Canone Rai unioni civili
Le unioni civili e le coppie di fatto sono tenute al pagamento del canone RAI al pari delle famiglie tradizionali fondate sul matrimonio. Ciò naturalmente a condizione che presso l'abitazione che costituisce residenza comune, sia presente un televisore. Se l'apparecchio non è presente occorre presentare entro i termini previsti il modulo disdetta canone Rai per non possesso del televisore.
Canone Rai conviventi: chi paga e come
Le famiglie anagrafiche sono costituite da soggetti uniti nel vincolo matrimoniale, unione civile, contratto di convivenza, legami parentali, affettivi, di adozione, affinità e tutela che vivono nella medesima dimora, situata dunque nel medesimo comune di residenza. Se a quanto sancito dalla Legge Cirinnà sommiamo il comma 153 della legge di Stabilità 2015, il quale impone che il canone Rai venga corrisposto una sola volta per tutti gli apparecchi presenti nell’abitazione principale e nelle secondarie, si ottiene una situazione comune a tutte le famiglie italiane.
Dunque, esattamente come accade per le famiglie classiche, anche in quelle unite dai nuovi istituti (unioni civili e convivenze di fatto) è l’intestatario della bolletta elettrica a visualizzare il canone Rai in bolletta e quindi a doverlo pagare per conto di tutta la famiglia.
La novità introdotta nel 2016 circa il Canone Rai consiste nelle modalità di corresponsione, in quanto l’importo, pari a complessivi 90 euro, viene addebitato nella bolletta elettrica e frazionato in 10 rate da 9 euro. Nel 2024 l'importo è stato ridotto a 70 euro, con 10 rate da 7 euro.
Canone Rai in bolletta: esenzione possibile anche per i conviventi
Se la coppia unita mediante unione civile o convivenza di fatto non possiede alcun televisore può chiedere l’esenzione del Canone Rai utilizzando questo
Informazioni specifiche sui termini e sulla procedura sono disponibili nell’articolo dedicato alla disdetta canone Rai.
Canone Rai e seconda casa
Come hai avuto modo di capire il canone Rai viene addebitato solo ed esclusivamente sulle utenze elettriche di tipo domestico residenziale, ciò vuol dire che l’imposta sul possesso del televisore non è dovuta per le seconde case.
Questo vale anche nel caso in cui due conviventi abbiano due diverse utenze intestate a loro nome. In questo caso, avendo la medesima residenza ed essendo parte della stessa famiglia anagrafica, i due partner devono corrispondere il canone solo per l’abitazione designata come residenza comune. Per l’altra, invece, è necessario compilare il riquadro B del
Questa dichiarazione può essere inviata in qualsiasi momento e, al contrario della dichiarazione di non possesso del televisore, non necessita di essere inviata ogni anno rispettando le debite scadenze.
Canone Rai per inquilini e nuovi contratti luce
Il pagamento del canone Rai è dovuto sia da chi possiede un immobile, quindi ne è proprietario, sia da chi lo abita, quindi è un semplice inquilino. Anche per le famiglie anagrafiche consolidate dalle unioni civili o le convivenze di fatto vale la medesima regola, a meno che uno dei due (o entrambi i soggetti) non possegga già un’utenza domestica residenziale che genera quindi l’addebito del Canone Rai in bolletta. Essendo un argomento di grande interesse ed attualità, gli abbiamo dedicato l’articolo: “Casa in affitto e Canone Rai”.
Canone Rai: FAQ e casi specifici
La caleidoscopica varietà delle famiglie italiane ha determinato la presenza di numerosi casi specifici, attorno ai quali l’Agenzia delle Entrate ha dovuto necessariamente fornire delle risposte. Nell’articolo “Canone Rai: domande frequenti” sono contenute tutte le risposte ai quesiti più ricorrenti pervenuti alla nostra redazione, ciò allo scopo di facilitare la risoluzione dei dubbi relativi al nuovo Canone Rai in bolletta.