Multa auto venduta: ecco come difendersi
Quando si parla di multa al proprietario sbagliato, ci si intende riferire ad una contravvenzione che riguarda un'auto che in realtà risulta venduta e per la quale l'acquirente che ha commesso l'infrazione non ha provveduto ad effettuare il passaggio di proprietà.
- Multa auto venduta : mancata trascrizione al PRA dell'atto di vendita
- Multa auto venduta: pagare oppure no?
- Multa dopo vendita auto: come verificare l’avvenuto passaggio di proprietà
- Multe dopo aver venduto l'auto: difenditi così
- Multa notificata al vecchio proprietario: come chiedere l’annullamento
Multa auto venduta : mancata trascrizione al PRA dell'atto di vendita
Alle nove del mattino qualcuno suona alla porta, dal citofono chiedi chi è. Dall'altra parte una voce maschile "Signora c'è da firmare!". L'ansia ti assale e ti chiedi: cosa mai potrà essere? Il tempo di scendere le scale, quando noti che il postino ha in mano una busta verde: capisci subito che non si tratta di una buona notizia. Firmi la ricevuta di ritorno della raccomandata e in fretta e furia apri la busta: come prevedevi, si tratta di una contravvenzione.
Ad una più attenta lettura scopri che si tratta di una multa per eccesso di velocità. La violazione è stata registrata da un autovelox. Peccato che sia avvenuta in un posto in cui non sei mai stato. C’è qualcosa che non va. Poi controlli la data dell’infrazione e scopri che è successiva al giorno in cui hai venduto l’automobile. Ora ti è tutto chiaro! Si tratta della classica "multa auto venduta": in pratica l'acquirente che ha comprato la tua vecchia automobile non ha effettuato il passaggio di proprietà, quindi ha preso una multa, che però è arrivata a te, dato che per il PRA risulti ancora proprietario dell’auto.
Che fare quando arriva una multa dopo aver venduto l'auto?
Prima di analizzare le procedure eseguibili per tutelare i tuoi diritti, cerchiamo di capire bene cosa è successo. In pratica hai ricevuto una multa per auto venduta per un’infrazione che non hai commesso tu, bensì il nuovo proprietario, che non ha trascritto l’atto di vendita al PRA - Pubblico Registro Automobilistico.
Devi sapere, infatti, che quando vendi la tua auto usata ad un privato, chi la compra deve occuparsi di eseguire il passaggio di proprietà. Questa procedura va eseguita, entro 60 giorni dall'autentica della firma sull'atto di vendita (da parte di un funzionario del Comune o di un notaio), recandosi presso un ufficio provinciale dell'ACI - Pubblico Registro Automobilistico (PRA). Quest'ultimo provvederà al rilascio del Certificato di Proprietà (CdP) aggiornato. Contestualmente l'acquirente deve richiedere l'aggiornamento della carta di circolazione all'ufficio provinciale della Motorizzazione Civile (UMC).
Se non compie queste operazioni, l'acquirente rischia pesanti sanzioni in caso di fermo ad un posto di blocco (art. 94 CdS). Ma paradossalmente ci sono conseguenze anche per te. Infatti fino a quando non viene registrato al PRA il passaggio di proprietà, tu risulterai formalmente intestatario dell’automobile e come tale potrai essere chiamato a rispondere per danni provocati a persone o cose, contravvenzioni, mancato pagamento bollo auto ecc.
Come ci si tutela da situazioni di questo tipo? E in particolare come ci si difende da una multa notificata al vecchio proprietario?
Multa auto venduta: pagare oppure no?
Abbiamo buone notizie per te: se ti viene notificata una multa per auto venduta, non devi pagarla tu. A stabilirlo è stata la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 38823/16 del 20 settembre 2016. In quel caso il venditore di un’automobile aveva fatto ricorso dopo aver ricevuto diverse multe, riferite (per l’appunto) ad infrazioni registrate dopo la vendita della vettura. Non è tutto: per la legge il venditore risultava anche essere colpevole di un reato. La vettura, infatti, era stata successivamente abbandonata sul suolo pubblico.
