Lettera di dimissioni senza preavviso WORD
Descrizione
La lettera con cui il lavoratore comunica le proprie dimissioni al proprio datore, chiedendo di essere esonerato dall'obbligo del preavviso.
Con la lettera di dimissioni il lavoratore comunica al proprio datore la volontà di cessare il rapporto di lavoro. C'è da dire in proposito che dal 2016 vi è l'obbligo per il lavoratore di ricorrere alle dimissioni telematiche. Si tratta di una procedura disponibile sul sito del Ministero del Lavoro all'indirizzo
- https://servizi.lavoro.gov.it/Public/login.
Il lavoratore può agire in maniera autonoma, ma deve disporre delle credenziali Spid, CIE o eIDAS, oppure rivolgersi ad uno dei tanti soggetti abilitati: patronati, Caf, sindacati ecc. Il datore di lavoro, dal canto suo, deve comunicare telematicamente la cessazione del rapporto di lavoro ai servizi competenti.
Quando e come comunicare le dimissioni
La lettera cartacea, dunque, non è sufficiente a formalizzare le dimissioni del lavoratore. Può essere utilizzata nel caso in cui il lavoratore voglia comunicare informalmente la propria decisione al datore, magari spiegandone le ragioni (non esiste tuttavia un obbligo in tal senso).
Non è richiesta l'accettazione del datore di lavoro, tuttavia il lavoratore deve concedere a quest'ultimo un preavviso. Il motivo? Consentire all'azienda di attenuare le conseguenze pregiudizievoli innescate dall'improvvisa decisione del lavoratore di recedere dal contratto. Questa la
da cui prendere spunto.
La durata del preavviso è determinata dai contratti collettivi e varia in funzione della categoria dei lavoratori, del livello di inquadramento, dell’anzianità e via discorrendo.
Tuttavia ci sono situazioni in cui non è richiesto il preavviso da parte del lavoratore e più precisamente:
- in caso di dimissioni per giusta causa, ossia per un evento o comportamento che non consente la prosecuzione neppure provvisoria del rapporto;
- in caso di risoluzione consensuale del rapporto;
- in caso di recesso intervenuto durante il periodo di prova.
Dal nostro portale si può scaricare il fac simile di
Lettera di dimissioni senza preavviso: quando inviarla
Ma cosa accade se il lavoratore decide di dimettersi, ma senza concedere il preavviso al proprio datore? Se non si tratta di dimissioni per giusta causa o di risoluzione consensuale, il lavoratore potrebbe vedersi addebitare sull'ultima busta paga o sul TFR la cosiddetta “indennità di mancato preavviso” o “indennità sostitutiva del preavviso“.
In sintesi si tratta di un importo pari alla retribuzione che sarebbe stata corrisposta al lavoratore in caso di prosecuzione della prestazione lavorativa.
Tuttavia ci sono altri casi specifici in cui il lavoratore può essere esonerato dall’obbligo del preavviso senza che gli venga trattenuta in busta paga l'indennità sostitutiva del preavviso.
E' il caso della lavoratrice madre che si dimette nel periodo compreso tra l'inizio della gravidanza e il compimento di un anno di età del bambino. Lo stesso discorso vale per il lavoratore padre che fruisce del congedo di paternità. Altri casi potrebbero essere dovuti ad una malattia improvvisa, ad un momento di crisi personale ecc.
Ricevute le dimissioni, l'azienda predispone ed invia al lavoratore la lettera di buonuscita.
Foto
Pixabay