RAEE: cosa sono e come smaltirli
Da qualche anno a questa parte in moltissimi comuni italiani è partita la raccolta differenziata. Le realtà più virtuose hanno cominciato a selezionare i rifiuti già da un decennio, con la prima comparsa dei cassonetti differenziati. Da quei giorni è stato fatto molto per l’ambiente, grazie a diverse campagne di sensibilizzazione che hanno coinvolto cittadinanze intere. Contribuendo allo smaltimento dei rifiuti e al loro riciclo si fa del bene alla terra, ma soprattutto lo si fa a se stessi e alle generazioni a venire. Ormai tutti sanno cos’è la raccolta differenziata, ma in pochi sanno cosa sono i RAEE e soprattutto come si smaltiscono. Nei prossimi paragrafi faremo del nostro meglio per spiegarti tutto ciò che occorre sapere sull’argomento.
RAEE: cosa sono
I RAEE, acronimo di Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, non sono altro che i rifiuti elettronici, ovvero tutti quei dispositivi ed elettrodomestici presenti normalmente nelle nostre case e che per una qualche ragione non utilizziamo più. Vuoi un esempio? Il vecchio aspirapolvere, che hai mandato in pensione, dopo l’arrivo di quello nuovo, è a tutti gli effetti un RAEE. Il frigorifero che ti sei portato dietro dal trasloco ma che ora si trova giù in cantina, altro non è che un rifiuto elettronico. Anche i vecchi cellulari che riponi nel cassetto, più per ricordo che per un’effettiva utilità, fanno parte della categoria RAEE. Potremmo proseguire all’infinito, dopotutto chi è che non ha un elettrodomestico in casa che non usa più?
Il problema si presenta nel momento in cui decidi di disfartene: moltissime persone, quando si ritrovano con un giocattolo rotto in casa, decidono ingenuamente di buttarlo nell’indifferenziato, senza sapere che un semplice gesto di questo tipo arreca dei danni importanti all’ambiente e allo smaltimento dei rifiuti. Ecco perché scriviamo questo articolo: il nostro intento è quello di farti capire come disfarti dei RAEE in modo appropriato, e quali sono le conseguenze se agisci diversamente.
Cominciamo dal principio, ovvero dall’elencarti quali oggetti sono comunemente detti RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche):
- piccoli e grandi elettrodomestici (dal tostapane al frigorifero);
- dispositivi informatici (es. computer) e per le telecomunicazioni (es: telefoni, cellulari, smartphone);
- apparecchiature per l’illuminazione (es. lampade, lampadari);
- giocattoli con componenti elettroniche;
- dispositivi elettronici per lo sport (es: cronometri, orologi) o il tempo libero (es: droni);
- strumenti elettrici ed elettronici (ad esclusione di macchine industriali o utensili fissi di grandi dimensioni);
- apparecchiature mediche (es: strumento per rilevare la pressione ecc.);
- strumenti di controllo (es: videocamere).
Raee: smaltimento e riciclo
I RAEE domestici, ovvero quelli che vengono usati abitualmente dai cittadini italiani, crescono di anno in anno. Probabilmente è complice il fatto che la loro vita media si è ridotta molto rispetto al passato. Ad oggi, infatti, molte persone decidono di cambiare gli elettrodomestici non perché si rompono, quanto perché ne escono velocemente di nuovi, tecnologicamente molto più evoluti, comodi, silenziosi, automatici ed ecologici. In parole povere: migliori.
E i vecchi modelli che fine fanno? Se sei certo di non utilizzarli e vuoi disfartene, allora ti invitiamo a farlo nella maniera corretta, rispettando le direttive Europee, che in Italia si sono tradotte in legge nel 2005, per poi essere nuovamente riformate con il Decreto 49/2014.
Il recupero corretto di tali componenti permette di:
- limitare gli sprechi visto che materie prime come vetro, rame, plastica, metalli ferrosi, circuiti stampati, ecc. possono essere riutilizzati per costruire nuove apparecchiature;
- conseguire un notevole abbattimento nelle emissioni di anidride carbonica;
- risparmiare energia visto che il riciclo consuma meno energia di quella che serve per estrarre le materie prime;
- combattere il traffico illegale di apparecchi elettronici verso i Paesi in via di sviluppo.