Non essendo mai stato fatto il passaggio di proprietà, il Giudice nella sentenza di primo grado ha dichiarato colpevole il venditore, poiché non aveva vigilato efficacemente sulla condotta tenuta dall’acquirente. Per fortuna, la Corte di Cassazione si è pronunciata in favore del venditore, sostenendo che l’atto di vendita opportunamente sottoscritto o l’atto notarile siano documenti sufficienti per determinare il passaggio di proprietà di un veicolo da un soggetto all’altro. In definitiva, secondo la Cassazione, la mancata registrazione al PRA del passaggio di proprietà non ha alcun rilievo ai fini della efficacia dell'atto di vendita.
Nonostante tu possa sentirti rincuorato dall’esito della sentenza, ricorda che ogni volta che vendi l’auto ad un privato devi accertarti che costui esegua correttamente il passaggio di proprietà. Già perchè se questi ritarda la registrazione o se ne dimentica, benché la sentenza della Cassazione sia dalla tua parte, tu ti ritroverai comunque a dover dimostrare la tua estraneità ai fatti e quindi nella necessità di presentare un ricorso multa auto venduta al Giudice di Pace.
Ti è mai capitato di acquistare un’automobile dal concessionario? Questi non ti autorizzerà a ritirarla prima che siano pronti tutti i documenti. Certo, in questo caso il venditore non deve far altro che consegnare i documenti utili alla vendita e al passaggio di proprietà, poiché spesso la procedura burocratica viene svolta direttamente dai professionisti.
Nelle vendite tra privati la questione è più delicata rispetto alle operazioni effettuate con il tramite dei concessionari, in quanto bisogna stare attenti alla serietà dell’acquirente e controllare che il passaggio avvenga entro i termini stabiliti dalla legge. Tra poco scoprirai come fare.
Multa dopo vendita auto: come verificare l’avvenuto passaggio di proprietà
Per accertarsi che il passaggio di proprietà sia stato legittimamente eseguito, puoi recarti al PRA ed effettuare i dovuti controlli. Se l’acquirente ha già registrato il cambio di intestazione puoi dormire sonni tranquilli, mentre se non l’ha ancora fatto ti consigliamo di chiamarlo e sollecitarlo affinché il cambio avvenga nei termini stabiliti dalla legge, ovvero entro 60 giorni dalla sottoscrizione dell’atto di vendita. Piccola parentesi: il passaggio di proprietà può avvenire anche dopo 60 giorni dall’autentica della firma del venditore. In tal caso sarà necessario pagare l’imposta provinciale di trascrizione (IPT) e la sanzione per il ritardato pagamento, che equivale al 30% dell’importo dell’IPT più gli interessi legali. Qualora il passaggio avvenga entro 90 giorni, però, l’importo della sanzione verrà dimezzato, attestandosi al 15% dell’importo dell’ITP. Se i giorni di ritardo sono inferiori a 15, invece, la sanzione da pagare verrà ridotta ulteriormente, attestandosi ad un importo pari all’1% per ogni giorno di ritardo.
Perché, dunque, è tanto importante eseguire il passaggio di proprietà? Fondamentalmente perché grazie a questa procedura tutti i soggetti pubblici e privati (inclusi gli organi accertatori) possono individuare facilmente l’identità del proprietario del mezzo, dunque risalire a lui nel caso in cui si accerti una sua responsabilità rispetto ad una violazione del codice della strada, ad un omicidio stradale, al mancato versamento del bollo e via discorrendo. Dunque la registrazione al PRA ha l'unico obiettivo di darne pubblicità alla collettività.
Accertarsi che il passaggio di proprietà avvenga il prima possibile è una questione di tuo interesse: questo ridurrà la possibilità che tu prenda una multa dopo vendita auto, ma anche che ti vengano contestati altri illeciti o ancor peggio dei reati.
