Fac simile contratto lavoro intermittente

Rinaldo Pitocco - Ultimo aggiornamento: 27/09/2022
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PDF   Circolare Ministero del Lavoro e Politiche sociali n. 35/2013
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Fac simile di contratto a chiamata o contratto intermittente (job on call), una tipologia di contratto con cui il lavoratore si mette a disposizione del datore di lavoro, che ne può utilizzare le prestazioni in modo discontinuo o intermittente.

Contratto a chiamata: come funziona

Il contratto di lavoro intermittente o a chiamata è un contratto attraverso il quale un lavoratore si pone a disposizione di un datore di lavoro che impiegarlo in modo discontinuo o intermittente secondo le esigenze individuate dai contratti collettivi. Il datore può anche decidere di impiegare il lavoratore in periodi predeterminato della settimana, del mese o dell'anno.

Il contratto a chiamata è disciplinato dal Decreto Legislativo 15 giugno 2015,n. 81.

In mancanza di contratto collettivo, il ricorso al contratto a chiamato è possibile nei casi individuati con  D.M. 23 ottobre  2004, ai sensi del quale “è ammessa la stipulazione di contratti di lavoro intermittente con riferimento alle tipologie di attività indicate nella tabella allegata al Regio decreto 6 dicembre 1923, n. 2657”: custodi, guardiani, fattorini, camerieri, magazzinieri, personale addetto all'estinzione degli incendi, addetti ai centralini telefonici privati, personale addetto alla manutenzione stradale, impiegati di albergo, personale addetto alla guardia dei fiumi, dei canali e delle opere idrauliche, domestici, giardinieri, lavoratori delle spettacolo, ecc.

In ogni caso il contratto a chiamata può essere applicato a lavoratori sotto i 24 anni oppure sopra i 55 anni, inclusi i pensionati. Nel primo caso sarà - di fatto - possibile dar corso solo a rapporti di lavoro a termine, poiché la prestazione si deve esaurire entro il 25° anno di età.

Fatta eccezione per i settori del turismo, dei pubblici esercizi e dello spettacolo, il contratto di lavoro intermittente è ammesso per ciascun lavoratore e con il medesimo datore di lavoro per un periodo complessivamente non superiore alle 400 giornate nell’arco di tre anni solari. Superando questa soglia il rapporto di lavoro intermittente si trasforma in un rapporto a tempo pieno e indeterminato.

La Circolare del Ministero del lavoro e delle politiche sociali n. 35/2013 (scaricabile da questa scheda) riporta le indicazioni operative riguardo al calcolo delle giornate.

Quando il contratto intermittente non può essere utilizzato

Non si può far ricorso al lavoro intermittente per sostituire lavoratori in sciopero o presso quelle aziende in cui nei sei mesi precedenti sono stati applicati ammortizzatori riduzioni di orario, o effettuati licenziamenti, relativi a personale con le stesse mansioni.

Infine è vietato il ricorso al lavoro intermittente ai datori di lavoro che non hanno effettuato la valutazione dei rischi in applicazione della normativa di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.

Contratto a chiamata: l'indennità di disponibilità

Nei periodi in cui il datore non impiega il lavoratore intermittente, quest'ultimo non matura alcun trattamento economico e normativo, a meno che non abbia garantito al datore la propria disponibilità a rispondere alle chiamate, nel qual caso gli spetta l'indennità di disponibilità.

L'importo dell'indennità di disponibilità non può essere inferiore al 20% della retribuzione prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro applicato. In tal caso se il lavoratore si rifiuta di rispondere alla chiamata senza giustificato motivo, scattano i presupposti per il licenziamento oltre che per la restituzione della quota di indennità di disponibilità eventualmente incassata dal lavoratore.

Se, invece, il lavoratore non si obbliga contrattualmente a rispondere alla chiamata, può percepire unicamente il compenso per il lavoro eventualmente svolto e ha piena facoltà di rispondere o no alla chiamata. Il trattamento economico del lavoratore intermittente non può essere inferiore a quello dei colleghi di pari livello.

Il lavoratore iscritto nella lista di mobilità e assunto con contratto di lavoro intermittente a tempo indeterminato, senza obbligo di risposta alla chiamata, conserva l'iscrizione nella lista.

Contratto a chiamata fac simile: cosa deve contenere

Il contratto di lavoro intermittente può essere a tempo determinato o indeterminato e deve essere stipulato in forma scritta ai fini della prova della sussistenza del contratto. Il contratto deve necessariamente indicare i contenuti previsti per legge, tra cui:

  • durata e ipotesi, oggettive o soggettive, che consentono la stipulazione del contratto di lavoro intermittente;
  • luogo e modalità della disponibilità, eventualmente garantita dal lavoratore e del relativo preavviso di chiamata del lavoratore, che non può essere inferiore a un giorno lavorativo;
  • trattamento economico e normativo spettante al lavoratore per la prestazione eseguita e relativa indennità di disponibilità, ove prevista;
  • forme e modalità con cui il datore di lavoro è legittimato a richiedere l'esecuzione della prestazione di lavoro nonché le modalità di rilevazione della stessa;
  • tempi e modalità di pagamento della retribuzione e della indennità di disponibilità;
  • misure di sicurezza necessarie in relazione al tipo di attività dedotta in contratto.

Obbligo della comunicazione

La legge prevede che il datore di lavoro che intende avvalersi della prestazione lavorativa o di un ciclo integrato di prestazioni di durata non superiore a 30 giorni deve provvedere - oltre alla comunicazione obbligatoria di assunzione - all'invio di una comunicazione preventiva alla Direzione Provinciale del Lavoro competente. Questo il

Tale comunicazione deve essere trasmessa ogniqualvolta il datore riterrà di avvalersi delle prestazioni del lavoratore, pena il pagamento di una sanzione amministrativa il cui costo varia dai 400 ai 2.400 euro.

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