C'è anche da dire che lo smaltimento dei RAEE offre anche ottime opportunità di guadagno a quelle imprese che vogliono investire in questo settore e farne un business. Per capire le dimensioni del fenomeno basta consultare il sito del Centro di Coordinamento RAEE, l'organismo centrale che si occupa di ottimizzare la raccolta, il ritiro e la gestione dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche in Italia. Si legge, infatti, che al 18/04/2017 sono state trattate 69.893,33 tonnellate di RAEE. La quota maggiore di rifiuti riguarda lavatrici, lavastoviglie, forni, ecc. con il 34%, a seguire frigoriferi, congelatori, condizionatori, ecc. con il 24%, televisori, monitor con il 22%, telefonini, computer, giochi elettronici, ecc. con il 19% e lampadine, lampade fluorescenti, ecc. con l'1%.
Ma torniamo al tema del corretto smaltimento. Ci sono almeno 3 ottimi modi per smaltire i RAEE senza arrecare un danno all’ambiente:
1- Consegnarli nelle cosiddette “Isole Ecologiche”, in pratica dei Centri di Raccolta Comunali preposti allo smaltimento dei RAEE. Grazie a questi punti di raccolta, i rifiuti vengono smistati e inviati a dei centri di trattamento, che si occupano di riciclare le componenti utili (alcune essendo di rame o in oro sono addirittura preziose) e al contempo evitano che sostanze inquinanti, non biodegradabili o addirittura tossiche, come il mercurio e i clorofluorocarburi, vadano disperse nell’ambiente;
2- Utilizzare del servizio RAEE “Uno contro Uno”, attivo dal 18 giugno 2010, ai sensi del Decreto Ministeriale 65/2010. Come funziona? È molto semplice: quando compri un nuovo elettrodomestico, ad esempio un lettore dvd, puoi lasciare quello vecchio in negozio. Gli esercenti possono ritirare gli apparecchi usati, funzionanti o non, a condizione che siano destinati all’uso domestico e siano equivalenti alla merce appena acquistata;
3- Usufruire del nuovo servizio RAEE “Uno contro Zero”, attivo dal 22/07/2016 e ancora poco conosciuto dalla popolazione italiana. Praticamente i cittadini possono consegnare i RAEE di piccole e grandi dimensioni nei Centri di Raccolta che ora sono presenti anche in alcuni negozi di elettronica (per legge possono svolgere questo servizio solo le attività con superficie di vendita pari o superiore a 400 mq) senza dover essere vincolati all’acquisto di un nuovo elettrodomestico, equivalente o meno.
Se decidi di smaltire i RAEE consegnandoli all’Isola ecologica Comunale, allora dovrai accertarti che i rifiuti finiscano negli appositi cassonetti. Nello specifico:
- frigoriferi, congelatori, climatizzatori ed altri grandi elettrodomestici utilizzati per la refrigerazione, la conservazione e il deposito di alimenti appartengono al raggruppamento R1;
- lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, stufe elettriche, forni a microonde, boiler, scaldabagno, ventilatori elettrici, radiatori elettrici confluiscono nel raggruppamento R2;
- per televisori e monitor c’è il raggruppamento R3;
- appartengono al raggruppamento R4 aspirapolvere, macchine per cucire, ferri da stiro, tostapane, friggitrici, frullatori, macina caffè, sveglie, orologi da polso, bilance, coltelli elettrici, minicomputer, stampanti, fax, mouse, tastiera, notebook, copiatrici, videocamere, telefoni cellulari, strumenti musicali, lampadari, pannelli fotovoltaici, videogiochi, ecc.
- c’è il raggruppamento R5 per le sorgenti luminose (lampade che contengono gas o vapori di mercurio ecc.).
Qualora dovessi smaltire un elettrodomestico molto grande, allora ti consigliamo di informarti se nel tuo Comune è possibile richiedere il ritiro a domicilio dei RAEE - rifiuti speciali.
Al contrario, se decidi di usufruire dei servizi “Uno contro Uno” o “Uno contro Zero” ti anticipiamo che dovrai attestare il possesso dei beni che stai consegnando. Non sarà necessario riempire chissà quale certificato, tuttavia è consigliabile portare con sé il documento d’identità.
E’ chiaro che nel caso in cui l'apparecchiatura non fosse guasta e inutilizzabile (magari si è provveduto a sostituirla semplicemente perché in commercio era disponibile un modello più efficiente e tecnologico), si potrebbe valutare l’ipotesi di venderla a terzi, anche attraverso l’ausilio di un mercatino dell’usato, piuttosto che trasformala in rifiuto.
