Lettera licenziamento colf: modulo PDF

Rinaldo Pitocco - Ultimo aggiornamento: 06/05/2024
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Il fac simile di lettera con cui l'assistito (datore di lavoro) o il proprio familiare comunicano il licenziamento alla badante. Essendo in formato DOC, il fac simile può essere facilmente adattato alle proprie specifiche esigenze.

Lettera licenziamento badante: termini di preavviso

Il preavviso va sempre rispettato dal datore di lavoro a meno che:

  • non si tratti di un contratto a tempo determinato che giunge a scadenza oppure
  • non ricorra una giusta causa di licenziamento.

Il preavviso, che decorre dalla comunicazione del licenziamento, ha lo scopo di consentire al collaboratore domestico di disporre del tempo necessario per trovarsi un nuovo lavoro.

I termini del preavviso variano in funzione dell’anzianità di servizio e del numero di ore settimanali lavorate. In particolare: 

  • per il rapporto di lavoro superiore a 24 ore settimanali
    - fino a 5 anni di anzianità presso lo stesso datore di lavoro il termine di pravviso è di 15 giorni di calendario;
    - oltre i 5 anni di anzianità presso lo stesso datore di lavoro, il termine è di 30 giorni di calendario;
  • per il rapporto di lavoro fino alle 24 ore settimanali
    - fino a 2 anni di anzianità presso lo stesso datore di lavoro, il termine di pravviso è di 8 giorni di calendario;
    - oltre i 2 anni di anzianità presso lo stesso datore di lavoro, il termine è di 15 giorni di calendario.

Per le badanti che vivono nella stessa casa della famiglia, il preavviso è di 30 giorni fino a un anno di anzianità e di 60 giorni oltre un anno di anzianità.

I termini di preavviso vanno raddoppiati nel caso in cui il datore di lavoro intimi il licenziamento prima del 31° giorno successivo al termine del congedo per maternità della collaboratrice.

Invece in caso di dimissioni da parte del collaboratore domestico, tutti i termini sono ridotti del 50%. Ecco un fac simile di

Chiaramente fino al termine del periodo di preavviso, la colf e la badante sono tenuti a garantire le proprie prestazioni.

Cosa accade se il datore non concede il preavviso

Se il datore di lavoro non rispetta il termine di preavviso e non sussiste una giusta causa, ha l'obbligo di versare al collaboratore domestico una indennità pari alla retribuzione dovuta per il periodo di preavviso non concesso.

Nel caso specifico il datore potrebbe utilizzare questa specifica

Il preavviso (o l'indennità di mancato preavviso) va concesso anche quando i familiari decidono di licenziare la bandante a seguito del ricovero del proprio caro presso una RSA o casa di riposo. Ecco una 

Quando il preavviso non va concesso

Il datore di lavoro può non concedere il termine di preavviso e licenziare seduta stante il lavoratore domestico se ricorre una giusta causa, ossia se questi si macchia di comportamenti così gravi (furto, ingiurie, percosse, ecc.) da non consentire la prosecuzione nemmeno provvisoria del rapporto di lavoro. In questi casi il datore può utilizzare questa 

Quali informazioni inserire nella lettera licenziamento badante

Nella lettera occorre specificare:

  • il nominativo e i recapiti del lavoratore domestico;
  • la data di inizio del rapporto di lavoro;
  • la data in cui cesseranno le prestazioni lavorative (considerando il termine di preavviso);
  • i riferimenti all’ultima busta paga.

Non c’è invece l’obbligo di fornire la specifica motivazione per la quale avviene il licenziamento.

Come recapitare la lettera licenziamento colf

Il datore può consegnare la lettera di licenziamento con raccomandata AR o tramite raccomandata a mano

In questa seconda ipotesi consigliamo di predisporre una seconda versione della medesima lettera, del tutto identica alla prima, ma con l'aggiunta in calce di una formula di questo tipo:

“Io sottoscritto .................. (nome del collaboratore domestico) dichiaro di ricevere una raccomandata a mano da ...... (nome del mittente) avente ad oggetto ..................... data ………  Firma …………………”.

Cosa fare dopo l'invio della lettera licenziamento badante

Il datore di lavoro deve, innanzitutto, predisporre l’ultima busta paga, tenendo conto di tutte le spettanze maturate dal collaboratore domestico: TFR, 13esima, ferie non godute e, in caso di convivenza con la famiglia, anche l’indennità sostitutiva di vitto e alloggio. 

Quindi il datore di lavoro deve dare comunicazione del licenziamento all'Inps entro 5 giorni dalla data di cessazione del rapporto. 

Tale comunicazione va effettuata telematicamente attraverso il sito ufficiale dell'Inps. A tal fine occorre essere in possesso delle crediali SPID, CIE o CNS. In alternativa ci si può affidare ad un CAF.

La colf e la badante che hanno perso il posto di lavoro hanno chiaramente diritto a percepire la NASpI.

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