Rimborso servizi in abbonamento non richiesti: moduli e istruzioni
Un paio di modelli in formato editabile con cui il titolare di una utenza telefonica espone un reclamo nei confronti del proprio gestore per il fatto di aver riscontrato in bolletta addebiti per servizi telefonici non richiesti.
Cosa fare in caso di servizi telefonici non richiesti
Può capitare di riscontrare in bolletta addebiti relativi a servizi telefonici mai richiesti: previsioni meteo, news sullo sport, meteo, giochi, suonerie, oroscopo e via discorrendo.
Come si attivano simili servizi?
La risposta è molto semplice:
- può essere lo stesso operatore con cui hai concluso il contratto di telefonia ad attivarli a tua insaputa. Si tratta in questo caso di una pratica commerciale senz'altro scorretta, visto che l'operatore ha agito senza fornirti alcuna informazione a riguardo e senza che tu abbia fornito il tuo esplicito consenso alla sottoscrizione del servizio;
- puoi essere stato tu stesso ad attivarli, in particolare quando durante la navigazione su internet hai involontariamente sfiorato o fatto clic su un particolare banner o su una finestra di pop-up. Pochi secondi e hai ricevuto l'SMS che ti confermava l'avvenuta attivazione del servizio.
C'è da precisare, tuttavia, che grazie alla con la Delibera N. 10/21/CONS l'AgCom ha stabilito che sulle nuove Sim deve essere impostato un blocco servizi VAS (o servizi a sovrapprezzo o "premium") di default che potrà essere rimosso solo dall'utente. Per le SIM già attivate, invece, il blocco entra in funzione se, dalla ricezione dell'informativa trasmessa dal gestore tramite SMS, il cliente lascia trascorrere 30 giorni senza comunicare una diversa volontà.
Rimangono invece disponibili i seguenti servizi: televoto, donazioni solidali, donazioni a partiti politici, servizi bancari, mobile ticketing per il trasporto pubblico e per i parcheggi, servizi postali privati e quelli rientranti nel servizio universale postale, servizi elettronici di recapito certificato e servizi di posta elettronica certificata (conformemente a quanto definito dalla citata Delibera).
Come ci si difende da queste situazioni?
Il primo consiglio che ti diamo è di far presente questa situazione all'operatore già in sede di sottoscrizione del contratto.
Se invece te ne sei accorto solo quando hai notato l'importo in bolletta o quando hai richiesto in negozio o al telefono spiegazioni in merito alla drastica riduzione del credito telefonico, puoi fare due cose:
- chiedere al tuo gestore telefonico l’esplicita disattivazione di tutti i servizi non richiesti attivati sul tuo telefono. Lo puoi fare chiamando il servizio clienti del tuo gestore (119 di Tim, 190 di Vodafone, 155 di Wind, ecc.);
- predisporre un reclamo scritto, servendoti del modello che trovi in allegato. In pratica con questo fac simile chiedi alla compagnia telefonica l'immediata disattivazione del servizio e lo storno del relativo importo in fattura, oppure - se l’importo è stato già addebitato - il rimborso della somma indebitamente sottratta.
Se la bolletta viene pagata tramite bollettino postale, puoi anche pensare di utilizzare un nuovo bollettino postale escludendo il costo relativo al servizio contestato. In questo caso consigliamo comunque di formalizzare per iscritto il reclamo nei confronti dell'operatore telefonico.
Allega alla lettera
- la fotocopia della carta d’identità
- la fattura e l’eventuale pagamento parziale della fattura contestata.
Reclamo per servizi telefonici non richiesti: cosa fare se il problema non si risolve
Come devi comportarti se il gestore non da seguito alle tue richieste o ti rimborsa solo una parte dei costi addebitati in fattura?
In casi del genere devi sapere che prima di rivolgerti ad un Giudice è obbligatorio avviare una procedura di conciliazione. Si tratta di un metodo facile, veloce ed economico nel risolvere le controversie civili, attraverso il quale le controparti raggiungono un accordo mediante l'ausilio di un terzo che funge da mediatore.
Nel concreto puoi pensare di
- rivolgerti agli organismi ADR di conciliazione paritetica che basano la loro attività su protocolli sottoscritti tra le Associazioni dei consumatori e la singola azienda (Tim, Vodafone, Wind, ecc.);
- promuovere un tentativo di conciliazione dinanzi al Co.Re.Com. (Comitati Regionali per le Comunicazioni) della tua regione.
Se in sede di conciliazione si trova un accordo, viene redatto un verbale che ha valore di contratto di transazione tra le parti, le quali sono obbligate a rispettarlo.
Dopo 30 giorni senza che sia stata fissata un’udienza dal Corecom, oppure se non c’è accordo o una delle due parti non si presenta, ti puoi rivolgere al Giudice di Pace competente per il territorio (consegnare due fotocopie di tutta la documentazione, compresa la raccomandata inviata al Corecom).
Reclamo al MiSE per servizi telefonici non richiesti
Per i servizi a sovrapprezzo è attivo anche uno specifico sportello presso il Ministero dello Sviluppo Economico - Comunicazioni. Il modello da utilizzare è disponibile in questa stessa scheda. Queste le modalità di trasmissione:
- via posta ordinaria all'indirizzo Ministero dello Sviluppo Economico - Direzione Generale per i Servizi di Comunicazione Elettronica, di Radiodiffusione e Postali - Divisione I Viale America, 201 - 00144 Roma;
- via e-mail all'indirizzo reclami.telefonici@mise.gov.it;
- via PEC all'indirizzo PEC: dgscerp.div01@pec.mise.gov.it.
Nel modello bisogna citare i dati dell'intestatario del contratto, numero di linea telefonica, n. di fattura e i dati di riferimento delle chiamate a sovrapprezzo contestate.
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