Multa per transito in corsia riservata ai mezzi pubblici
La multa per transito in corsia riservata ai mezzi pubblici (autobus, tax, mezzi di soccorso, ecc.) comporta l'applicazione di una sanzione amministrativa di circa 80 euro più le spese procedurali e di notifica, ma non la decurtazione dei punti dalla patente. Ecco in quali casi è possibile proporre ricorso.
A cosa servono le corsie preferenziali
Oramai le corsie preferenziali sono presenti sia nelle grandi città che nelle zone più trafficate dei piccoli centri. La loro utilità consiste nel facilitare la circolazione ai mezzi adibiti al trasporto pubblico (bus, taxi) o al soccorso, ai mezzi delle forze di polizia, ai veicoli con targhe speciali (ad es. Corpo Diplomatico) e così via.
Transitarci sopra con il proprio veicolo, magari per evitare un ingorgo, è un tentazione per molti automobilisti, ma costituisce una grave violazione del Codice della Strada, per la quale è prevista una sanzione amministrativa di minimo 80 euro.
Ed è sempre più difficile sfuggire ad una multa corsia autobus per il semplice motivo che le nostre strade sono sempre più dotate di impianti di videosorveglianza.
Come detto sebbene la sanzione sia “solo” pecuniaria (non comporta, cioè, la decurtazione dei punti sulla patente), andrebbe comunque evitata, per motivi di sicurezza e per senso civico. Quando però la contravvenzione non te la sei proprio meritata, oppure ci sono tutti i presupposti per chiederne l’annullamento, puoi tentare il ricorso multa agli organi preposti. Nei prossimi paragrafi capirai meglio quando è possibile far valere le tue ragioni.
Multa corsia preferenziale: motivi per un ricorso
I motivi per proporre un ricorso contro una multa per transito in corsia riservata ai mezzi pubblici possono essere tanti, vediamo dunque di elencarne alcuni.
Ricorso per mancata contestazione immediata
Un presupposto molto valido, emerso dalla sentenza pubblicata dal Tribunale di Verona il 21 febbraio 2013, è quello della mancata contestazione immediata. Vale a dire che se la telecamera ti immortala mentre transiti sulla corsia riservata ai mezzi pubblici, ma non vieni immediatamente fermato dalle forze di polizia per la contestazione dell’infrazione, allora la multa può essere considerata non valida. In questi casi, dunque, il consiglio è di presentare il ricorso contro la multa corsia preferenziale per mancata contestazione immediata.
Ti stai chiedendo perché? La spiegazione è molto semplice: se la Polizia ti avesse fermato, avresti potuto fornire le adeguate giustificazioni (“stavo portando mia madre in ospedale per un problema respiratorio”, “le corsie erano bloccate a causa di un grosso incidente” ecc.) utili ad evitare la contravvenzione. Forse non lo sai, ma anche gli autovelox posti sulle strade urbane non possono elevare una contravvenzione, se poi il veicolo non viene immediatamente fermato al posto di blocco.
In un solo caso, pur in presenza di una mancata contestazione immediata, non è consigliabile presentare ricorso contro multa corsia preferenziale: quando l'invasione della corsia è stata filmata da impianti presenti all’interno di una zona a traffico limitato (Ztl).
Ricorso per infrazione rilevata da ausiliare del traffico
Un altro buon motivo per chiedere l’annullamento della multa per transito in corsia preferenziale, tramite la presentazione di un ricorso, consiste nell’individuazione del soggetto che ha materialmente redatto il verbale. Infatti se l’agente è un semplice ausiliario del traffico, allora la multa è da considerarsi illegittima e quindi nulla.
Il perché è presto detto: gli ausiliari del traffico sono figure istituzionali che possono solo elevare contravvenzioni per divieto di sosta e limitatamente alle aree oggetto di concessione. Al contrario non sono autorizzati ad accertare violazioni in materia di circolazione e sosta sulle corsie riservate al trasporto pubblico, dunque su corsie preferenziali. Queste funzioni possono essere conferite unicamente al personale ispettivo delle aziende esercenti il trasporto pubblico.
Dunque se sul verbale è riportato il nome di un ausiliare del traffico puoi tranquillamente presentare ricorso, visto che la circolazione su corsie riservate ai mezzi pubblici e l’eventuale contestazione di violazioni in merito non è di sua competenza. Ecco in quali altri casi puoi presentare un ricorso multa ausiliari del traffico.
Ricorso per non aver commesso l'infrazione
Puoi presentare ricorso per il fatto che la circostanza secondo cui in quel determinato giorno a quella determinata ora tu circolavi nella corsia o area di percorrenza riservata ai mezzi pubblici, semplicemente non corrisponde al vero.
La tua auto, infatti, era in riparazione al meccanico, oppure l’auto era regolarmente parcheggiata sotto la tua abitazione, oppure ti trovavi in tutt’altro luogo per lavoro o vacanza. In questi casi sarebbe opportuno avvalersi di testimoni o comunque fornire degli elementi di prova incontestabili.
