Reso in negozio: restituzione soldi

Rinaldo Pitocco - Ultimo aggiornamento: 10/07/2024
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Non sempre è possibile restituire un prodotto acquistato in negozio e ottenere la restituzione dei soldi, a meno che non lo preveda espressamente il commerciante oppure il prodotto acquistato non risulti difettoso.

Posso restituire un prodotto acquistato in negozio?

La risposta è: non sempre. Ma facciamo un esempio. Andrea acquista una felpa di colore rosso, ma tornato a casa la madre gli ricorda che ha già un identico capo dello stesso colore. A questo punto Andrea chiede al negoziante di cambiargli il colore, ma il commerciante si oppone. Al che Andrea chiede di effettuare il reso così da ottenere la restituzione dei soldi. Anche in questo caso il commerciante si rifiuta di accogliere la richiesta di Andrea. Chi ha ragione in questo caso?

C'è da dire che per gli acquisti effettuati in negozio, il reso non costituisce un diritto del consumatore e il commerciante può legittimamente rifiutarsi di sostituire la merce o rimborsare i soldi se il cliente, ad esempio, dice di aver sbagliato taglia o colore, oppure è convinto che quel determinato capo non lo aiuta a valorizzare al meglio il proprio fisico.

E' vero che in alcuni casi è consentito il reso, magari entro un certo termine, dietro esibizione dello scontrino e con la confezione originale, ma questa possibilità c'è in quanto contemplata dalla politica commerciale adottata dal singolo negozio, che vuole in qualche modo accontentare e fidelizzare la propria clientela. In altri termini rispetto ai casi sopra citati, la legge non prevede alcun obbligo di restituzione dei prodotti acquistati in negozio.

Reso in negozio: quando vi è l'obbligo di restituzione

L'obbligo per il commerciante di accogliere la richiesta di restituzione di un prodotto acquistato in negozio dal cliente, c'è soltanto nel caso di prodotto difettoso o non conforme. In questi casi, infatti, opera la garanzia legale (2 anni dalla consegna del bene) che consente al cittadino-consumatore di chiedere in prima istanza al venditore la riparazione o la sostituzione del prodotto. Da questa scheda è possibile scaricare gratuitamente un fac simile di lettera sostituzione prodotto difettoso.

Solo se la riparazione o la sostituzione non sono possibili (la felpa ad esempio ha il cappuccio lacerato e la riparazione non risolverebbe il problema, ma non ci sono neppure altri pezzi dello stesso capo in magazzino), il consumatore ha diritto alla restituzione del prodotto e al rimborso di quanto speso.

Ma c'è un altro caso in cui il venditore è tenuto per legge ad accettare il reso e a rimborsare il cliente: se quest'ultimo effettua l'acquisto non direttamente in negozio, ma sul sito internet del commerciante, oppure per telefono o per corrispondenza, a casa sua, per strada, in fiera ecc.

In questi casi la legge attribuisce al consumatore (e non all'imprenditore o professionista) il "diritto di ripensamento", ossia la facoltà di annullare l'acquisto effettuato entro 14 giorni dalla consegna del bene, ottenendo la restituzione della somma pagata (chiaramente dietro restituzione della merce). Il tutto senza fornire motivazioni e soprattutto senza pagare penali. Questa la modulistica reperibile sul nostro portale:

In definitiva fatta eccezione per le situazioni elencate in questo paragrafo (prodotto difettoso o acquisto a distanza o fuori dal negozio), il consumatore non ha il diritto di pretendere la restituzione del prodotto e il rimborso del prezzo pagato.
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