Lettera risarcimento danni lavanderia: fac simile PDF

Rinaldo Pitocco - Ultimo aggiornamento: 21/06/2024
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Da questa scheda è possibile scaricare un fac simile richiesta risarcimento danni lavanderia, vale a dire un modello con cui il consumatore può rivalersi nei confronti della lavanderia/tintoria per responsabilità dei danni prodotti sul capo di abbigliamento (strappi, alterazioni del colore, macchie, raccorciamenti, pieghe, deformazioni, ecc.).

Consigli utili per chi porta un capo in lavanderia

Nel momento in cui porti un qualsiasi capo in lavanderia, come prima cosa non dimenticarti di farti rilasciare la ricevuta con:

  • la data della consegna del/dei capo/i;
  • la descrizione sommaria dei capi di abbigliamento;
  • l'indicazione del termine di riconsegna concordato.

La ricevuta può essere utile in caso di smarrimento dei capi o quando intendi contestare la prestazione ricevuta dalla lavanderia. 

All’atto della consegna del capo da lavare indica esattamente le macchie e fornisci precise indicazioni sulla natura del tessuto e sulla qualità ed eventuale pregio del capo, segnalando i capi ritenuti di particolare valore (tappeti, pellicce, arazzi, coperte antiche e similari). Nel caso chiedi che venga riportato sulla ricevuta lo stato del capo al momento in cui viene portato (se praticamente nuovo o se già deteriorato per effetto della normale usura).

Nella pulitura del capo la lavanderia è tenuta ad osservare scrupolosamente le indicazioni contenute nell’etichetta, sia con riferimento alla natura della fibra (lana, seta, cotone, fibre sintetiche o miste) che alle indicazioni sul lavaggio e la stiratura. In assenza di tali indicazioni, la scelta della lavorazione è affidata alla professionalità e all’esperienza della lavanderia. Se quest’ultima ha dei dubbi deve dichiararti subito ed informarti sui probabili rischi connessi al lavaggio. A quel punto tu sei libero di accettare o meno il lavoro.

Ti ricordiamo che la lavanderia non risponde dell’esito della lavorazione su capi con guarnizioni, imbottiture, asole o fibbie deteriorate o su capi rovinati dal sole, dal sudore, da smacchiature mal eseguite dal cliente.

Nel caso la lavanderia si servisse di altra ditta specializzata per la pulizia (ad es. pellicce, tappeti, ecc.) deve farlo presente al cliente.

Lettera risarcimento danni lavanderia: quando inviarla

Il nostro consiglio è di verificare i capi al momento del ritiro e non a casa. Un reclamo presentato a distanza di settimane avrà poche chance di essere accolto.

In caso di contestazione per un evidente danno al capo (strappi, alterazioni del colore, macchie, raccorciamenti, pieghe, deformazioni, ecc.), puoi lasciarlo in lavanderia per la riparazione - sempre se possibile - facendoti rilasciare una dichiarazione in merito a quanto accaduto. Ti consigliamo in questo caso di fotografare i punti danneggiati del capo con lo smartphone, così da poter dimostrare eventuali ulteriori danni provocati dall’intervento riparatore.

Se la riparazione non è possibile o se comunque non è tua intenzione lasciare il capo in lavanderia, compila e invia la lettera risarcimento danni lavanderia che trovi in questa scheda. Ti consigliamo di spedirla mediante raccomandata con ricevuta di ritorno.

Si tratta di una lettera con cui tu precisi

  • i capi consegnati;
  • i danni riscontrati sugli stessi;
  • l'ammontare del risarcimento.

Se ne hai la possibilità allega al fac simile richiesta risarcimento danni lavanderia un qualsiasi documento (scontrino, ricevuta, ecc.) che possa fornire elementi sulla data e sul prezzo di acquisto del capo.

Se invece l'esercizio non fosse in grado di restituirti il capo, potresti utilizzare questa

Fac simile richiesta risarcimento danni lavanderia: quando inviarlo

La lettera deve essere presentata entro 8 giorni lavorativi dalla riconsegna del capo. Qualora ti accorgessi del danno solo in un secondo momento (vizio occulto), il reclamo dovrà essere presentato entro 8 giorni dalla sua scoperta, ai sensi dell'art. 2226 del c.c. Ricorda che in ogni caso l'azione si prescrive entro un anno dalla riconsegna.

Nel caso in cui l’etichetta presente sul capo dovesse riportare indicazioni inesatte, ingannevoli o non veritiere su composizione e modalità di lavaggio, l'esercente potrebbe non rispondere dei danni provocati. Usiamo il condizionale perché l'esercente deve comunque svolgere il proprio lavoro con diligenza, ossia deve tutto quanto necessario a soddisfare l'interesse del cliente all'esatto adempimento della prestazione (art. 1176 del Covice Civile).

Ad ogni modo se l'etichetta è palesemente sbagliata, potrai rivalerti nei confronti del negozio che ti ha venduto il capo. A tal fine, per le norme che regolano la garanzia legale di conformità, è importante che che non siano trascorsi più di 2 anni dall’acquisto (+ 2 mesi per denunciare il difetto).

Nel caso in cui l'esercizio risultasse assicurato, la lettera risarcimento danni lavanderia andrebbe indirizzata alla compagnia assicuratrice.

Entità del risarcimento

Detto che il cliente ha diritto al risarcimento del danno solo nel caso in cui abbia provveduto alla contestazione nel rispetto delle formalità sopra specificate e a patto che sia stata accettata la responsabilità della lavanderia, come si procede alla quantificazione del danno?

A tal riguardo va precisato che il risarcimento per un capo danneggiato non potrà essere inferiore al valore commerciale al momento della consegna, tenuto conto

  • della data di acquisto
  • dell’usura del capo
  • della eventualità che il cliente utilizzi comunque il capo, nonostante il danneggiamento.

Per dare prova del valore del capo consegnato in lavanderia, puoi utilizzare lo scontrino d'acquisto (se ancora in tuo possesso) oppure farti rilasciare una dichiarazione dal negoziante.

Ricorso al Giudice di Pace o alla conciliazione

Se la lavanderia ti nega il risarcimento per il capo smarrito o danneggiato, potrai sempre ricorrere al Giudice di Pace. Come cliente potrai limitarti a provare l’acquisto del capo e il danno che eventualmente è stato prodotto durante la lavorazione (sono sufficienti delle foto), mentre è la lavanderia che è tenuta a dimostrare di essersi attenuta scrupolosamente alle istruzioni e che il danno è dovuto a cause ad essa non imputabili.

Se vuoi evitare il ricorso alla giustizia ordinaria, sappi che associazioni di categoria delle lavanderie, camere di commercio e associazioni dei consumatori hanno stipulato particolari convenzioni per concordare norme comportamentali, procedure di conciliazione e modalità di risarcimento.

La conciliazione è uno strumento alternativo per la soluzione delle controversie che mira a risolvere il conflitto tra lavanderie e clienti favorendo l’accordo tra le parti così dada consentire anche la prosecuzione del rapporto. L’invito, dunque, è di verificare se nel tuo territorio esiste la possibilità di attivare una simile procedura.

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