Farmaci: ecco come conservarli in estate
Con l’arrivo dell'estate tornano puntuali anche i consigli per difendersi dal caldo. Ne parlano al TG, nelle trasmissioni televisive, sulle riviste, sui magazine e chiaramente anche online. Ormai lo sappiamo che per evitare che il nostro organismo soffra è buona norma tenerlo sempre idratato bevendo molta acqua, bevande naturali e succhi di frutta. Anche l’alimentazione aiuta il corpo a reagire meglio: assumendo più frutta e verdura fresca si migliora l’apporto vitaminico e si reagisce meglio all’afa. Tuttavia mangiare e bere sano non basta: occorre anche fare un uso appropriato di integratori e farmaci, di cui particolarmente in estate ignoriamo le modalità di conservazione.
Nel caso in cui ti stessi chiedendo se il caldo altera il principio attivo dei farmaci, ti rispondiamo subito: CERTO CHE SÌ. Quali sono le conseguenze? Alcuni farmaci non fanno effetto, altri si deteriorano, alcuni addirittura anticipano la data di scadenza, andando a male prima del termine indicato sulla scatola. Per farla breve, occorre prestare molta attenzione al modo in cui trasporti e conservi i farmaci.
Fortunatamente l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ci aiuta a fare chiarezza, proponendo una serie di regole e consigli per mantenere sempre i farmaci in ottime condizioni, sia nel caso in cui andassi in vacanza, sia nel caso in cui restassi in città.
Farmaci generici e non: i difetti causati da una cattiva conservazione
I farmaci devono essere conservati con cura, altrimenti non dureranno a lungo. In alcuni casi potrebbero anche arrecare dei danni alla salute, invece che aiutarti a stare meglio. Per non sbagliare, leggi sempre con attenzione il bugiardino contenuto all’interno della scatola, soffermandoti sulle modalità di conservazione. In genere, dovresti ricordare di tenere le medicine ad una temperatura inferiore a 25 gradi, lontano da fonti di calore e umidità. È assolutamente sconsigliato esporre i medicinali ai raggi del sole, ma lo è altrettanto conservarli a temperature troppo rigide (ad esempio l'insulina, conservata a temperature inferiori ai 2 gradi, perde la sua efficacia). Diciamo che l’ideale sarebbe conservarli dentro una dispensa chiusa, magari non in bagno e nemmeno in cucina, in inverno, mentre in estate è possibile tenerli in frigorifero, oppure in un luogo fresco e asciutto.
Come ti accorgi che i farmaci sono andati a male prima della scadenza, a causa di una cattiva conservazione? È più semplice di quanto immagini. Apri il blister e osserva la capsula, oppure apri la bustina (il flaconcino o qualsiasi altro formato di medicinale) e immergi il contenuto nell’acqua. Se il colore, l’odore o la consistenza appaiono diversi dal solito, se la polvere fa i grumi e non riesce a diluirsi, se noti la presenza di particelle solide in sospensione o sul fondo, probabilmente il farmaco si è deteriorato, dunque meglio gettarlo via e comprarne una nuova confezione. Se vuoi sapere come smaltire i farmaci scaduti o andati a male ti consigliamo di leggere questo articolo: “Medicinali: come conservarli, smaltirli o segnalare reazioni avverse”.
Naturalmente, se ti trovi davanti ad un medicinale potenzialmente alterato dal caldo ti consigliamo di non assumerlo, oppure di chiamare il medico, qualora avessi preso un farmaco rimasto diverso tempo sotto il sole e avvertissi un senso di malessere dopo averlo assunto. L’AIFA, inoltre, consiglia a tutti coloro che abbiano bisogno di prendere dei farmaci per breve o lungo periodo, di prediligere le formulazioni solide, che rispetto a quelle liquide sono meno sensibili alle alte temperature. Chiaramente, questo consiglio vale in assenza di controindicazioni e nel caso in cui fossero state commercializzate diverse formulazioni dello stesso farmaco.
La formulazione più sensibile al calore, comunque, è quella pressurizzata (in spray). Tieni i medicinali lontani dalla luce del sole, dalle fonti di calore, trasportali in un borsellino termico e conservali in frigorifero.
Farmaci in aereo, in treno e più in generale in vacanza: come trasportarli
Fino a che tu e i tuoi farmaci restate a casa, non ci saranno grandi problemi: una volta individuato il luogo più idoneo per la conservazione, non dovrai far altro che assumerli secondo le modalità indicate dal medico e/o descritte nel foglietto illustrativo ed andrà tutto bene.
Attenzione però: quando parliamo di medicine, non intendiamo solo farmaci antinfiammatori, antibiotici, ecc., ci riferiamo anche ai test diagnostici, come quelli utilizzati per controllare i livelli di zucchero nel sangue o i test di gravidanza. Queste strisce sono molto sensibili all’umidità, che solitamente altera il prodotto che reagisce in modo diverso e dunque produce risultati inesatti.
Tutto questo per dirti che quando ti rechi in farmacia per acquistare i farmaci, devi cercare di tenere il meno possibile la confezione esposta al sole. Ad esempio, se esci per fare delle commissioni, lascia che la tappa in farmacia sia l’ultima prima di tornare a casa. In questo modo, anche se ti aspetta un tragitto non breve, puoi star certo che le medicine non subiranno gravi alterazioni.
