Cartella di pagamento: fac simile PDF
Fac simile cartella esattoriale o cartella di pagamento in formato PDF, ovvero l'atto con il quale l’Agenzia delle Entrate-Riscossione (ex Equitalia) richiede il pagamento delle somme risultate a debito del contribuente a seguito dell’attività di controllo dell’ente creditore (Agenzia delle Entrate, Camera di Commercio, Inps, Comuni, Regione, ecc.). In particolare in questa scheda sono presenti due modelli di cartella esattoriale: l'uno per i ruoli affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione a decorrere dal 1° gennaio 2022 e l'altro per i carichi affidati fino al 31 dicembre 2021.
Cartella di pagamento: quando si forma
I pagamenti del contribuente sono sottoposti alla verifica delle diverse amministrazioni competenti: l’Agenzia delle Entrate per quanto riguarda, ad esempio, l’Irpef, l’IVA o l’Irap, l’Inps per quanto concerne i contributi previdenziali, la Regione per quanto riguarda il bollo auto, il Comune per quanto attiene a IMU e TARI e via discorrendo.
Ciascuno di questi enti nel momento in cui, a seguito di verifiche e ispezioni, riscontra il mancato adempimento degli obblighi fiscali, non fa altro che notificare al contribuente un avviso di accertamento, cosiddetto “bonario”, che indica la motivazione della pretesa, le maggiori imposte dovute e le sanzioni.
A questo punto il contribuente può assumere diversi comportamenti:
- può decidere di aderire all’invito dell’amministrazione e sanare la propria posizione debitoria, oppure
- può proporre un ricorso nel caso in cui abbia fondate ragioni per ritenere non corretta la pretesa dell’amministrazione, oppure
- può ignorare la proposta di adesione dell’ente.
In quest’ultimo caso il credito viene certificato e “iscritto a ruolo”. Il ruolo è un elenco che contiene i nominativi dei debitori, la tipologia del credito e le relative somme dovute.
Il ruolo viene formato dall’ente creditore (Agenzia delle Entrate, Comune, Inps, ecc.) e trasmesso all’Agenzia delle Entrate-Riscossione che provvede ad elaborare e notificare la cartella di pagamento ai fini della riscossione delle somme indicate.
Cartella esattoriale: cosa contiene
Come detto in premessa sono due i modelli di cartella esattoriale scaricabili da questa scheda:
- l'uno per i ruoli affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione a decorrere dal 1° gennaio 2022 e
- l'altro per i carichi affidati fino al 31 dicembre 2021.
La differenza sostanziale sta nel fatto che con la nuova versione della cartella esattoriale, per effetto delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2022, non contiene più l’addebito al contribuente degli oneri di riscossione.
Ciò premesso la cartella di pagamento contiene
- la descrizione delle somme dovute;
- dettaglio degli addebiti (Irpef non versata anno "x", multa per infrazione al codice della strada, ecc.);
- dettaglio degli importi dovuti fornito dall'ente che ha emesso il ruolo (Agenzia delle Entrate, Comune, Inps, Inail, ecc.);
- il responsabile del procedimento di iscrizione a ruolo
- l’intimazione ad adempiere nel termine di 60 giorni dalla notifica
- tutte le informazioni sulle modalità di pagamento, anche rateale, e sulle modalità per richiedere il riesame, la sospensione o l’annullamento del debito rivolgendosi all’ente creditore o presentando ricorso al giudice.
Cartella esattoriale: quando va pagata e come
Per le cartelle notificate dal 1° gennaio al 31 marzo 2022, la Legge di Bilancio per il 2022 ha stabilito che il termine per il pagamento è di 180 giorni dalla notifica (rispetto ai 60 giorni ordinariamente previsti).
La proroga del termine di pagamento a 180 giorni dalla notifica è prevista anche per le cartelle notificate dal 1° settembre al 31 dicembre 2021 secondo quanto disposto dall’art. 2 del d.l. 146/2021 (c.d. Decreto fiscale).
Il contribuente può anche presentare una richiesta rateizzazione Agenzia Entrate Riscossione.
Il pagamento può anche essere effettuato:
- tramite il servizio “Paga-on line” disponibile sul sito dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione (www.agenziaentrateriscossione.gov.it/it/) e sull’App Equiclick;
- tramite i canali telematici delle banche, di Poste Italiane e di tutti gli altri Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP) aderenti al nodo pagoPA;
- presso banche, Poste e tabaccai;
- presso gli sportelli dell’Agente della riscossione.
In caso di pagamento dall’estero, è possibile effettuare il versamento:
- utilizzando il Modulo di pagamento pagoPA se la banca è collegata al nodo pagoPA;
- con bonifico sul conto corrente bancario intestato all’Agente della riscossione con indicazione obbligatoria, nella causale del pagamento, del numero della cartella di pagamento e del codice fiscale del debitore (l’elenco dei codici iban è disponibile sul sito dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione).
Cosa succede se non si paga la cartella esattoriale
Il contribuente è tenuto ad adempiere al pagamento nel termine di 60 giorni dalla notifica della cartella esattoriale. Se non adempie l’Agenzia delle Entrate Riscossione può acquisire, anche con richieste a terzi, notizie sul reddito e sul patrimonio dei singoli debitori e può procedere, sulla base del ruolo che costituisce titolo esecutivo, secondo le disposizioni di legge, a:
- fermo amministrativo di beni mobili registrati (veicoli, natanti, aeromobili),
- iscrizione di ipoteca sugli immobili,
- esecuzione forzata di beni immobili, mobili e crediti (per esempio, stipendio, emolumenti vari, parcelle, fatture, titoli, somme disponibili sui conti correnti e depositi).
A tal riguardo è importante sottolineare che dal 1° Luglio 2017, l'Agenzia delle Entrate-Riscossione ha la possibilità di pignorare direttamente il conto corrente del contribuente, senza che a tal fine sia necessaria l’approvazione di un giudice. Ciò in quanto la notifica della cartella di pagamento è equiparata all'atto di precetto nel procedimento ordinario, dunque costituisce di per sé il titolo esecutivo. Naturalmente il prelievo delle somme non è immediato: la cartella viene prima notificata alla banca, che provvede al congelamento delle somme, e poi al debitore. Qualora, decorsi 60 giorni dalla notifica, il debitore continua a non pagare, la banca è tenuta a versare le somme direttamente al Fisco.
In caso di mancato pagamento della cartella nei termini, sulle somme iscritte a ruolo sono dovuti gli interessi di mora, maturati giornalmente dalla data di notifica della stessa, e tutte le eventuali ulteriori spese.
Gli interessi di mora sono fissati annualmente con Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate sulla base della media dei tassi bancari attivi.