Congedo di paternità obbligatorio: durata, misura e modalità di richiesta
Il congedo di paternità obbligatorio dura 10 giorni, consente al padre di beneficiare di una indennità giornaliera pari al 100% della retribuzione e può essere richiesto direttamente all'Inps oppure al datore di lavoro tramite questo semplice fac simile di richiesta. Ma vediamo esattamente come funziona il congedo di paternità 2023.
Congedo di paternità obbligatorio: come funziona
Il congedo paternità 2023 è una particolare forma di astensione dal lavoro che viene concessa al padre lavoratore dipendente in occasione della nascita di un nuovo figlio o dell'entrata in famiglia di un nuovo componente adottato o in affido.
In particolare possono fruire del congedo i lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato, i lavoratori domestici e i lavoratori agricoli a tempo determinato. Non ne possono invece beneficiare gli autonomi in gestione separata e i lavoratori dello spettacolo.
In buona sostanza grazie ad esso, il padre ha la possibilità di assentarsi dal lavoro e continuare comunque a percepire il 100% della retribuzione, oltre che beneficiare dell'accredito dei contributi figurativi. L’indennità viene anticipata in busta paga dal datore di lavoro, tranne nei casi in cui sia previsto il pagamento diretto da parte dell’Inps.
Come detto i giorni di congedo sono 10 (non devono essere necessariamente continuativi) e vanno presi nell’arco temporale che va dai 2 mesi prima del parto ai 5 mesi successivi alla nascita. Spetta anche in caso di morte perinatale del figlio.
In caso di parto plurimo, la durata del congedo è aumentata a 20 giorni lavorativi.
Come richiedere il congedo di paternità
La richiesta del congedo di paternità Inps, può essere avanzata in due modi distinti:
DATORE DI LAVORO
Se l'indennità di congedo di paternità è anticipata dal datore di lavoro, allora il padre lavoratore deve comunicare in forma scritta al datore di lavoro le date in cui intende fruirne. Ti offriamo un
Tale domanda va inoltrata con un anticipo di almeno 15 giorni, e ove richiesto in relazione all'evento nascita, sulla base della presunta data del parto.
Nel caso in cui il padre faccia richiesta del congedo paternità facoltativo, deve allegare alla richiesta una dichiarazione della madre di non fruizione del congedo di maternità a lei spettante per un numero di giorni pari a quelli richiesti dal padre, con conseguente riduzione del congedo di maternità. Tale dichiarazione deve essere presentata anche al datore di lavoro della madre a cura di uno dei due genitori.
INPS
Se l'indennità di congedo paternità è pagata direttamente dall’INPS, la domanda congedo paternità deve essere inoltrata esclusivamente per via telematica all'istituto di previdenza attraverso uno dei seguenti canali:
- sito dell'Inps (area Servizi On Line). A tal fine occorre disporre delle credenziali Spid, CIE o CNS;
- Contact Center integrato n. 803164 (oppure 06164164);
- Patronati, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.
Il datore di lavoro successivamente comunicherà all'INPS, attraverso il flusso UNI-EMENS, le giornate di congedo fruite.
Congedo di partenità e prestazioni a sostegno del reddito
Il congedo paternità, sia obbligatorio che facoltativo, può essere richiesto anche se il padre percepisce l’indennità di disoccupazione, l’indennità di mobilità o il trattamento di integrazione salariale straordinario.
Per entrambi i congedi sono riconosciuti gli assegni per il nucleo familiare.
Congedo di paternità e congedo parentale
Il congedo paternità non va associato al congedo parentale, che è quello che spetta facoltativamente ai genitori naturali entro i primi 12 anni di vita del bambino per un periodo complessivo di 10 mesi cumulabili tra mamma e papà (elevabili a 11 qualora il padre lavoratore si astenga dal lavoro per un periodo continuativo o frazionato non inferiore a 3 mesi), con conseguente riduzione o addirittura esclusione della retribuzione.
Congedo di paternità e permessi al padre lavoratore
Il congedo di paternità non va neppure accumunato ai permessi lavorativi che la legge riconosce al lavoratore padre in sostituzione del congedo di maternità.
In particolare al papà spettano 2 ore di permesso o riposo giornaliero (1 ora se se l'orario di lavoro è inferiore alle 6 ore giornaliere o se la madre lavoratrice si avvale dell’asilo nido aziendale), quando:
- la madre è deceduta o è gravemente inferma;
- il figlio è stato affidato esclusivamente al padre;
- la madre, lavoratrice dipendente, abbia rinunciato ai riposi;
- la madre è una libera professionista o una lavoratrice autonoma o non lavora e come tale non ha diritto ai riposi;
- la madre ha abbandonato il figlio.
Tali permessi spettano durante il primo anno di vita del bambino oppure durante il primo anno dall’ingresso in famiglia del minore in caso di adozione o affidamento. In caso di parto o di adozioni o affidamenti plurimi le ore di permesso sono raddoppiate.