Ma se dalle verifiche effettuate dovesse risultare che l'acquirente non ha ancora registrato il passaggio? Se quest'ultimo non dovesse rispondere ai tuoi messaggi o alle tue chiamate? Come ci si può cautelare da situazioni di questo tipo?
Multe dopo aver venduto l'auto: difenditi così
Se ti accorgi che il nuovo proprietario dell’automobile non ha ancora eseguito il passaggio di proprietà puoi:
- eseguire il passaggio di proprietà di tasca tua;
- fare ricorso al Giudice di Pace;
- autocertificare la perdita di possesso.
Come eseguire il cambio di intestazione - Per eseguire il passaggio di proprietà dovrai, in qualità di venditore, recarti presso il PRA, avendo cura di portare con te l’originale dell’atto di vendita.
L'atto di vendita del veicolo usato deve essere prodotto in forma di scrittura privata con firma autenticata. Ti ricordiamo che l'autentica di firma può essere eseguita da un notaio, dai funzionari R.A (ACI), dal personale del dipartimento per i trasporti, dalle agenzie connesse allo sportello telematico dell’automobilista (S.T.A.) o dall’ufficio anagrafe del Comune di residenza. Per l'autentica occorre dotarsi di una marca da bollo di Euro 16,00 da apporre sull'atto ed esibire un documento d'identità (del venditore) in corso di validità.
Se per qualche ragione non riesci a ritrovarlo, potrai chiedere al PRA la registrazione di un nuovo atto di vendita. In questo caso la registrazione non produrrebbe effetti retroattivi. Tradotto in soldoni, non potresti far ricorso per una multa dopo vendita auto presa in un periodo antecedente.
Ecco quali sono i documenti che dovrai portare con te al PRA:
- dichiarazione di vendita resa nella forma della scrittura privata autenticata;
- modello di presentazione NP3C.
- Imposta provinciale di trascrizione, il cui importo varia a seconda del tipo di veicolo e della Provincia di residenza;
- Emolumenti e diritti ACI 27,00 euro;
- Imposta di bollo per registrazione al PRA 32,00 euro.
Come eseguire il ricorso al Giudice di Pace - In questo caso dovrai intraprendere una procedura giudiziale al fine di accertare l’avvenuto cambio di proprietà con effetto retroattivo, ovvero facendolo partire dalla data della vendita. Ma attenzione perchè il ricorso al Giudice di Pace contro multa auto venduta è possibile nel solo caso in cui il veicolo che hai venduto aveva un valore inferiore a 5.000 euro, in caso contrario saresti costretto a rivolgerti direttamente al Tribunale ordinario del luogo in cui è stata formalizzata la vendita o in alternativa nel Tribunale del luogo in cui risiede l’acquirente.
Se farai ricorso al Giudice di Pace potrai decidere se farti assistere da un avvocato oppure no, mentre nel caso in cui dovessi rivolgerti al tribunale, sappi che l’assistenza del legale è necessaria. In ogni caso, sarà tuo dovere dimostrare che la vendita sia effettivamente avvenuta. A sostegno della tua tesi potrai utilizzare documenti e testimoni. Al termine del procedimento il Giudice emetterà una sentenza e con una copia di questa potrai procedere alla trascrizione presso gli uffici PRA competenti.
Questi i documenti da presentare al PRA:
- sentenza in copia conforme all'originale e in bollo;
- modello di presentazione NP3C.
La trascrizione in questo caso può essere retroattiva, ciò significa che, in caso di problemi con la legge, il vecchio proprietario sarebbe totalmente sollevato da qualsiasi responsabilità.
Chiaramente in questo caso i costi da sostenere sarebbero decisamente superiori, visto che all'imposta provinciale di trascrizione, agli emolumenti e diritti ACI e all'imposta di bollo per registrazione al PRA, si aggiungerebbero il contributo unificato e la marca da bollo da 27 euro per la causa davanti al Giudice di Pace.
