Querela per diffamazione a mezzo Facebook: fac simile DOC

Rinaldo Pitocco - Ultimo aggiornamento: 24/08/2023
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Fac simile da utilizzare nel caso in cui si voglia sporgere formale denuncia - querela nei confronti di un soggetto che si è reso responsabile, nei propri confronti, del reato di diffamazione su Facebook.

Quando si può parlare di diffamazione su Facebook

Su Facebook come su qualsiasi altro social network ciascuno di noi ha la libertà di esprimere il proprio pensiero, così come di criticare quello altrui, l'importante è che non si offenda mai l’onore, la reputazione, il decoro di una persona. Il rischio in questi casi è di ricevere una querela per diffamazione, punibile ai sensi dell'articolo 595 del Codice Penale.

Affinché si configuri il reato di diffamazione non è necessario che si faccia esplicito riferimento al nome della vittima, ma è sufficiente che il soggetto insultato, offeso, deriso sia facilmente riconoscibile e individuabile dalla collettività.

Chiaramente assume importanza

  • la rilevanza dell'offesa e
  • il contesto in cui la stessa è stata perpetrata.

Va sottolineato il fatto che diffamare una persona a mezzo Facebook costituisce di per sé un'aggravante, ciò per il semplice fatto che lo scritto o l'immagine vengono inoltrati a destinatari molteplici e diversi. Così come costituisce un'aggravante il fatto che l’offesa 

  • sia arrecata ad un politico, un amministratore o un esponente delle forze dell'ordine;
  • sia a sfondo razziale, religioso ecc.

Esempi di diffamazione a mezzo Facebook

Per capire meglio quando ricorrono i presupposti di una diffamazione facciamo qualche esempio pratico.

Sei vittima di un reato di diffamazione quando l’ex fidanzato pubblica delle foto inappropriate sui social o associa una tua foto a delle frasi offensive sul tuo aspetto fisico o sulla tua moralità. Così come sei vittima di un reato di diffamazione quando qualcuno scrive che la tua assunzione in azienda è frutto soltanto di una raccomandazione.

Ma anche tu puoi essere accusato di diffamazione se pubblichi commenti volgari e insulti nei confronti del Sindaco della tua città; questo naturalmente non significa che tu non possa esprimere critiche anche forti sul suo operato.

In definitiva meglio evitare sempre di esprimere “giudizi” che ledono il diritto all’onore e alla reputazione di certe persone. Se vuoi mettere in cattiva luce un candidato alle prossime elezioni, nulla ti impedisce di scrivere che il Sig. Rossi è stato condannato a “x” anni per concussione, con interdizione perpetua dai pubblici uffici, ma sarebbe un errore scrivere che egli è un ladro ed un corrotto. In sintesi piena “libertà di espressione” anche su Facebook, ma occhio a cosa si scrive.

In tutti questi casi se non si vuole arrivare ad una querela, si può seguire una soluzione bonaria inviando alla persona interessata questa

Chiaramente il problema è di tutt'altra natura, e conseguentemente anche le azioni da porre in essere sono altre, se ci si trova di fronte ad un profilo Facebook hackerato.

Querela per diffamazione su Facebook: come farla

Sporgere una querela per diffamazione su Facebook è un’operazione tutto sommato semplice, per il quale non è richiesta neppure l’assistenza del legale. Basta recarsi in Questura, presso il Comando dei Carabinieri oppure presso la Procura della Repubblica del Tribunale del luogo in cui si ha la residenza.

Chiaramente in attesa che il Giudice si esprima nel merito non puoi pretendere la cancellazione dei contenuti pubblicati su Facebook. Puoi però effettuare la segnalazione abusi direttamente a Facebook.

Puoi farlo direttamente dal tuo profilo: in basso a destra nell'immagine di copertina clicca sui tre puntini e seleziona "Segnala", quindi segui le istruzioni visualizzate sullo schermo. Leggi anche quanto riportato su questa pagina: www.facebook.com/help/contact/497274833784151.

Cosa specificare sulla querela

Chiaramente occorre essere quanto più dettagliati e circostanziati possibile. Occorre in particolare riportare la frase offensiva e specificare la data e il contesto nel quale la stessa è stata scritta, quindi indicare l’autore (possibilmente anche il suo Codice ID) e ogni altra informazione utile.

Sarebbe estremamente importante riportare anche l’indirizzo IP, ossia un codice numerico che identifica univocamente un dispositivo (pc, smartphone, tablet ecc.) collegato alla rete Internet.

Utile allegare alla querela uno “screenshot” della pagina e nel caso una lista di persone che possono testimoniare di aver letto il post o visto la foto.

Querela per diffamazione: quando va presentata

Prima di pocedere con la querela, la persona offesa può inviare al diffamante una

Se la lettera non sortisce gli effetti sperati, non resta che il ricorso al giudice. L'atto di querela va presentato entro il termine di 3 mesi dal momento in cui si viene a sapere della notizia diffamatoria. In qualunque momento, ma prima che il giudice emetta la sentenza, è possibile rinunciare o ritirare la querela.

Chi non intende proporre l'azione penale, può agire in sede civile e chiedere il risarcimento dei danni proponendo un’azione davanti al Tribunale o al Giudice di Pace (la scelta dipende dalla stima che si fa del danno).

Chiaramente in questo caso occorre poter dimostrare il danno patito, sia dal punto di vista patrimoniale (ad es. perdita di clienti subita dall'attività commerciale) che morale (un certificato che attesti ad esempio uno stato di ansia o di depressione).

La querela una volta presentata può essere ritirata mediante una dichiarazione formale all'Autorità che procede o ad un Ufficiale di Polizia Giudiziaria. Ecco un 

Pene previste per il reato di diffamazione

Il soggetto autore della diffamazione può essere punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a 1.032,00 euro.

Se l'offesa consiste nell'attribuzione di un fatto determinato (ad esempio si è detto o scritto di una relazione con un boss mafioso), la pena è della reclusione fino a due anni, ovvero della multa fino a 2.065,00 euro.

Se l'offesa è recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità (dunque incluso Facebook), ovvero con atto pubblico, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore a 516,00 euro.

Le pene sono ulteriormente aumentate se l'offesa è recata a un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, o ad una sua rappresentanza.

Quale differenza tra diffamazione e ingiuria?

Con l'ingiuria e la diffamazione si ledono l'onore, il decoro e la reputazione di un individuo. In altre parole se si dicono o scrivono parole che ledono la considerazione che una persona ha di sé o la considerazione che gli altri nutrono verso la persona, cioè la l'autostima, l'integrità morale, la credibilità, il rispetto, il riguardo, il buon nome e la stima di cui gode nell’ambiente lavorativo o sociale in cui vive, si commette a seconda dei casi un illecito civile o un reato penale.

Tuttavia se l'ingiuria presuppone la presenza della vittima, la diffamazione si fonda sull'assenza della persona offesa e sulla contestuale presenza di almeno altre due persone (anche non contestualmente presenti).

Inoltre mentre l'ingiuria costituisce un illecito civile, la diffamazione si configura come un reato penale. Questo il

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