Parlando di sostituzione apparecchiature, ci preme anche ricordare che nel caso in cui riguardi grandi elettrodomestici come frigorifero, lavastoviglie, lavatrice, asciugatrice, forno ecc. di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), c'è la concreta possibilità di fruire del cosiddetto bonus elettrodomestici.
RAEE: modulistica utile per il ritiro, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti
I distributori, gli installatori e i gestori dei centri di assistenza tecnica dei RAEE (articolo 1, comma 3 DM 8 marzo 2010, n. 65) possono utilizzare questo
da cui devono risultare il nominativo e l'indirizzo del consumatore che conferisce il rifiuto e la tipologia dello stesso. Questo documento deve essere conservato anche per 3 anni dalla data dell’ultima registrazione.
Periodicamente i RAEE vengono trasferiti alle Isole ecologiche Comunali e ai Punti di Raccolta posti presso i negozi di elettrodomestici per poi essere trasportati fino ai centri di trattamento, nei quali verranno poi riciclati, rigenerati o reimpiegati. Con lo spostamento degli apparecchi elettrici viene compilato questo specifico
Il modulo va compilato, datato e firmato dal distributore o dal trasportatore che agisce in suo nome. Entro il 30 aprile di ogni anno è necessario rendicontare al Centro di Coordinamento RAEE i volumi dei RAEE gestiti dagli impianti di trattamento RAEE nell'anno precedente (come previsto dall'art. 34 del decreto legislativo 49/14).
Infine, deve essere attestata la provenienza domestica dei RAEE. A tal proposito l’installatore o il gestore del centro di assistenza può redigere questa
ai sensi dell'articolo 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n.445.
RAEE Italia: perché è importante riciclarli
Abbandonare il vecchio televisore accanto al cassonetto dell’indifferenziato, invece che portarlo in un Centro di Raccolta autorizzato non è solo un gesto spregevole nei confronti dell’ambiente, ma produce effetti sull’ecosistema che ti coinvolgeranno in prima persona. Smaltire i rifiuti in modo corretto, rispettando la normativa vigente, permette di riciclarli oppure riutilizzarli, a seconda delle componenti ancora in buono stato. Secondo l’indagine svolta da Ipsos Italia per Ecodom e Cittadinanzattiva “sui comportamenti degli italiani nella gestione dei RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), meno di un intervistato su 4 (18%), una quota ancora marginale di popolazione, riconosce correttamente i RAEE. Due su cinque (40%) ne hanno solo un’idea approssimativa mentre la maggioranza relativa (42%) non li conosce affatto”.
Non conoscerli significa sottovalutarne l’importanza e talvolta la pericolosità. Non solo: non conoscerli significa soprattutto non sapere come gestirli, dunque cadere ingenuamente in errore. In questo vogliamo darti una mano, stilando un elenco delle cose che proprio non devi fare quando vuoi disfarti di un’apparecchiatura elettrica o elettronica:
- non mischiarlo con altri rifiuti;
- non smontare il rifiuto, soprattutto se è ancora funzionante;
- non gettare il rifiuto nell’indifferenziato;
- non lasciare l’apparecchio in una discarica, o ancor peggio in una discarica abusiva;
- non abbandonare l’oggetto vicino al cassonetto;
- non gettare piccoli elettrodomestici nel raccoglitore di pile e batterie scariche;
- non lasciare l’apparecchio in aree urbane (ad esempio parcheggi) o ancor peggio, in aree rurali.
Denuncia per discarica o deposito abusivo di RAEE
Stando ai dati diffusi da Ministero dell’Ambiente più di sei elettrodomestici su dieci non sono smaltiti correttamente, il che ha portato ad una proliferazione delle discariche abusive. Alta anche la percentuale dei rifiuti elettronici che finisce in depositi illegali, alimentando in questo modo un traffico e un business a livello internazionale.
Gli effetti sono evidenti: innalzamento dei livelli di inquinamento, visto che le apparecchiature elettriche ed elettroniche contengono metalli e altri sostanze altamente nocive e inquinanti per l’ambiente e la salute, mancato recupero di materiali come ferro, rame, plastica e alluminio, aumento della criminalità ambientale, sfruttamento di manodopera a basso costo, ecc.
Solo in Italia sono centinaia le discariche abusive e i depositi illegali che sono stati posti sotto sequestro dalle autorità. Se anche tu dovessi sospettare la presenza di un deposito illecito, non esitare ad esporre una denuncia alla Polizia Municipale. Questo il