Ricorso perché in possesso di contrassegno disabili
È possibile proporre ricorso per transito su corsia preferenziale e ottenere l'annullamento del verbale, nel caso in cui il ricorrente, intestatario del veicolo, risulti disabile e possessore del contrassegno invalidi ai sensi del DPR 503/96. Il contrassegno invalidi, infatti, legittima la circolazione nella corsia preferenziale.
Ad essere precisi il ricorso avverso multa corsia preferenziale può presentarlo anche l’intestatario del veicolo che non risulta disabile, a condizione che, nel momento del transito su corsia riservata a mezzi pubblici, l'auto risultasse al servizio di una persona disabile e possessore del contrassegno invalidi DPR 503 del 1996 art. 11, comma 4.
Ricorso multa autobus per vizi di forma
Un altro motivo per chiedere l’annullamento della multa corsia preferenziale è la presenza di eventuali vizi di forma sul verbale. Ti aiutiamo ad individuarne alcuni. Il verbale di contestazione per il transito su corsia preferenziale deve riferirsi alla violazione dell'art.7 comma 14 del Codice della Strada: “Chiunque viola gli altri obblighi, divieti o limitazioni previsti nel presente articolo, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 41 a euro 168. La violazione del divieto di circolazione nelle corsie riservate ai mezzi pubblici di trasporto, nelle aree pedonali e nelle zone a traffico limitato è soggetta alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 80 a euro 323”. Dunque se manca l'indicazione del comma 13 o 14 dell'art. 7, il verbale può considerarsi nullo.
Altri vizi di forma del verbale possono riguardare la targa del veicolo, il giorno e l’ora della violazione, i riferimenti all’agente che ha redatto il verbale o la mancata sottoscrizione autografa dell’agente accertatore e così via.
Multe seriali per transito in corsia riservata ai mezzi pubblici
Probabilmente ti starai chiedendo: ma se nello stesso giorno a distanza di pochi minuti, dovessi invadere più volte la corsia preferenziale, sarei passibile di più multe? La risposta è no, fortunatamente. Il Giudice di Pace di Milano, infatti, accogliendo con sentenza n. 1376/2016 il ricorso presentato da un automobilista che aveva ricevuto ben quattro contravvenzioni in soli sette minuti per aver circolato in una zona a traffico limitato, ha stabilito che fosse sufficiente pagare solo la multa relativa alla prima infrazione commessa, sentenziando così l'annullamento delle altre tre.
Il Giudice, in particolare, ha ritenuto che quelle infrazioni commesse in sequenza, a distanza di pochi minuti l’una dall’altra, potevano essere considerate come facenti parte di una condotta unitaria (“principio della continuazione”).
Multa corsia autobus: ricorso
RICORSO AL PREFETTO
Hai un buon motivo per chiedere l’annullamento della multa corsia preferenziale? Allora puoi presentare ricorso al Prefetto della Provincia nella quale è stata accertata l’infrazione, eventualmente anche per il tramite dell’organo accertatore (ossia quello che ha materialmente redatto il verbale). Fare ricorso è molto semplice: la procedura comincia con l’invio da parte tua della lettera di ricorso mediante raccomandata con ricevuta di ritorno.
In alcuni casi è altresì possibile inoltrare il ricorso servendosi della casella di posta elettronica certificata. Ma attenzione ad utilizzare quella specificatamente indicata dall'autorità verbalizzante o dal Prefetto (dovrebbe essere riportata chiaramente sul verbale di contravvenzione) per le istanze di ricorso contro le multe. L'altra cosa che devi sapere è che le caselle PEC potrebbero non accettare messaggi da caselle di posta normali. Questo significa che anche tu dovresti possedere una PEC. E' vero, si tratta di una impostazione che può essere modificata, ma in ogni caso le email inviate da una casella normale a una PEC non hanno valore legale, dunque non possono essere equiparati ad una raccomandata con ricevuta di ritorno.
Indipendentemente dalla modalità scelta, è importante che la comunicazione scritta, nella quale esprimi la volontà di fare ricorso, giunga al destinatario entro 60 giorni dalla data di notifica del verbale di contravvenzione. Il termine decorre dalla data in cui l’impiegato di Poste Italiane ti consegna la lettera, oppure dal giorno in cui vai a ritirarla nel deposito di giacenza.
Puoi fare ricorso utilizzando questo specifico
che Moduli.it ha predisposto per i propri utenti.
RICORSO AL GIUDICE DI PACE
Se invece vuoi fare ricorso al Giudice di Pace, la tempistica a tua disposizione si riduce: hai, infatti, 30 giorni dalla data di notifica del verbale di contravvenzione per presentare Ricorso al Giudice di Pace del territorio.
Anche in questo caso la procedura comincia con la compilazione di 6 copie firmate di tutta la documentazione utile al ricorso. Questo è il
che puoi scaricare gratuitamente da questo portale, compilare e e presentare di persona o inviare tramite posta raccomandata con ricevuta di ritorno.
Prima di concludere segnaliamo che dal nostro portale è possibile scaricare anche un