Riscatto piano individuale pensionistico di tipo assicurativo

Rinaldo Pitocco - Ultimo aggiornamento: 18/05/2021
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Da questa scheda è possibile scaricare un fac simile con cui chiedere alla compagnia assicurativa il riscatto piano individuale pensionistico (PIP), una forma pensionistica complementare che eroga una pensione integrativa al momento del pensionamento.

Piano Individuale Pensionistico: cos'è

Il Pip è una forma pensionistica individuale realizzata attraverso la sottoscrizione di contratti di assicurazione sulla vita. Uno strumento, quindi, che consente di accumulare un capitale sufficiente ad erogare una pensione complementare al raggiungimento dell'età pensionabile (anche reversibile) e che si aggiunge alle prestazioni del sistema pensionistico obbligatorio (Inps, ecc.).

Chiaramente le prestazioni dipenderanno da molteplici fattori: importo dei premi versati, durata del contratto, costi sostenuti e rendimenti ottenuti. Questi ultimi, in particolare, saranno influenzati dalla propensione al rischio dell'assicurato, dagli anni che lo separano dalla pensione e naturalmente dalla capacità del gestore di ottenere certi risultati.

Ma il Pip non ha solo una finalità previdenziale. Consente, infatti, di far fronte ad eventuali spese impreviste legate a momenti particolari della vita lavorativa e personale: malattie, acquisto e ristrutturazione della prima casa di abitazione, perdita del lavoro, ecc. Se il PIP lo prevede è possibile iscrivere i familiari fiscalmente a carico.

Si può aderire ad un PIP anche se al momento non si svolge alcuna attività lavorativa. I PIP sono iscritti all’Albo dei fondi pensione e sono vigilati dalla COVIP.

PIP: quali prestazioni consente di ottenere

Il diritto alla prestazione pensionistica si acquisisce al momento della maturazione dei requisiti di accesso alla pensione pubblica stabiliti nel regime obbligatorio di appartenenza, con un minimo di cinque anni di partecipazione alla forma pensionistica. Queste le prestazioni che il PIP consente di ottenere:

  • una rendita correlata al capitale accumulato;
  • un capitale (massimo 50%) e una rendita per la parte restante;
  • unicamente il capitale, ma solo se il 70% del montante accumulato da diritto ad una rendita annua inferiore al 50% dell'assegno sociale.

La pensione complementare può essere reversibile in favore sia del coniuge sia di un’altra persona da indicata dall'assicurato. 

Se l'assicurato muore prima della scadenza del piano, il capitale può essere riscattato dai suoi eredi o dalle persone che egli stesso ha designato.

Prima del raggiungimento dell'età pensionabile, l'assicurato può ottenere delle anticipazioni per:

  • spese sanitarie straordinarie per interventi e terapie legati a gravissime condizioni di salute (anche del coniuge o dei figli). L'importo massimo è pari al 75% del capitale accumulato, con una tassazione che varia tra il 15% e il 9% in base agli anni di partecipazione alla previdenza complementare. Tutte le spese devono essere adeguatamente documentate;
  • acquisto e ristrutturazione documentati della prima casa di abitazione (anche per i figli). L'importo massimo è pari al 30% del capitale accumulato e può essere richiesto dopo 8 anni di partecipazione alla previdenza complementare. Per quanto concerne la tassazione si applica un’aliquota del 23%;
  • motivi personali e familiari. Anche in questo caso il capitale che può essere anticipato dopo 8 anni di contratto è pari al 30% del montante accumulato. Anche la tassazione è la stessa: 23%.

Riscatto piano individuale pensionistico: quando può essere richiesto

Oltre alle anticipazioni per i motivi indicati, è possibile richiedere un "riscatto" della posizione previdenziale. Il riscatto consiste nella richiesta di rimborso, totale o parziale, del capitale maturato fino a quel momento. Il riscatto piano individuale pensionistico e può essere richiesto :

  • in caso di invalidità permanente che riduce la capacità lavorativa a meno di un terzo. In questo caso è possibile chiedere il riscatto totale;
  • in caso di premorienza del lavoratore (prima cioè che abbia maturato il diritto alla pensione). In questo caso eredi o beneficiari espressamente indicati in contratto possono chiedere il riscatto totale;
  • in caso di inoccupazione per un periodo di tempo non inferiore a 12 mesi e non superiore a 48 mesi, o in caso di mobilità o cassa integrazione. In questo caso è possibile chiedere il riscatto del 50% del montante maturato. Per inoccupazione superiore a 48 mesi è possibile chiedere il riscatto totale.
  • negli altri casi previsti dallo statuto e dal regolamento della specifica forma pensionistica.

L'alternativa al riscatto piano individuale pensionistico è costituita dalla cosiddetta RITA, una Rendita Integrativa Temporanea Anticipata il cui pagamento può essere disposto solo se mancano non più di 5 anni alla pensione di vecchiaia. Inoltre per poterne beneficiare occorre aver cessato l’attività lavorativa, avere almeno 5 anni di partecipazione alla previdenza complementare e 20 anni di contribuzione alla previdenza obbligatoria.

Riscatto piano individuale pensionistico: come fare domanda

La richiesta può essere avanzata compilando il fac simile disponibile in questa scheda e allegando, a seconda dei casi, specifici documenti come:

  • documento attestante la cessazione del rapporto di lavoro, lettera di licenziamento o lettera per ricorso a cassa integrazione e/o mobilità (per un lavoratore dipendente);
  • visura camerale rilasciata dalla Camera di commercio con vigenza non superiore a 3 mesi (documento richiesto per un imprenditore individuale);
  • certificazione attestante la chiusura della Partita Iva, (documento richiesto per un libero professionista, lavoratore autonomo e/o imprenditore individuale);
  • documentazione rilasciata dalle competenti autorità sanitarie attestante un’invalidità permanente con riduzione della capacità lavorativa a meno di un terzo;
  • fotocopia di un documento di identità in corso di validità dell'Aderente.

Chiaramente la compagnia assicurativa si riserva di richiedere all'Aderente ogni altra documentazione ritenuta necessaria ai fini della liquidazione della posizione individuale.

Vantaggi fiscali del Piano Individuale Pensionistico

Questi in sintesi i benefici fiscali:

  • deducibilità fiscale dei contributi versati per un importo massimo di € 5.164,57. La deducibilità si traduce in un risparmio fiscale pari all'aliquota marginale Irpef. Sono deducibili dal reddito del capofamiglia anche i versamenti effettuati a favore di familiari fiscalmente a carico;
  • tassazione agevolata dei rendimenti della gestione finanziaria. E' prevista infatti un'aliquota massima del 20% anziché del 26% come per la maggior parte delle forme di risparmio finanziario;
  • tassazione agevolata per rendita e capitale. L'aliquota varia tra il 15% e il 9% in base agli anni di partecipazione al PIP (viene tassata solo la parte relativa ai contributi precedentemente dedotti e alle quote di TFR versate);
  • tassazione agevolata per anticipazioni o riscatti. L'aliquota varia tra il 15% al 9% in base al numero di anni di partecipazione; per alcune tipologie di richieste (ad esempio l’anticipazione per ristrutturare o acquistare la prima casa di abitazione o il riscatto a seguito di dimissioni e licenziamento) si applica l’aliquota del 23%.
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