Garanzia legale: quanto dura
La durata della garanzia legale è di 24 mesi e decorre dalla consegna del bene. Essa copre i difetti di conformità esistenti al momento della consegna, ma non quelli dovuti all’uso, alla mancata o cattiva manutenzione, alla sostituzione con pezzi di ricambio non originali, ecc. Dal 1° gennaio 2022 sono entrate in vigore nuove regole che rafforzano ulteriormente le tutele riconosciute ai consumatori. Vediamo in cosa consistono.
- Garanzia legale di conformità: cos'è
- Garanzia legale: quali diritti per il consumatore
- Garanzia legale: novità sui termini
- La garanzia legale non vale per le imprese
- Garanzia legale anche sui prodotti usati
- Quando la garanzia legale può essere esclusa
- Cosa fare se la responsabilità è del corriere
- Quali differenze con la garanzia commerciale o convenzionale
- 6 false informazioni sulla garanzia legale
- Garanzia legale e risarcimento del danno
- Cosa fare se il venditore non riconosce la garanzia legale
Garanzia legale di conformità: cos'è
La garanzia legale di conformità è disciplinata dal Codice del Consumo (articoli 128 e ss. ) e tutela il consumatore in caso acquisto di prodotti difettosi o prodotti non conformi, vale a dire di beni che pur funzionanti non rispondono all’uso dichiarato dal venditore o al quale quel bene è generalmente destinato.
Vediamo di fare un paio di esempi di prodotti non conformi:
- Mario era convinto di aver acquistato una maglia in cashmere, ma solo successivamente ha scoperto che il capo era in cotone. Oppure Antonio era certo di aver acquistato un Joystick wireless ma solo una volta ricevuto il pacco ha scoperto che si trattava di un Joystick con cavo. In entrambi i casi il venditore ha fornito una erronea descrizione del prodotto;
- Andrea era convinto di aver acquistato un indumento impermeabile all'acqua, in realtà non lo era. In questo caso il prodotto non può considerarsi idoneo all'uso particolare indicato e illustrato nella scheda prodotto o nella confezione.
Garanzia legale: quali diritti per il consumatore
In presenza di prodotto difettoso o non conforme, il consumatore ha diritto, a sua scelta, alla riparazione o sostituzione del prodotto difettoso da parte del venditore, senza addebito di spese, salvo che il rimedio richiesto sia impossibile o eccessivamente oneroso rispetto all’altro. Così se lo smartphone appena acquistato può essere facilmente riparato con un costo di intervento minimo da parte del venditore, il cliente non può pretendere la sua sostituzione.
E' bene precisare che la garanzia legale copre anche i difetti derivanti dall’installazione o montaggio del prodotto (ad es. di una cucina), a condizione che il contratto preveda espressamente l’obbligo di installazione o montaggio a cura del venditore o comunque sotto la sua responsabilità.
Dal nostro portale è possibile scaricare gratuitamente:
- il fac simile lettera contestazione merce non conforme;
- il fac simile sollecito intervento di riparazione, da utilizzarsi nel caso in cui la riparazione non venga effettuata entro un congruo termine dalla richiesta;
- la lettera sostituzione prodotto difettoso.
Se sostituzione o riparazione non sono possibili perchè ad esempio
- la riparazione è eccessivamente onerosa (i pezzi di ricambio costano più del bene da riparare) e
- il prodotto acquistato non è più disponibile sul mercato
il consumatore ha comunque diritto alla riduzione del prezzo o ad avere indietro una somma, commisurata al valore del bene, a fronte della restituzione al venditore del prodotto difettoso (risoluzione del contratto).
Il consumatore può avanzare le stesse richieste se il venditore non ha provveduto alla riparazione o alla sostituzione del bene entro un congruo termine o se la sostituzione o la riparazione precedentemente effettuata gli ha arrecato notevoli inconvenienti. Questo il fac-simile
Sui tempi di riparazione la legge parla di un “congruo termine”, senza tuttavia fornire una definizione più precisa a riguardo. Molto dipende dal tipo di prodotto, dallo scopo per il quale il bene è stato acquistato (il ferro da stiro e un modello da collezione non possono essere messi sullo stesso piano), dalla natura del difetto, dalla organizzazione del centro di assistenza, ecc.
In linea generale possiamo dire che la riparazione o la sostituzione del prodotto difettoso dovrebbe essere garantita nel termine massimo di 60 giorni dalla consegna del prodotto difettoso al punto vendita (in tal senso si è pronunciata anche l'Antitrust).
