anche che è proibito portare animali in spiaggia anche se muniti di museruola o guinzaglio, a parte i cani per i non vedenti e quelli autorizzati dallo stesso gestore. Devi sapere comunque che ci sono tantissimi stabilimenti balneari pet friendly, ossia con spiagge appositamente attrezzate per accogliere il tuo cane, gatto o il tuo amico a quattro zampe: fontanelle per abbeverare gli animali, play dog agility area, dog sitter, veterinario. Alcuni stabilimenti balneari consegnano addirittura ai bagnanti un kit composto da paletta e sacchetto, una ciotola con acqua fresca, stuoie, sacchetti e, su richiesta, perfino un lettino per il tuo cane. Se dunque hai deciso di andare in vacanza con il tuo pet, ti consigliamo di leggere la guida che abbiamo dedicato all’argomento.
Sappi che è vietato utilizzare la spiaggia come un campeggio, usare le cabine o la spiaggia per il pernottamento o accendere fuochi e falò. Non è possibile utilizzare shampoo e bagnoschiuma vari nella doccia, a meno che non ci sia un apposito sistema di scarico. Inoltre, non si possono organizzare eventi e manifestazioni, né tantomeno esercitare un’attività commerciale, a meno che non si riceva l’esplicita approvazione del gestore.
Ai bagnanti, poi, si sconsiglia l’acquisto di oggetti dai venditori abusivi, in quanto c’è il rischio di comprare merce contraffatta oppure realizzata con materiali non approvati dall'Unione Europea. Infine, ai bagnanti si vieta di occupare con ombrelloni, lettini ed altro materiale la battigia, che è invece destinata al transito di altre persone, mezzi di soccorso e così via.
Spesso gli stabilimenti per richiamare i bagnanti ai propri doveri redigono un Regolamento Balneare o Regolamento Spiaggia. Sarebbe utile prenderne visione prima di pagare la tariffa per il periodo in cui usufruirai dei servizio in spiaggia. Scarica gratuitamente un
Stabilimenti balneari: come reclamare in caso di disservizi
Qualora il titolare dello stabilimento balneare si comporti in modo scorretto nei confronti dei propri ospiti, questi ultimi hanno il diritto di reclamare e segnalare le irregolarità al personale o alle Autorità competenti. Di seguito qualche esempio.
Devi raggiungere il mare, ma non ti è permesso entrare nello stabilimento, oppure sostare sulla battigia, fare il bagno o stenderti con l’asciugamano nell’area antistante la zona attrezzata, a meno che tu non prenda ombrellone e lettino in affitto. Ecco sappi che ciò viola la legge n. 296 del 27 dicembre 2006, che all’articolo 1 comma 251, prevede "l'obbligo per i titolari delle concessioni di consentire il libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l'area compresa nella concessione, anche al fine della balneazione". Detto questo, puoi cercare di far valere i tuoi diritti oppure rivolgerti direttamente alla Guardia Costiera o ai Vigili Urbani.
Puoi fare la stessa cosa se a causa dello stabilimento chiuso non riesci a raggiungere la spiaggia in quanto tutte le vie di accesso sono state bloccate.
Lo stabilimento balneare commette altresì una violazione dei propri doveri se ad esempio non ha predisposto una passerella per garantire l’accesso al mare di tuo fratello disabile, se non ha previsto un servizio di sorveglianza in acqua, oppure se ha affittato il pedalò a tuo figlio nonostante fossero state innalzate le bandiere rosse sui pennoni dislocati sulla spiaggia.
Se non ricevi alcuna ricevuta fiscale per l’affitto della cabina, dell’ombrellone o dei lettini, non temere di fare la faccia tosta col titolare dello stabilimento e chiedigliela esplicitamente. Non potrà non fartela. Chi si rifiuta, infatti, commette una frode fiscale e merita di essere segnalato alla Guardia di Finanza. Questo è il
che puoi scaricare gratuitamente e utilizzare in questa occasione.
Più in generale, qualora non ti venissero garantite le tutele che la legge ti riserva, se per effetto dei disservizi subiti l’utilizzo della spiaggia e più in generale dei servizi offerti dagli stabilimenti balneari dovessero risultare fortemente limitati o addirittura impossibili o peggio la tua incolumità fisica messa a serio rischio, allora ti consigliamo di scaricare questo
compilarlo con i tuoi dati e inviarlo tramite posta raccomandata con avviso di ricevimento ai Vigili Urbani, ai Carabinieri o alla Capitaneria di Porto.
Qualora lo ritenessi opportuno, potresti accorciare i tempi della procedura, presentando personalmente l’esposto alle autorità citate. In ogni caso il consiglio che ti diamo è quello di produrre una copia cartacea nella quale specificare precisamente quale tipo di disservizio hai subito o quale irregolarità hai riscontrato. È molto utile, in questi casi, fare delle fotografie o allegare delle prove tangibili di quanto accade all’interno della struttura, a testimonianza di quanto dichiarato.