Documenti da tenere in auto 2024

Rinaldo Pitocco - Ultimo aggiornamento: 02/04/2024

I documenti obbligatori da tenere in auto sono la patente di guida, il certificato di assicurazione e il libretto o carta di circolazione. Non esibire questi documenti alle forze dell'ordine significa andare incontro ad una sanzione amministrativa. Perciò prima di metterti in auto, ti consigliamo di leggere questa pratica guida.

Documenti obbligatori da tenere in auto

Chi ha fatto il corso di scuola guida da poco dovrebbe saperlo, tuttavia con gli anni molti dei concetti teorici appresi con lo studio possono essere dimenticati, soprattutto se non si guida abitualmente un’automobile oppure si ha la fortuna di non essere fermati di frequente al posto di blocco dalle forze dell’ordine. Una delle cose che sovente viene dimenticata riguarda i documenti da tenere in auto.

Quali sono quelli obbligatori, e quali, invece, quelli caldamente consigliati? La buona notizia è che sono pochi: si contano sulle dita di una mano. La cattiva notizia è che, avendoli dimenticati, alcuni di questi potrebbero essere scaduti.

Come detto i documenti da tenere in auto sono fondamentalmente 3: la patente di guida, il certificato di assicurazione e il libretto o carta di circolazione. Vediamo di fornire informazioni più specifiche su ciascuno di questi documenti.

Documenti obbligatori da tenere in auto: la patente di guida

La patente di guida, rilasciata dal competente ufficio del Dipartimento per i trasporti terrestri (DTT), è un documento necessario per circolare su strade pubbliche. La patente si distingue in diverse categorie e consente di guidare determinati veicoli a seconda delle loro caratteristiche.

Ad esempio con la patente AM (età minima 14 anni) è possibile mettersi alla guida di ciclomotori con velocità massima non superiore a 45 km/h e cilindrata è inferiore o uguale a 50 cm³, veicoli a tre ruote con le medesime caratteristiche e quadricicli leggeri. Invece con la patente A1 (età minima 16 anni) è possibile guidare motocicli di cilindrata massima di 125 cm³ e tricicli di potenza non superiore a 15 chilowatt, mentre con la patente B - senz'altro la più diffusa - è possibile circolare con autoveicoli di massa complessiva non superiore a 3,5 tonnellate e che abbiano un numero di posti a sedere non superiori a 8 escluso il conducente, ma anche autoveicoli trainanti un rimorchio che supera i 750 kg nella massa complessiva, purché il complesso non superi la massa di 3,5 tonnellate, macchine agricole, ecc.

Ma potremmo continuare perchè c'è ad esempio la patente C (età minima 21 anni) che abilita alla conduzione di tutti gli autoveicoli diversi dagli autobus, con massa complessiva a pieno carico superiore alle 3,5 tonnellate, oppure la patente D (24 anni minimo) che consente di mettersi alla guida di autoveicoli per il trasporto di persone con più di 9 posti complessivi (compreso quello del conducente).

Poi ci sono le cosiddette "patenti speciali" rilasciata a tutti quei soggetti che soffrono di particolari patologie: diabetici, malattie del sistema nervoso, con deficit visivi o uditivi, mutilati e minorati fisici e così via.

La validità della patente di guida varia in funzione del tipo di patente e dell'età del titolare: si va dai 10 anni per chi rinnova le patenti A, B e B+E e il C.I.G. fino al 50º anno di età ai 2 anni per chi rinnova qualsiasi tipo di patente oltre l'80º anno di età.

Ma attenzione perché per mettersi alla guida di particolari veicoli potrebbe non essere sufficiente la patente di guida, ma richiedere il conseguimento di specifiche abilitazioni. Alludiamo in particolare alla Carta di Qualificazione del Conducente (CQC) che consente di guidare autobus, autocarri, autotreni e autoarticolati, al patentino "ADR" necessario per mettersi alla guida di autoveicoli che trasportano merci pericolose in regime ADR o al Certificato di Abilitazione Professionale (CAP) per la guida dei Taxi.

