Come convincere un figlio a studiare: lettera editabile

Rinaldo Pitocco - Ultimo aggiornamento: 27/09/2023
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Lettera che un genitore indirizza al proprio figlio che non vuole studiare con l'obiettivo di motivarlo, responsabilizzarlo e fargli capire che lo studio deve essere visto non come una imposizione ma piuttosto come una opportunità.

Come convincere un figlio a studiare

Non tutti i ragazzi hanno la stessa voglia, passione, dedizione nello studio e le cause possono essere diverse: il/la ragazzo/a vive la scuola come un obbligo, come un'imposizione e non come un'opportunità di crescita, non ha sufficienti motivazioni, vive in condizioni ambientali e culturali particolari, adotta un metodo di studio inappropriato, avverte frustrazione per i risultati ottenuti, ha difficoltà nell'apprendimento, è sottoposto a continue distrazioni, è inserito in un contesto familiare difficile e via discorrendo.

In situazioni come queste i genitori si sentono chiaramente preoccupati e avvertono tutta l'importanza del loro ruolo, sentono il peso della responsabilità nella crescita personale, umana, formativa e professionale del proprio figlio. Una situazione che per i genitori può diventare ancora più complicata da affrontare qualora si dovesse ricevere dalla scuola una comunicazione di insufficienze alle famiglie o, peggio, una lettera avviso bocciatura.

Chiaramente ogni situazione presenta delle proprie sfaccettature e i genitori non dispongono di una ricetta magica in grado di convincere il proprio figlio a studiare.

Confrontarsi con gli insegnanti è sicuramente un primo passo, ma a volte può non rivelarsi sufficiente. Nella gran parte dei casi le imposizioni e le punizioni sortiscono effetti contrari, perché finiscono per caricare i figli di ansie e aspettative. Al contrario il dialogo e l'ascolto si rivelano spesso e volentieri armi vincenti. Occorre che il genitore comprenda le difficoltà e le passioni del proprio figlio, lo incoraggi a trovare la giusta motivazione allo studio, lo aiuti a sviluppare autostima e sicurezza in se stesso, lo supporti nello sviluppo di un metodo di studio efficace, collabori con lui nel creare un ambiente ideale per lo studio, magari silenzioso e privo di distrazioni, ecc.

Una soluzione potrebbe anche essere quella di scrivere una lettera al figlio che non vuole studiare, perché a volta è più facile scrivere che parlare, perché la scrittura rappresenta uno straordinario strumento di autoanalisi e di riflessione, perché la lettera cattura l'attenzione del destinatario e comunica efficacemente il messaggio desiderato.

Se i risultati tardano ad arrivare, il genitore può anche avvalersi nel caso del supporto di uno psicoterapeuta in grado di consigliare al genitore e al figlio il percorso più opportuno in relazione al contesto specifico.

Lettera a un figlio che non vuole studiare: esempio 1

Caro/a .......,

mi rivolgo a te con tutto l'amore e la preoccupazione di un genitore che desidera solo il meglio per il/la proprio/a figlio/a.

Comprendo come la sensazione di delusione e di frustrazione per il mancato raggiungimento di certi risultati ti stia facendo perdere del tutto la motivazione nello studio, ma sento il bisogno di condividere alcune riflessioni con te.

Innanzitutto voglio che tu sappia quanto io creda in te e nelle tue capacità. Sei una persona intelligente, talentuosa, curiosa, ambiziosa in grado di trasformare un sogno o un desiderio in qualcosa di concretamente raggiungibile.

So che lo studio può sembrare a volte noioso o difficile, ma è importante comprendere che la cultura è una ricchezza perché ti aiuta capire e conoscere il mondo in cui ti trovi, ti insegna a guardare in profondità, ti permette di essere libero da pregiudizi, mette alla prova le tue capacità e abilità rafforzandole.

L'istruzione è uno strumento che ti aprirà le porte del futuro, ti darà la possibilità di perseguire le tue passioni, di raggiungere i tuoi traguardi, di avere maggiori opportunità nella vita. Ecco perché non devi sentirti "costretto" a studiare, tantomeno ritenere che l'importante è "non essere bocciati".

Inoltre, voglio che tu sappia che non devi affrontare lo studio da solo. Sono qui per sostenerti in ogni modo possibile. Se hai difficoltà in una materia, se c'è qualcosa che ti preoccupa o ti impedisce di concentrarti e hai bisogno di aiuto, non esitare a parlarne con i tuoi genitori. La famiglia è qui per supportarti, per condividere con le tue preoccupazioni, per offrirti consigli e soluzioni, per farti sentire meno solo nelle sfide di ogni giorno.

Ti amo profondamente e voglio soltanto vederti felice e realizzato/a. Spero che tu possa trovare la motivazione e l'entusiasmo necessari per esprimere tutto il tuo potenziale. Noi saremo sempre al tuo fianco.

Con amore e affetto.

Lettera a un figlio che non vuole studiare: esempio 2

Caro/a ..........,

desidero innanzitutto che tu sappia che questa lettera ha l'unico obiettivo di aiutarti a superare le difficoltà che stai affrontando nello studio, perché credo in te e so che hai il potenziale per raggiungere certi traguardi.

Mi piacerebbe discutere con te delle motivazioni che stanno alla base di questa situazione: difficoltà nell'apprendimento di specifiche materie, assenza di motivazioni, frustrazione per certi voti ottenuti, problemi relazionali con insegnanti o studenti, pressione generata dalle aspettative positive dei tuoi genitori circa il rendimento scolastico o cos'altro?

Desidero che tu sappia che non sei solo/a in questo percorso. Sono qui per sostenerti, per ascoltare le tue preoccupazioni e per aiutarti a superare gli ostacoli. Se hai bisogno di un sostegno rispetto a particolari materie, di consigli per l'organizzazione dello studio o semplicemente di qualcuno con cui parlare, sono qui a tua disposizione.

Per il resto voglio che tu sappia quanto sia importante investire tempo ed energie nello studio. Non bisogna studiare soltanto per ottenere buoni vuoti, conseguire un titolo e porre le basi per una futura carriera lavorativa. Certo questo è importante, ma devi sapere che la cultura ti rende libero, ti permette di fare delle scelte, di capire quali sono le tue predisposizioni e le tue passioni, di accrescere l'autostima, di sentirti all'altezza in ogni situazione.

Non voglio dunque forzarti a studiare o a seguire un percorso che magari non ti appassiona, ma voglio semplicemente che tu comprenda l'importanza di prenderti cura della tua formazione e della tua crescita personale. Voglio in altri termini che tu capisca che il tuo futuro è in gran parte nelle tue mani e che la scuola è un'opportunità e non un ostacolo.

Ti voglio bene e credo profondamente in te. 

Con amore e fiducia.

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Pixabay
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