Versamenti volontari INPS: benefici e procedura

Rinaldo Pitocco - Ultimo aggiornamento: 08/12/2022

I lavoratori dipendenti e quelli autonomi che interrompono o sospendono l’attività, possono chiedere di versare contributi volontari all'Inps al fine di poter soddisfare i requisiti per la pensione anticipata o per aumentare l'importo del trattamento pensionistico, se sono già stati perfezionati i requisiti contributivi richiesti.

Versamento volontario contributi Inps: come farne richiesta

Il versamento volontario contributi Inps riguarda sia le pensioni dirette (vecchiaia, anzianità, assegno ordinario di invalidità e inabilità) che indirette (superstiti e reversibilità).

Possono effettuare i versamenti volontari Inps i lavoratori che hanno cessato o interrotto l'attività lavorativa e possono essere ammessi anche i lavoratori iscritti alla Gestione Separata.

Attraverso la procedura telematica disponibile sul sito Inps all'indirizzo

  • www.inps.it/prestazioni-servizi/contributi-volontari

l’assicurato, in possesso di SPID, CIE o CNS, comunica in quale delle gestioni assicurative in cui è stato iscritto intende effettuare la prosecuzione volontaria e fornisce tutte le informazioni necessarie per il rilascio dell’autorizzazione.

La richiesta può essere eventualmente inoltrata: 

  • tramite Contact center Inps al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile;
  • tramite uno degli Enti di Patronato che forniscono gratuitamente la loro assistenza.

Chi può versare i contributi volontari Inps

Possono fare domanda di contribuzione volontaria le seguenti categorie di soggetti:

  • i lavoratori dipendenti e autonomi purché non iscritti all'INPS o ad altre forme di previdenza;
  • i lavoratori parasubordinati purché non iscritti alla Gestione Separata o ad altre forme di previdenza obbligatoria;
  • i liberi professionisti purché non iscritti all'apposita Cassa di previdenza o ad altre forme di previdenza obbligatoria;
  • i lavoratori dei fondi speciali di previdenza (telefonici, elettrici, personale di volo, ecc.) purché non iscritti ai rispettivi Fondi o ad altra forma di previdenza obbligatoria;
  • i titolari di assegno ordinario di invalidità o di pensione indiretta (ai superstiti o reversibilità).
Affinché il richiedente possa essere autorizzato ai versamenti volontari Inps è necessario che sia confermata la cessazione o l'interruzione del rapporto di lavoro che ha dato origine all'obbligo assicurativo. In taluni casi l'autorizzazione può essere concessa anche in caso di sospensione del rapporto di lavoro, ad esempio per una aspettativa legata a motivi familiari, per un congedo legato alla formazione o a gravi e documentati motivi familiari e via discorrendo.

Ma non è tutto perché per ottenere l’autorizzazione alla prosecuzione volontaria, l’assicurato deve poter far valere uno dei seguenti requisiti:

  • almeno 5 anni di contributi (260 contributi settimanali ovvero 60 contributi mensili) indipendentemente dalla collocazione temporale dei contributi versati;
  • almeno 3 anni di contribuzione nei cinque anni che precedono la data di presentazione della domanda.

I requisiti richiesti devono essere perfezionati con la contribuzione effettiva (obbligatoria, volontaria e da riscatto). Per i lavoratori dipendenti l'autorizzazione alla prosecuzione volontaria è concessa dal primo sabato successivo alla presentazione della domanda. Per i lavoratori autonomi (artigiani e commercianti) l'autorizzazione è concessa dal primo giorno del mese di presentazione della domanda.

Come versare i contributi volontari Inps

Una volta ottenuta l'autorizzazione si può procedere con il versamento dei contributi volontari Inps. Queste le modalità disponibili:

  • online tramite "PagoPA" (carta di credito/debito, conto corrente ecc.);
  • avviso di pagamento PagoPA pagabile prezzo bar, edicole, ricevitorie, tabaccherie, supermercati e altri esercenti convenzionati.
Per concludere ricordiamo che i contributi volontari Inps versati possono essere indicati tra gli “oneri deducibili” in sede di dichiarazione dei redditi (modello UNICO o modello 730). Ciò consente di abbattere il reddito complessivo e di conseguenza l'imposta dovuta. Lo stesso è possibile fare anche per i contributi versati in favore dei familiari a carico.
Pubblicato il 08/12/2022
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