E' bene ricordare, infine, che dal 1°luglio 2003 vige il sistema della "patente a punti": si parte da 20 punti che vengono decurtati ogni qualvolta si commettono determinate infrazioni stradali. Se non si commettono violazioni al Codice della Strada, invece, ogni due anni vengono assegnati 2 punti. Si possono al massimo raggiungere 30 punti. Se nell'ultimo periodo hai subito contravvenzione che hanno comportato la decurtazione di punti dalla patente, ti consigliamo - prima di metterti alla guida - di verificare il saldo punti della tua patente. Puoi farlo in maniera semplice e veloce consultando questa pagina: www.ilportaledellautomobilista.it/web/portale-automobilista/saldo-punti-patente. 

Attenzione: se hai intenzione di metterti alla guida in un paese extracomunitario, ti consigliamo di verificare prima se è necessario o meno richiedere il Permesso internazionale di guida o patente internazionale.

Talvolta può capitare di circolare senza avere al seguito la patente di guida. I motivi più frequenti sono due. Il primo consiste nel riporre la patente all’interno del cruscotto del proprio autoveicolo, dunque nel caso in cui si guidasse un altro mezzo è estremamente facile dimenticare di portarla con sé. Il secondo consiste nel riporre la patente in un portadocumenti e dimenticare di portarlo con sé quando ad esempio si cambia giacca o borsa. Se si viene fermati al posto di blocco, la dimenticanza della patente di guida determina una sanzione di 39 euro e l’obbligo di presentarsi, entro 24 ore, presso un ufficio indicato dagli agenti per attestare il possesso del documento (chiaramente è obbligatorio portare la patente).

Chi guida senza avere la patente, invece, viene punito molto severamente. L’articolo 116 del Codice della Strada, comma 15, prevede che chiunque conduca un veicolo senza aver conseguito la corrispondente patente di guida viene sanzionato con una multa da 2.257 euro a 9.032 euro. La medesima sanzione si applica agli automobilisti che guidano pur avendo la patente revocata o non rinnovata per mancanza di requisiti fisici e psichici. Per saperne di più ti invitiamo a leggere la guida dedicata al rinnovo della patente.

E' estremamente importante, se si vogliono evitare guai, attivarsi prontamente anche nel caso di furto o smarrimento della patente di guida. In una simile circostanza, infatti, occorre come prima cosa sporgere denuncia alle autorità di pubblica sicurezza, le quali provvederanno a rilasciare un permesso provvisorio di guida della validità di 90 giorni. Dal momento del rilascio del permesso provvisorio di guida (documento obbligatorio da tenere in auto), la patente identificata nella denuncia non è più valida. Ti diciamo tutto nel post sullo smarrimento della patente.

Foglio rosa: secondo l’articolo 122 del Codice della Strada chi non ha la patente, ma ha fatto domanda per sostenere l'esame di pratica ed è in possesso dei requisiti fisici e psichici prescritti dalla legge, può ottenere un’autorizzazione che gli permette di esercitarsi nelle guide, purché accompagnato da un soggetto con meno di 65 anni e in possesso della patente di guida da almeno 10 anni. Questa autorizzazione è il foglio rosa, un documento obbligatorio da tenere in auto insieme alla carta d’identità. In più l’automobile utilizzata per le esercitazioni e deve essere munita di appositi contrassegni recanti la lettera alfabetica "P". Vuoi sapere qual è la procedura da osservare per prendere la patente di guida B? Leggi l’articolo “Come conseguire la patente B”.

Documenti obbligatori da tenere in auto: il certificato di assicurazione

Fino a poco tempo fa era obbligatorio tenere in auto il contrassegno dell’assicurazione. Dall'Aprile 2015 non lo è più, dato che si è passati al tagliando rc auto digitale. Così oggi la copertura assicurativa viene controllata direttamente attraverso la targa del veicolo. Tale controllo può avvenire sia al posto di blocco, sia tramite l’utilizzo di dispositivi elettronici di sorveglianza, come ad esempio il temutissimo Targa System o Nuvola. Nonostante il tagliando sia stato dematerializzato, è sempre obbligatorio avere a bordo del veicolo il certificato originale di assicurazione, così da poterlo presentare alle forze dell’ordine in caso di controlli oppure alla controparte coinvolta in un sinistro stradale.

