Modello di rateizzazione sanzione amministrativa Prefettura

Rinaldo Pitocco - Ultimo aggiornamento: 29/06/2020
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Descrizione

Fac simile richiesta di rateizzazione della sanzione amministrativa indirizzata al Prefetto che ha emesso l'ordinanza ingiunzione di pagamento.

Sanzioni per assegni a vuoto

Chi emette assegni senza autorizzazione e senza provvista (a vuoto) commette un illecito amministrativo che viene punito con sanzioni pecuniarie e accessorie.

In sintesi il Prefetto, ricevuta l'informativa da parte del notaio, del segretario comunale o della banca che ha sollevato protesto, provvede a notificare al soggetto che ha emesso l'assegno, nel termine massimo di 90 giorni, il verbale con gli estremi della violazione commessa.

Questi ha 30 giorni per inviare al Prefetto i propri scritti difensivi. Questi saranno valutati dal Prefetto che a quel punto potrà decidere se archiviare il procedimento o se irrogare una sanzione pecuniaria - graduata in relazione alla gravità dell'illecito - e una eventuale sanzione accessoria.

Da sottolineare che la sanzione amministrativa non si applica se il traente effettua il pagamento dell'assegno, degli interessi, della penale e delle eventuali spese entro 60 giorni.

Le sanzioni amministrative pecuniarie ed accessorie irrogate, vengono comunicate dal Prefetto alla Centrale di Allarme Interbancaria (CAI). Questo significa che da quel momento tutti gli istituti bancari, gli uffici postali e gli intermediari finanziari potranno rendersi conto se il soggetto che hanno di fronte è affidabile o meno e nel caso disporre nei suoi confronti il blocco di ogni rapporto e attività per tutto il periodo stabilito dalla legge.

Istanza rateizzazione sanzione amministrativa Prefettura: in cosa consiste

Come detto se il Prefetto valuta negativamente gli scritti difensivi provvede ad emettere nei confronti del ricorrente, un'ordinanza-ingiunzione di pagamento di una sanzione pecuniaria.

Ora va detto che le sanzioni previste per illeciti di questo tipo sono molto elevate. In particolare:

  • per assegni emessi senza autorizzazione della banca, la sanzione amministrativa pecuniaria va da 1.032 a 6.197 euro. Per assegni di importo superiore a 10.000 euro o per reiterazione dell’illecito, è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria  da 2.065 a 12.394 euro;
  • per assegni emessi senza provvista, invece, la sanzione amministrativa pecuniaria va da 516 a 3.098 euro. Per un assegno superiore a 10.000 euro, o nel caso di ripetizione della violazione, è prevista una sanzione da 1.032 a 6.197 euro.

Di fronte a sanzioni di questo tipo, se chi ha emesso l'assegno si trova in condizioni economiche disagiate, può presentare - sempre al Prefetto - una istanza di rateizzazione della sanzione pecuniaria.

La rateizzazione può andare da 3 a 30 rate mensili. Chiunque può presentare domanda, dunque non ci sono soglie di reddito o ISEE da rispettare. 

Chiaramente occorre indicare i motivi per cui si chiede la rateizzazione del pagamento. A tal fine l'istante deve specificare:

  • quale attività lavorativa svolge;
  • come è composto il proprio nucleo familiare e quanti sono i componenti a carico;
  • a quanto ammonta il reddito personale, così come risulta dall’ultima dichiarazione dei redditi;
  • a quanto ammonta il il reddito complessivo del nucleo familiare.

La valutazione è rimessa alla discrezionalità del Prefetto.

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