Autocertificazione inesistenza procedure fallimentari
Descrizione
Da questa scheda è possibile scaricare alcuni fac simile di dichiarazione sostitutiva certificato fallimentare. Tutti i modelli sono disponibili in formato WORD, come tali facilmente personalizzabili.
Autocertificazione inesistenza procedure fallimentari: cos'è
Si tratta di un modello che il titolare di una ditta individuale o il legale rappresentante di una società utilizzano per dichiarare che, la persona o la società, non si trovano in uno stato di
- fallimento;
- concordato preventivo;
- amministrazione controllata;
- liquidazione coatta amministrativa;
e più in generale
- in una situazione che denoti lo stato di insolvenza o di cessazione dell’attività.
In particolare occorre dichiarare che le procedure concorsuali non si sono verificate nell’ultimo quinquennio.
Dichiarazione sostitutiva certificato fallimentare: quando viene richiesta
L'autocertificazione può essere richiesta da qualsiasi ente ne abbia interesse, ad esempio
- dall'amministrazione locale che indice una gara d'appalto;
- dall'istituti bancario che si appresta a concedere un mutuo;
- dall'amministrazione finanziaria che deve erogare un rimborso;
- dall'ente pubblico che deve costituire un albo fornitori;
- ecc.
Come controllare la veridicità della dichiarazione
Le pubbliche amministrazioni e i gestori dei pubblici servizi sono obbligate a richiedere l'autocertificazione certificato fallimentare, con la conseguenza che non possono esigere dal cittadino la presentazione del certificato fallimentare, ossia del certificato che viene rilasciato su domanda dalla Cancelleria Fallimenti del Tribunale competente.
Le Pubbliche Amministrazioni per controllare la veridicità delle dichiarazioni sostitutive ricevute dalle imprese, possono usufruire di uno specifico servizio delle Camere di Commercio, disponibile all'indirzzo https://verifichepa.infocamere.it/vepa, che consente di accedere ai dati contenuti nel Registro delle Imprese.
Per accedere al sito occorre registrarsi fornendo gli estremi della propria Pubblica Amministrazione (il codice IPA e Posta Elettronica Certificata).
E i privati? Con l'entrata in vigore del Decreto Semplificazioni (D.L. 16 luglio 2020, n. 76), convertito con modificazioni nella “LEGGE 11 settembre 2020, n. 120” è stato esteso anche a questi ultimi l'obbligo di accettare le autocertificazioni.
Essi possono rivolgersi alle autorità competenti per verificare la veridicità della dichiarazione, ma è necessario che l'autocertificazione ricevuta sia corredata dal nulla osta del dichiarante.
Chiaramente nulla vieta al cittadino di esibile il certificato fallimentare nei confronti del privato, ma in questo caso sarà tenuto a pagare la marca da bollo da 16 euro.
Autocertificazione certificato fallimentare falsa: cosa succede
Si tratta chiaramente di una dichiarazione resa ai sensi dell’art. 46 del D.P.R. 28/12/2000 n. 445, con la conseguenza che in caso di dichiarazioni non veritiere, di formazione o uso di atti falsi, il cittadino ne risponde penalmente, così come previsto dall’art. 76 dello stesso decreto.
Se dal controllo effettuato dall’Amministrazione Pubblica dovesse risultare che il contenuto delle dichiarazioni è falso, il dichiarante decadrebbe dai benefici eventualmente ottenuti sulla base della dichiarazione non veritiera.
Se un funzionario pubblico non accetta l'autocertificazione commette violazione dei doveri d'ufficio e può essere segnalato all'Amministrazione di appartenenza per le relative sanzioni.
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