Il consumatore può far valere tutti i diritti in materia di garanzia legale di conformità rivolgendosi direttamente al venditore del bene, anche se diverso dal produttore.
Garanzia legale: novità sui termini
Fino al 31 Dicembre 2021
Per i contratti conclusi fino al 31 Dicembre 2021 si applicavano queste regole. La garanzia legale era valida 2 anni dalla consegna del bene ed era inderogabile.
Inoltre se il prodotto si rivelava difettoso entro i primi 6 mesi, si presumeva che lo fosse già al momento dell’acquisto, dunque spettava al rivenditore che non voleva riconoscere la garanzia fornire una prova contraria, ossia dimostrare che il prodotto in realtà non aveva alcun difetto nel momento in cui era stato venduto e consegnato.
Superato questo termine scattava l'inversione dell'onere della prova: in pratica era il consumatore che doveva dimostrare che in relatà il difetto era presente sin dall'origine, ossia dal momento in cui è entrato in possesso del bene.
Infine il consumatore era tenuto a denunciarne il difetto entro 2 mesi dalla scoperta, pena la decadenza dalla garanzia.
Dal 01 Gennaio 2022
Con il Decreto legislativo 170 del 2021 che ha recepito la Direttiva UE 2019/771, le cose sono cambiate. La durata della garanzia legale è rimasta la stessa, ossia 2 anni. Tuttavia non c'è più l'obbligo per il consumatore di denunciare il difetto entro 2 mesi dalla scoperta.
Non solo. Il periodo di inversione dell’onere della prova passa da 6 mesi ad 1 anno. Dunque si rafforza la tutela del consumatore che per la durata di 1 anno non è tenuto a dar prova della conformità del prodotto nel caso in cui riscontri un difetto.
Tutte le disposizioni riguardanti la garanzia legale si applicano non solo ai contratti di vendita, ma anche ai contratti di appalto, opera, fornitura di beni da fabbricare o produrre, permuta, somministrazione, ecc.
Inoltre la garanzia si applica indifferentemente dal fatto che tali contratti vengano sottoscritti presso negozi fisici oppure a distanza (per telefono, su internet, ecc.).
La garanzia legale non vale per le imprese
Chi acquista un prodotto nell’ambito della propria attività imprenditoriale, commerciale o professionale, dunque con rilascio di fattura e indicazione di partita IVA, non ha la possibilità di beneficiare della garanzia legale ma esclusivamente di quella convenzionale o commerciale eventualmente rilasciata dal produttore.
Garanzia legale anche sui prodotti usati
Da sottolineare che la garanzia legale si applica anche sui prodotti usati, ma a condizione che la vendita venga effettuata da un venditore professionale e non da un privato.
In tale ambito le parti possono concordare un termine diverso per la garanzia usato, ma comunque non inferiore ad un anno.
Quando la garanzia legale può essere esclusa
La garanzia non può essere fatta valere se
- al momento dell’acquisto o della conclusione del contratto, l'acquirente era a conoscenza del difetto o non poteva ignorarlo con l'ordinaria diligenza. Spetta, tuttavia, al venditore dimostrare che in quel momento il consumatore era a conoscenza delle condizioni del prodotto;
- il danno o il difetto sono stati causati da una condotta o da un uso non appropriato del bene da parte del consumatore.
Con riferimento a quest'ultima ipotesi vediamo di proporre un esempio. Un consumatore acquista nel 2022 un frullatore e dopo appena un mese lo riporta dal negoziante perché non più funzionante. Il venditore gli nega la riparazione o la sostituzione sostenendo che il problema è derivato da un non corretto uso del frullatore. In questo caso chi è tenuto a fornire le prove sul corretto o non corretto uso del frullatore?
Se il difetto è comparso nei primi 12 mesi dall’acquisto, spetta al commerciante fornire prova della buona qualità iniziale del frullatore venduto al cliente e quindi che lo stesso non aveva alcun problema all’origine.
Se invece il vizio appare dopo i primi 12 mesi dall’acquisto, spetta all’acquirente dimostrare che il difetto non è sorto a causa di un utilizzo non conforme del bene. Della verifica se ne può far carico anche il venditore, ma in questo caso egli ha il diritto di chiedere al consumatore il rimborso dei costi - ragionevoli e preventivamente indicati - sostenuti per la verifica (perizie di esperti, ecc.). Si consiglia per questo motivo di valutare molto bene l’opportunità di affrontare questo cammino, specie nel caso di prodotti a basso costo.
Cosa fare se la responsabilità è del corriere
Il prodotto appena scartato presenta un evidente danno, il consumatore si rivolge al commerciante ma questi scarica immediatamente le responsabilità sul corriere.
