Denuncia per truffa e raggiro: Word, Pdf
Il fac simile denuncia per raggiro presente in questa scheda può essere utilizzato nel caso in cui il consumatore intenda contestare la richiesta di pagamento di una fattura relativa ad un (presunto) contratto che avrebbe sottoscritto unicamente per il fatto che il sito internet riportava informazioni non veritiere o, comunque, tali da indurlo in errore.
Annuncio ingannevole su Internet: cosa fare
Navigando in Internet si è attirati da una miriade di offerte. Alcune sono serie, tante altre invece si scoprono come delle autentiche truffe.
Spesso le condizioni generali di vendita sono lunghe, scritte in piccolo e collocate in fondo alla pagina. Ma del resto perché mai si dovrebbero leggere se i prodotti sono comunque offerti gratuitamente ? In realtà i truffatori di Internet, che ne sono ben consapevoli, si servono proprio dell’espediente delle offerte gratuite per tendere le loro trappole. La prudenza è d’obbligo, dunque, soprattutto se ci si interessa ai seguenti temi: giochi a premi, suonerie telefoniche, loghi e giochi per cellulari, SMS gratuiti, incontri e chat, offerte di lavoro, filmati per adulti, oroscopi, ecc.
Così accade che con una semplice registrazione si stipula, ad esempio, un contratto d'abbonamento caro e di lunga durata.
A quel punto si riceve immediatamente una fattura per il servizio richiesto. I truffatori esercitano una forte pressione con una serie infinita di e-mail. Non esitano inoltre a rivolgersi a uffici di recupero crediti e avvocati o a minacciare di ricorrere alle vie legali.
In questi casi come comportarsi ? Bisogna semplicemente rifiutarsi di pagare la fattura e contestare il contratto con una lettera raccomandata all’autore dell’«offerta gratuita».
Denuncia per raggiro: cosa contestare
In particolare con il fac simile disponibile in questa scheda si contesta all’azienda il fatto che tale contratto è stato concluso in violazione delle norme poste dal legislatore a tutela dei consumatori, come tale è da ritenersi illegittimo.
Infatti, secondo il consumatore, le condizioni contrattuali erano riportate in maniera così poco chiara e trasparente e con un'evidenza grafica così insufficiente ad una loro immediata percezione, da indurlo a ritenere che il servizio di abbonamento fosse addirittura offerto in maniera gratuita.
In definitiva attraverso questo modello il consumatore invita il venditore a considerare risolto il rapporto contrattuale ed a provvedere con ogni sollecitudine alla cancellazione del proprio nominativo dalla sua banca dati clienti. Contestualmente lo diffida dall’inviare ulteriori solleciti di pagamento. In alternativa è possibile prendere spunto da questo
se ad esempio si ritiene che la firma sul contratto non sia la propria, oppure da questo
Segnaliamo che sul nostro portale ci sono altri modelli utili allo scopo, come quelli per la:
Se il consumatore ha, invece, la certezza di essere incappato in una vera e propria truffa, allora non resta che rivolgersi alla Procura della Repubblica o alle forze dell'ordine e sporgere una
Ricordiamo che è la Polizia Postale quella che più delle altre è specializzata nei reati informatici.
Denuncia per raggiro all'AGCM
Il consumatore può anche segnalare l'accaduto all'AGCM (Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato) la quale, dopo aver provveduto a tutti gli accertamenti del caso, può disporre il blocco delle pratiche commerciali scorrette e dellle pubblicità ingannevoli.
In particolare la segnalazione può essere fatta online (www.agcm.it/segnala-online/index), oppure tramite questo
da inviare
- tramite posta ordinaria inviando la segnalazione a Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Piazza Giuseppe Verdi 6/A – 00198 Roma;
- tramite PEC all'indirizzo protocollo.agcm@pec.agcm.it.
Diritto di recesso entro 14 giorni
Al di là della presenza o meno di informazioni ingannevoli o comunque poco chiare, ricordiamo che il consumatore ha sempre il diritto di chiedere l'annullamento del contratto, senza indicarne i motivi e senza l'addebito di alcuna spesa, entro 14 giorni dalla sottoscrizione. Si chiama diritto di ripensamento.
Sul nostro portale ci sono alcuni fac simile da cui prendere spunto:
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