Annullamento cartella esattoriale: quando può essere richiesta e come
Quando ti sei visto recapitare a casa la cartella di pagamento con un importo così alto, ti è crollato il mondo addosso. Non credevi a ciò che stavi leggendo. Viste le tante difficoltà legate al lavoro, il mutuo da pagare e una famiglia da portare avanti, hai pensato che sarebbe stato impossibile pagare quella somma. Ma in questi casi è inutile lasciarsi prendere dallo sconforto: più saggio invece verificare se ci sono le condizioni per una sospensione o annullamento della cartella esattoriale, consapevole del fatto che anche qualora il debito fosse dovuto avresti sempre la possibilità di presentare una richiesta rateizzazione Agenzia Entrate-Riscossione.
Cos'è la cartella di pagamento
La cartella di pagamento è un atto che l'Agenzia delle Entrate-Riscossione invia su incarico degli enti creditori (Inps, Inail, Agenzia delle Entrate, Comune, Regione, ecc.) per recuperare il mancato versamento da parte di cittadini e imprese di imposte, tributi, contributi, tasse, ecc.
Nella cartella viene, infatti, riportato il nome dell'ente creditore e l’importo totale da saldare, che include le spese di notifica e gli oneri per la riscossione, ossia la remunerazione che spetta all'Agenzia per la sua attività di recupero.
Questo ci fa capire che per chiedere l'annullamento cartella esattoriale, ti devi rivolgere direttamente all’ente creditore, ossia all'ente che ha emesso il ruolo. Il ruolo è un atto amministrativo con cui l'ente creditore incarica formalmente l'Agenzia per la Riscossione di avviare le procedure di recupero del debito maturato dal contribuente. A tal fine gli comunica il codice fiscale del debitore, la lista delle somme da riscuotere, il periodo d'imposta e ogni altra informazione necessaria.
Se non ti vuoi rivolgere all'ente creditore, puoi sempre appellarti al Giudice, oppure puoi inviare una istanza di sospensione cartella esattoriale all'Agenzia stessa che farà da tramite con l'ente creditore interessato per l'annullamento.
Annullamento cartella esattoriale: 60 giorni a disposizione
Devi sapere che hai 60 giorni di tempo dalla data di notifica della cartella per fare tutte le opportune verifiche e capire se ciò che ti viene richiesto a causa del mancato versamento ad esempio dei contributi previdenziali o del mancato pagamento della tassa sui rifiuti piuttosto che della multa, sia dovuto o meno.
Se lasci trascorrere questo periodo senza pagare e senza proporre opposizione, sulle somme iscritte a ruolo dovrai corrispondere anche gli interessi di mora per ogni giorno di ritardo, nonché l'intero compenso dovuto all'Agenzia Riscossione e tutte le eventuali ulteriori spese derivanti dal mancato o ritardato pagamento della cartella.
A tal proposito ti ricordiamo che dal 2016 gli oneri di riscossione, ossia il compenso che l'Agenzia percepisce per l’attività di recupero del credito, si sono ridotti al 3%. Tuttavia se il contribuente non paga entro i 60 giorni previsti, il tasso sale al 6% e si applica sia sulle somme iscritte a ruolo che sugli interessi di mora.
Inoltre, in caso di mancato pagamento entro i termini, l'Agenzia avvia la pratiche per la riscossione coattiva (o forzata): fermo amministrativo sull’auto di proprietà, iscrizione dell’ipoteca sui beni immobili, ecc.
Annullamento cartella di pagamento: come richiederlo
Come detto se sei convinto che il pagamento preteso in cartella non sia dovuto, puoi chiederne l’annullamento o “sgravio” direttamente all’ente creditore.
Per fare un esempio, se il Comune per il tramite dell'Agenzia per la Riscossione ti richiede il pagamento dell’IMU relativa all’annualità 2018, ma tu l’hai regolarmente pagata oppure eri esentato dal pagarla, non devi far altro che inoltrare all’amministrazione comunale un’istanza di autotutela, con cui le chiedi di correggere il proprio errore.
Non c’è un termine per presentare l’istanza in questione, ma il consiglio è di farlo quanto prima. Se il Comune, dopo aver effettuato le opportune verifiche, annulla il debito, non deve far altro che comunicare all'Agenzia lo “sgravio”, la quale provvederà a cancellare il tributo dalla propria cartella.
Ti offriamo alcuni modelli utili allo scopo:
- istanza autotutela Comune;
- istanza sgravio Agenzia Entrate;
- fac-simile istanza di annullamento in autotutela del bollo auto.
Alternativa all'annullamento cartella esattoriale
Puoi rivolgerti direttamente all'Agenzia Entrate Riscossione e chiedere la sospensione delle procedure di riscossione, così da consentire all'ente creditore di verificare la tua situazione.
In particolare tale possibilità ti è concessa se:
- hai effettuato il pagamento prima della formazione del ruolo;
- vi è un provvedimento di sgravio emesso dall’ente creditore;
- è intervenuta la prescrizione o decadenza prima della data in cui il ruolo è stato reso esecutivo;
- vi è una sospensione amministrativa (dell’ente creditore) o giudiziale;
- sussiste una sentenza che ha annullato in tutto o in parte la pretesa dell’ente creditore.