Il certificato di assicurazione attesta in pratica che il veicolo è provvisto di polizza assicurativa, che come sai è obbligatoria per legge. Il certificato di assicurazione viene rilasciato agli automobilisti nel momento in cui viene pagato il premio, unitamente alla Carta Verde. Quali sono le informazioni contenute sul certificato? Innanzi tutto ci sono i dati di chi paga l’assicurazione, c’è il numero di targa del veicolo, il relativo modello e il numero di polizza. Chiaramente c’è anche il riferimento al periodo di validità della copertura assicurativa, dunque il giorno e l’ora in cui è stata attivata la polizza e i riferimenti alla compagnia che l’ha emessa. Avere una polizza assicurativa è estremamente importante, poiché obbliga l’assicuratore al risarcimento di eventuali danni causati a terzi soggetti in caso di sinistro stradale. Questa può avere validità semestrale, annuale oppure può essere un’assicurazione a consumo, che ti permette di risparmiare sul premio se utilizzi pochissimo la vettura e ti attieni ad un numero limitato di chilometri durante il periodo di copertura.

Se la polizza scade e tu non la rinnovi entro massimo 15 giorni incorri in delle sanzioni altissime: di parte da 841 euro fino ad arrivare a 3.287 euro. Per saperne di più ti consigliamo di leggere “Auto senza assicurazione? Ecco le conseguenze”.

Documenti obbligatori da tenere in auto: il libretto o carta di circolazione

La carta di circolazione, altrimenti conosciuto come “libretto”, è un documento essenziale da avere a bordo. Questo deve essere sempre conservato nel cruscotto del veicolo, proteggendolo al meglio dagli agenti esterni. In pratica la carta di circolazione è per il veicolo ciò che per gli automobilisti è la carta d’identità. Al suo interno, infatti, ci sono 4 pagine e tantissime informazioni relative alla vettura (come i codici identificativi, le caratteristiche del veicolo, i consumi, le emissioni, i pneumatici e così via) che in pratica la abilitano alla circolazione.

Se ben ricordi la carta di circolazione è il primo documento, insieme alla patente, che le forze dell’ordine richiedono quando fermano una vettura al posto di blocco. “Buongiorno, favorisca patente e libretto”: questa è la classica frase che si sente pronunciare dagli agenti appena si accosta la vettura.

La carta di circolazione può essere ritirata dalle forze dell’ordine in diversi casi: se la revisione è scaduta, se non vengono aggiornati i cambi di residenza e di proprietà o se si utilizza il veicolo ignorando le disposizioni di legge (se ad esempio ci sono 4 passeggeri ma il mezzo è omologato al trasporto di sole 3 persone oltre al conducente e così via). Solitamente quando gli agenti ritirano la carta di circolazione elevano anche una sanzione amministrativa per la violazione rilevata, la quale chiaramente sarà di importo variabile, a seconda dell’infrazione commessa.

Per riavere indietro il documento sarà necessario pagare la multa o chiedere la rateazione, quindi presentare la ricevuta di pagamento alle forze dell’ordine.

Revisione e bollino blu: nella carta di circolazione vengono custoditi anche i dati relativi alla revisione e al controllo delle emissioni e dei gas inquinanti. Tale controllo assicura che i valori delle emissioni rimangano sotto certe soglie, attestando il tutto con il bollino blu. Tutti i veicoli a benzina, diesel, gas e metano (compresi i motoveicoli e i ciclomotori) hanno l’obbligo di osservare la legge e rinnovare i controlli sulle emissioni insieme alla revisione. Il bollino blu va fatto ogni 2 anni, insieme alla revisione. Le automobili nuove, invece, devono effettuare la revisione e il controllo dei gas di scarico la prima volta dopo 4 anni dall’acquisto e successivamente ogni 2 anni.

Dove si fa il controllo delle emissioni? Ovunque tu faccia la revisione, dunque presso le officine autorizzate dal Dipartimento Trasporti Terrestri (DTT) oppure presso la stessa Motorizzazione Civile. Durante il controllo verranno effettuati dei test, che analizzano i valori dei gas emessi dalla vettura. Se questi valori rientrano nei limiti fissati dalla normativa europea il veicolo passa la revisione senza bisogno di ulteriore manutenzione, altrimenti dovrà essere messo a norma e poi ripetere i test.