Se invece devi trasportare un medicinale molto sensibile alle alte temperature, il consiglio è quello di riporlo in una borsa termica oppure di farti dare dal farmacista un contenitore adatto al trasporto. Devi assumere con regolarità dei farmaci e ciò comporta portarli al mare in estate? Anche in questo caso la condizione ottimale sarebbe riporli nella borsa termica, insieme ai solari: anche i prodotti cosmetici, infatti, al calore possono deteriorarsi e alterare le loro funzioni.
Come abbiamo anticipato nel paragrafo precedente, evita i formati pressurizzati, ovvero gli spray, anch’essi estremamente delicati.
Qualora dovessi andar via di casa, fosse anche per un giorno soltanto, evita di trasportare le pillole in contenitori non destinati al trasporto di farmaci. I portapillole metallici ne sono l’esempio lampante: questi possono surriscaldarsi facilmente, alterando la formulazione dei farmaci e al contempo possono rilasciare sostanze nocive, che incrementano la tossicità della pillola e ne pregiudicano gli effetti benefici. Inoltre ricorda: se ti servono solo 2 dosi di un medicinale, evita di portare con te tutta la confezione. Prendi l’indispensabile e lascia a casa il resto.
Apriamo ora una parentesi specifica per i vacanzieri o più in generale coloro che staranno via per un certo numero di giorni da casa o affronteranno un lungo viaggio prima di giungere a destinazione. Chi viaggerà in aereo deve tenere sempre presente l’associazione “farmaci – bagaglio a mano”. I motivi sono 2 e sono entrambi facilmente intuibili: innanzitutto avendoli con te, potrai assumerli in caso di emergenza (ti consigliamo di conservarli nella scatola insieme al bugiardino, che potresti dover esibire ai controlli in aeroporto, soprattutto se usi farmaci salvavita). In secondo luogo, tenendoli a bordo, eviterai di esporli a grandi sbalzi termici, in quanto la temperatura nella stiva si abbassa di svariati gradi sotto lo zero, per via dell’altitudine.
Sei in apprensione perché non sai cosa si può portare e cosa no a bordo di un aereo? Leggi la guida che abbiamo dedicato all’argomento. Nel caso in cui, invece, dovessi affrontare un viaggio in automobile, il consiglio è quello di portare il contenitore dei farmaci (meglio se termico) nell’abitacolo della vettura, in quanto il bagagliaio non è un ambiente condizionato e dunque potrebbe facilmente surriscaldarsi.
Se vai in vacanza all’estero, ricorda sempre di portare con te la tessera sanitaria e di farti preparare una ricetta transfrontaliera dal tuo medico di famiglia. La ricetta transfrontaliera è valida per i paesi membri dell’Unione Europea, il formato non è molto differente da quella italiana, ma i dati in essa contenuti sono molti di più. Per approfondire questo argomento, leggi “Ricetta medica: quale utilizzare nei paesi dell’Unione Europea”.
Ultimo consiglio per i viaggiatori: immaginiamo non sia molto pratico portarsi tutte le scatole dei medicinali in valigia (nel caso in cui se ne debba assumere più di uno), ma questo ti consente di non fare confusione ed essere certo di assumere sempre il farmaco giusto. Al contrario, riponendoli tutti nello stesso contenitore, risparmieresti spazio, ma comunque andresti incontro al rischio di prenderne uno al posto dell’altro, dimenticando le modalità di assunzione e via dicendo. Qualora, invece, dovessi spedirli o farteli spedire, ricorda sempre di prediligere il formato solido dei medicinali.
Farmaci, patologie particolari e modalità di conservazione
Come avrai intuito, ci sono farmaci e farmaci. Alcuni sono più delicati di altri, come d’altronde lo sono i consumatori. Se devi assumere farmaci come l'insulina o la nitroglicerina, sappi che la loro conservazione è fondamentale. L’insulina, ad esempio, va conservata in frigorifero o nelle borse frigo, di modo che mantenga stabile la sua temperatura ottimale. Anche gli antibiotici, se danneggiati dal calore o dalla luce diretta del sole potrebbero causare danni ai reni o allo stomaco di chi li assume. I farmaci a base di ormoni, come quelli per la tiroide o i contraccettivi orali sono molto sensibili agli sbalzi termici, che ne inibiscono l’efficacia. Soffrono della stessa sensibilità alla luce eccessiva o agli sbalzi di calore gli antibiotici, i farmaci adrenergici, gli analgesici e i sedativi.
In altri casi potrebbero verificarsi le cosiddette “reazioni da fotosensibilizzazione”: se ti esponi al sole durante la cura farmacologica di antibiotici, sulfamidici, antinfiammatori non steroidei e alcuni tipi di antistaminici potresti avere una reazione cutanea, come ad esempio la dermatite, l’eczema e così via. Altri effetti indesiderati possono comparire sulla pelle dopo l’applicazione di gel/cerotti a base di Ketoprofene o creme a base di Prometazina. Per escludere il rischio di macchie solari ed ustioni cutanee, evita l’esposizione al sole nelle 2 settimane successive la fine del trattamento.
Prima di concludere questo articolo, vogliamo darti un’ultima dritta. Se il medico ti prescrive dei farmaci da assumere durante il periodo estivo, ricorda sempre di chiedere a lui e al farmacista come è più opportuno conservarli, ma soprattutto quali danni potrebbe causare una cattiva conservazione/somministrazione. Per escludere ogni dubbio, leggi con attenzione il bugiardino contenuto in ogni scatola, e consulta la guida redatta dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).