Come autocertificare la perdita di possesso della vettura - Qualora la data in cui è avvenuta la vendita del veicolo non possa essere provata tramite documenti ufficiali, si può ricorrere all’autocertificazione. Ci spieghiamo meglio: anche se non conosci esattamente tutti i dati dell’acquirente puoi richiedere al PRA l’annotazione della perdita di possesso del veicolo. Nella fattispecie si tratta di compilare questo modulo di autodichiarazione di perdita possesso del veicolo e presentarlo al PRA.
Tuttavia questa soluzione non ti mette al riparo da eventuali multe dopo aver venduto l'auto, ma ti consente unicamente di ottenere l’esenzione dal pagamento del bollo auto.
Multa notificata al vecchio proprietario: come chiedere l’annullamento
Finora ti abbiamo illustrato le procedure per rimediare al mancato passaggio di proprietà della tua automobile da parte dell'acquirente. Ora invece vediamo cosa puoi fare, concretamente, per essere esonerato dal pagamento della multa dopo vendita auto. Abbiamo detto che la Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 38823/16 del 20 settembre 2016 ha sostanzialmente stabilito che il venditore non è responsabile delle infrazioni e dei reati commessi da qualcun altro, dunque non sei tu che devi subire certe conseguenze nel momento in cui l'acquirente non adempie al suo dovere di registrare presso il PRA il passaggio di proprietà.
Ma cosa fare in pratica? Innanzitutto accertarti scrupolosamente che l’infrazione sia stata registrata nei giorni successivi alla sottoscrizione dell’atto di vendita. In parole povere: devi essere sicuro di non essere tu ad aver violato il Codice della Strada. Fatta questa verifica puoi procedere con la presentazione del ricorso.
Ti consigliamo di presentarti di persona presso la sede dell’organo accertatore, ovvero l’autorità che ha emesso il verbale, tentando il ricorso in autotutela. È necessario portare con sé l’originale dell’atto di vendita, di modo da dimostrare alle forze dell’ordine che la violazione è stata commessa dal nuovo proprietario, il quale non ha ancora provveduto ad effettuare il passaggio di proprietà al PRA. Qualora non ti fosse possibile presentarti di persona presso gli uffici dell’organo accertatore, potresti inviare questo modulo ricorso multa in autotutela debitamente compilato, sottoscritto e corredato da una copia dell’atto di vendita oltre che di un documento di riconoscimento in corso di validità. La spedizione, tramite posta raccomandata A/R, va effettuata all'indirizzo del comando riportato sul verbale.
Potresti intraprendere la procedura del ricorso in autotutela anche nel caso in cui avessi ricevuto una cartella di pagamento e non un verbale di contravvenzione. Anche in questo caso l'ente a cui rivolgerti è il comando che ha elevato la multa e non il concessionario incaricato di riscuotere la multa.
Tuttavia il ricorso in autotutela contro multa auto venduta, se da un lato è uno strumento rapido, economico e che consente alla persona interessata di evitare procedure lunghe e costose di fronte a delle evidenze chiare ed incontestabili, dall'altro non sospende automaticamente i termini per il pagamento della sanzione, nè quelli per la presentazione del ricorso presso il Prefetto o il Giudice di Pace.
Questo significa che se gli uffici del comando che ha elevato la multa dovessero manifestare dubbi e titubanze in merito al tuo ricorso e quindi ritardare la decisione di accoglimento (o di rigetto), sarebbe opportuno che tu ti attivassi per tempo - prima dello scadere dei termini - per un ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace. Nel primo caso non dovresti lasciar trascorrere più di 60 giorni dalla notifica dell'atto, mentre nel secondo caso potresti al massimo attendere per 30 giorni. L'alternativa (ma è anche il nostro consiglio) sarebbe quella di procedere con un ricorso al Prefetto o al Giudice di pace parallelamente alla richiesta di autotutela.
Sul nostro portale, come al solito puoi trovare un
che puoi utilizzare per proporre ricorso nei confronti del Prefetto del luogo in cui è stata commessa la violazione oppure del comando che ha elevato la multa (Polizia Municipale, Polizia di Stato o Carabinieri).