Ora è bene sapere che se il difetto di conformità è legato alla condotta di un altro soggetto diverso dal venditore finale (nell'esempio il corriere) che è parte della catena distributiva, il consumatore può comunque rivolgersi al venditore. Sarà poi quest’ultimo a rivalersi nei confronti di coloro che si sono resi responsabili del danno.
Quali differenze con la garanzia commerciale o convenzionale
La garanzia legale non va confusa con la garanzia commerciale (o convenzionale) che viene solitamente offerta dalla casa produttrice. La garanzia convenzionale può essere di durata variabile ed è offerta come plus per invogliare il cliente all'acquisto. Insomma è una garanzia del tutto facoltativa, ma una volta pubblicizzata risulta vincolante.
La garanzia commerciale può prevedere non solo una durata maggiore per far valere i propri diritti (ad es. 5 anni dall'acquisto), ma anche dei servizi aggiuntivi rispetto alla garanzia legale: esempi potrebbero essere la garanzia della riparazione del televisore al domicilio del consumatore, la concessione di un'auto sostitutiva in caso di riparazione o la formula "soddisfatti o rimborsati”, con conseguente obbligo del venditore a rimborsare il prezzo o a sostituire il prodotto su semplice richiesta del consumatore.
6 false informazioni sulla garanzia legale
Tenendo conto di quello che abbiamo appena scritto sulla garanzia legale, invitiamo i consumatori a diffidare di comunicazioni del venditore del tipo:
- “la sostituzione o la resa del prodotto difettoso va effettuata entro 7 giorni dall’acquisto con scontrino e imballo integro”. Niente di più falso, ricordare che la garanzia legale copre due anni ed è valida anche se è stato buttato l’imballo;
- "la sostituzione o la resa del prodotto è possibile entro 8 giorni dall'acquisto con scontrino fiscale e imballo integro". La garanzia non va confusa con la possibilità del cambio merce. In altri termini si tratta semplicemente di una ulteriore agevolazione che il negoziante concede ai propri clienti. In pratica costoro hanno la possibilità di restituire o cambiare il prodotto acquistato anche in assenza di difetti di conformità a patto che la confezione sia integra e che il prodotto sia accompagnato dallo scontrino di acquisto;
- “la garanzia non può essere fatta valere senza lo scontrino fiscale”. La garanzia legale non può essere limitata da nessuna condizione e se non si trova più lo scontrino, è possibile provare in altro modo l’acquisto, ad esempio attraverso la transazione registrata con il bancomat, la carta di credito o la ricevuta del bonifico bancario. E' importante però che dalla ricevuta risultino tutti gli estremi dell'acquisto (in particolare la data e il nome del venditore);
- "per la riparazione o la sostituzione deve rivolgersi direttamente al produttore". Falso anche questo. E’ il venditore che deve occuparsi di mandare il prodotto in riparazione al centro di assistenza;
- "per fruire della garanzia legale deve restituire il prodotto all'interno del suo imballo originale". Assolutamente no, il consumatore ha diritto alla riparazione o alla sostituzione del prodotto anche se ha danneggiato o buttato via la confezione;
- "per beneficiare della garanzia deve pagare le spese necessarie per il trasporto del prodotto difettoso al centro di assistenza". Assolutamente no. La garanzia è del tutto gratuita e non può essere richiesto in alcun caso il pagamento di spese accessorie.
Garanzia legale e risarcimento del danno
Ricordiamo anche che il consumatore ha diritto al risarcimento se subisce un danno a causa del difetto riscontrato sul prodotto acquistato. In questo caso l'unico responsabile è il produttore.
Per avanzare una simile richiesta pronto un
Cosa fare se il venditore non riconosce la garanzia legale
Il consiglio è quello di ribadire con forza al negoziante quelli che sono i diritti sanciti dalla legge, magari attraverso una diffida ad adempiere.
Se tale azione non dovesse sortire alcun effetto, il consumatore può segnalare la pratica commerciale scorretta all'Antitrust. Questo il
L'Antitrust può intervenire, a tutela del consumatore, accertando la violazione, imponendo la cessazione della condotta contraria alla legge, sanzionando i soggetti responsabili fino a un massimo di 5.000.0000 euro. Per chiarimenti è possibile chiamare il numero verde (800166661) attivo dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 14.
Ma è bene precisare che l'Antitrust non può risolvere le singole controversie. Se, dunque, il consumatore intende risolvere la propria personale controversia, deve necessariamente ricorrere al Giudice di Pace.