Permessi allattamento INPS: cosa sono, come si richiedono
Descrizione
I permessi per allattamento possono essere richiesti dalla madre o dal padre, lavoratori dipendenti, fino al primo anno di vita del bambino o entro un anno dall'ingresso in famiglia del minore adottato o in affidamento. Spettano fino a 2 ore al giorno di riposo, se l'orario di lavoro è di almeno 6 ore giornaliere, e 1 ora di riposo se l'orario è inferiore a 6.
Permessi per allattamento: come funzionano
Come detto madri e padri lavoratori dipendenti hanno diritto ad una indennità nel momento in cui fruiscono di permessi per la cura del bambino (cosiddetti “permessi per allattamento”).
I riposi giornalieri danno diritto ad una indennità economica pari alla retribuzione che sarebbe stata pagata al lavoratore qualora avesse lavorato nelle ore di riposo. Le ore di permesso, inoltre, non comportano alcuna riduzione di ferie né della tredicesima mensilità.
Tale indennità viene riconosciuta limitatamente al primo anno di vita del bambino, ovvero fino al primo anno dall'ingresso in famiglia del minore in caso di adozione o affidamento.
Se le ore giornaliere di lavoro sono almeno 6, la madre o il padre hanno diritto a 2 ore di riposo al giorno. Il permesso per allattamento si riduce ad 1 ora se le ore di lavoro sono meno di 6.
I permessi per allattamento:
- raddoppiano in caso di parto o di adozioni o affidamenti plurimi;
- si dimezzano se i genitori fruiscono di un asilo nido o di altra struttura idonea reso disponibile dal datore di lavoro in azienda o comunque nelle immediate vicinanze del luogo di lavoro.
Permesso allattamento padre: quando può essere richiesto
Come abbiamo visto anche il padre, e non solo la madre, ha diritto ai permessi per allattamento (sono esclusi i lavoratori a domicilio, domestici, parasubordinati, autonomi e liberi professionisti), a condizione che:
- la madre, lavoratrice dipendente, abbia rinunciato ai riposi;
- la madre sia una lavoratrice dipendente senza diritto ai riposi (parasubordinata, autonoma, libera professionista, domestica, casalinga);
- la madre sia morta o gravemente inferma;
- la madre abbia abbandonato il figlio;
- il figlio sia stato affidato solo al padre.
Il padre non può richiedere, invece, i permessi se la madre lavoratrice dipendente si trova in astensione obbligatoria o facoltativa oppure non si avvale dei riposi perché assente dal lavoro per sospensione da aspettativa, permessi non retribuiti o pause lavorative per part-time verticale.
Permessi allattamento: come richiederli
Le madri lavoratrici devono farne richiesta esclusivamente al datore di lavoro. Tuttavia coloro che hanno diritto al pagamento diretto da parte dell'INPS (lavoratrici agricole, dello spettacolo ecc.), sono tenute ad informare il datore e contestualmente a presentare la domanda alla sede INPS di appartenenza.
Il padre lavoratore dipendente, invece, deve presentare la richiesta di permesso preventivamente al proprio datore di lavoro, che ha l'obbligo di concederli, quindi all'Inps.
La presentazione dell'istanza all'istituto di previdenza va effettuata attraverso uno dei seguenti canali:
- servizio online dedicato, cliccando sul pulsante “Accedi al servizio” presente all'indirizzo www.inps.it/prestazioni-servizi/indennita-per-riposi-giornalieri-per-padri-e-madri-dipendenti;
- Contact Center Inps al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile;
- patronati, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.
La richiesta del permesso di allattamento dovrebbe essere fatta 10/15 giorni prima rispetto all'inizio della fruizione.
Il termine per la definizione del provvedimento è stato fissato in 55 giorni.
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