Autocertificazione stato di vedovanza: modello editabile
Descrizione
Fac simile dichiarazione sostitutiva di certificazione di vedovanza resa dal cittadino ai sensi degli artt. 45 e 46 - D.P.R. n. 445 del 28 Dicembre 2000. Chi non volesse ricorrere all'autocertificazione di vedovanza, potrebbe richiedere il relativo certificato attraverso la compilazione del modello scaricabile da questa stessa scheda.
Certificato di vedovanza: cos'è
Il certificato di vedovanza rilasciato dagli uffici dell'Anagrafe civile, è un documento in cui si attesa che, a quella data, lo stato civile di un cittadino/a è vedovo/a.
Per richiedere tale certificato basta compilare il fac simile disponibile in questa scheda e consegnarlo all'Ufficio Servizi Demografici del Comune in cui l'intestatario del certificato è residente. Molte amministrazioni consentono il rilascio del certificato anche via posta.
Il certificato di vedovanza, il cui rilascio è immediato, ha una validità di 6 mesi. Allo scadere del periodo, se le informazioni in esso contenute non sono variate, il cittadino potrà continuare ad utilizzare lo stesso certificato limitandosi a dichiarare in calce che "i dati contenuti nel documento non sono variati dalla data del rilascio."
In questo caso la firma non va autentica, né va apposta in presenza del dipendente addetto. Invece le Pubbliche Amministrazioni, nonché i Gestori o Esercenti Pubblici Servizi che lo richiedono, dovranno ancora ritenerlo valido.
Costi del certificato di vedovanza
Il rilascio del certificato di vedovanza prevede il pagamento di una marca da bollo da 16 euro. L'imposta di bollo può anche essere pagata in modo virtuale presso gli sportelli dell'Amministrazione Comunale. A tal proposito occorre ricordare che dal 1° Aprile 2019 per importi superiori a 15,00 euro è necessario pagare con POS (bancomat o carta di credito).
Tuttavia in casi specifici previsti dal D.P.R. 642/72 (Allegato B) o da leggi speciali, è prevista l'esenzione dal bollo.
In questi casi il cittadino deve indicare nell'apposito spazio del modulo di richiesta il motivo per il quale è prevista l'esenzione del bollo: domande per il conseguimento di un sussidio, domande per la liquidazione e il pagamento delle pensioni dirette o di reversibilità, pratiche per la liquidazione e il pagamento di indennità e rendite concernenti le assicurazioni, domanda per l'iscrizione nelle liste di collocamento presso gli uffici del lavoro, certificato richiesto dalla società sportiva su disposizione della rispettiva federazione, ecc.
L'unico pagamento dovuto riguarda i diritti di segreteria (0,26 euro).
Quando far ricorso all'autocertificazione di vedovanza
E' importante ricordare che gli uffici dell'anagrafe comunale sono tenuti a rilasciare il certificato di vedovanza (così come qualsiasi altro certificato) soltanto per uso privato. Tanto che sul certificato deve essere apposta, a pena nullità, la dicitura "il presente certificato non può essere prodotto agli organi della Pubblica Amministrazione o ai privati gestori di pubblici servizi".
Dal 1° Gennaio 2012, infatti, la legge impone alla Pubblica Amministrazione e ai gestori di servizi pubblici l'obbligo di accettare l'autocertificazione di vedovanza in sostituzione del relativo certificato. La mancata accettazione della presente dichiarazione sostitutiva costituisce violazione dei doveri d'ufficio (art.74 D.P.R. 445/2000).
Tuttavia con il D.L. n.76/2020 ("Decreto Semplificazioni"), convertito con L. n.120/2020, sono state apportate importanti modifiche all'art.2 del d.P.R. n.445/2000, ed è stato introdotto l'obbligo anche per i privati di accettare l'autocertificazione. Naturalmente i privati che ricevono l’autocertificazione ne potranno richiedere il controllo alla Pubblica Amministrazione, e qualora fosse stato dichiarato il falso, il responsabile potrà essere punibile penalmente.
Il fac simile di autocertificazione risulta estremamente semplice da compilare: basta inserire i dati anagrafici del dichiarante, il nome del coniuge deceduto, la data e il luogo del decesso.
La dichiarazione è esente da autentica di firma e da bollo ai sensi dell’art.37, comma 1, del DP.R. n.445/2000.