La sanzione prevista per chi non effettua il controllo delle emissioni regolarmente è la stessa di chi dimentica o non effettua la revisione periodica della vettura: si parte da159 euro e si arriva fino a 639 euro. Qualora l’ultimo rinnovo sia stato eseguito 4, 5 o 6 anni fa, la sanzione verrà raddoppiata. In ogni caso, insieme alla sanzione, sarà disposto anche il ritiro della carta di circolazione.

E se ti rubano l’automobile oppure per altri motivi smarrisci la carta di circolazione, che si fa? Inizia compilando questo

e presentalo agli organi di polizia entro le 48 ore dall'accertamento. Contestualmente le autorità provvedono al rilascio di un permesso provvisorio di circolazione della validità di novanta giorni. Quindi entro i successivi 7 giorni ne danno comunicazione all'ufficio centrale operativo del Ministero dei trasporti, il quale predispone il duplicato della carta di circolazione smarrita, sottratta o distrutta e lo trasmette per posta-contrassegno all'indirizzo di residenza del proprietario. Se non è possibile estrarre il duplicato della carta di circolazione dall'archivio nazionale dei veicoli, al rilascio del duplicato provvede, entro trenta giorni dalla data di presentazione da parte dell'intestatario di apposita domanda, la motorizzazione civile. Questo il 

Attenzione perchè se dovessi circolare senza la carta provvisoria di circolazione, rischieresti una contravvenzione da euro 84 a euro 335 e il fermo amministrativo del mezzo fino al rilascio della carta di circolazione.

Documenti da tenere in auto anche se non obbligatori

Oltre ai documenti obbligatori da tenere in auto di cui abbiamo scritto nel paragrafo precedente, ce ne sono altri per i quali non esiste un obbligo di legge, ma che risultano essere comunque molto utili quando si circola per le strade. Vediamo insieme quali sono.

Modulo Blu - Il Modulo Blu o Modulo CAI è quello che ti permette di effettuare la constatazione amichevole in caso di incidente stradale. Non è obbligatorio averlo a bordo, tuttavia è caldamente consigliato visto che consente di semplificare e velocizzare le pratiche del risarcimento. Se desideri approfondire l'argomento, non ti resta che leggere: "Modulo di constatazione amichevole: quando e come si compila".

Si tratta di un foglio che devi compilare nel malaugurato caso rimanessi coinvolto in un incidente stradale, anche se ritieni di avere torto o non hai intenzione di richiedere un risarcimento. Se scopri di non averlo a bordo, puoi utilizzare quello dell'altro conducente oppure quello fornito da un altro automobilista presente nelle vicinanze. Se non c'è speranza di recuperarne uno, puoi trascrivere su un foglio bianco tutte le informazioni normalmente presenti nel modulo blu: data, ora e luogo dell'incidente, targhe dei veicoli coinvolti, generalità e recapiti degli assicurati, dei conducenti e dei proprietari dei veicoli, nomi delle compagnie assicurative, descrizione dettagliata delle modalità dell'incidente e dei danni materiali visibili, generalità e recapiti di eventuali testimoni, indicazione della pubblica autorità eventualmente intervenuta.

E' quanto mai importante che il modulo blu venga sottoscritto da entrambi in conducenti: solo in questo modo, infatti, è possibile evitare ogni contestazione sulla versione dei fatti e velocizzare l'iter del risarcimento.

Carta verde - La carta verde è un documento estremamente utile, soprattutto per chi vive nei pressi dei confini nazionali oppure per chi ama viaggiare in automobile e si reca spesso all’estero a bordo della propria vettura. In questi casi la carta verde, che in pratica è un certificato internazionale di assicurazione, estende la validità della polizza in tutti i paesi extracomunitari che aderiscono al relativo accordo internazionale. Qualora la compagnia non estendesse la validità della carta verde in un paese extracomunitario, la casella corrispondente risulterebbe essere barrata. Come ottenere la carta verde? È molto semplice: questa ti viene rilasciata direttamente dalla compagnia assicurativa al momento del pagamento del premio di una nuova polizza, insieme al certificato di assicurazione.

Pubblicato il 02/04/2024
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