Le 10 autocertificazioni più scaricate
Torniamo ancora una volta sul tema autocertificazioni, vale a dire nella facoltà riconosciuta ai cittadini di presentare, in sostituzione delle tradizionali certificazioni richieste, una dichiarazione firmata su un foglio di carta semplice (senza marca da bollo), con la quale si attestano propri stati e requisiti personali. In questo post vedremo quali sono le ultime novità introdotte in tema di autocertificazione e quali sono i modelli più scaricati dal nostro portale.
Le recenti novità sull'autocertificazione
Le autocertificazioni hanno una storia relativamente breve, basti pensare che sono nate solo negli anni ’90 per semplificare i rapporti tra i cittadini e le pubbliche amministrazioni. Grazie alle autocertificazioni, infatti, è possibile dichiarare autonomamente requisiti e titoli personali oppure fatti di cui si è a conoscenza, sostituendo ai certificati veri a propri delle semplici dichiarazioni che l’interessato non deve far altro che compilare e sottoscrivere.
Le dichiarazioni sostitutive di certificazioni possono essere usate da tutti i cittadini italiani, tutti i cittadini provenienti da paesi dell’Unione Europea e tutti i cittadini extracomunitari, a patto che la documentazione originale di quanto attestato tramite autocertificazioni varie sia già presente negli archivi degli uffici pubblici.
Dal 2012 è stato imposto alle Pubbliche Amministrazioni e alle società che gestiscono servizi pubblici l'obbligo di accettare le autocertificazioni. Se un funzionario rifiuta di accettare una dichiarazione sostitutiva, può essere sanzionato per omissioni o rifiuto d’atti d’ufficio. Gli unici casi in cui è necessario avvalersi delle certificazioni originali, anche nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni, sono quelli relativi alla presentazione delle pratiche matrimoniali, ai rapporti con l’autorità giudiziaria e in presenza di atti da trasmettere all’estero.
L'ente che riceve l'autocertificazione è tenuta a verificare l’autenticità di quanto dichiarato: chi produce autocertificazioni false viene denunciato all’autorità giudiziaria, rischiando una condanna penale e perdendo immediatamente tutti i benefici ottenuti per effetto della presentazione della dichiarazione fasulla.
E i privati? Nel corso di questi anni i privati hanno conservato la facoltà di accettare le autocertificazioni o richiedere la documentazione originale, ossia quella proveniente dai pubblici uffici.
Poi il decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76 ("Decreto Semplificazioni"), convertito con modificazioni nella “LEGGE 11 settembre 2020, n. 120”, ha introdotto una modifica sostanziale al DPR 445/2000 (art. 30 bis). In pratica è stata eliminata la condizione del consenso da parte dei privati che ricevono i documenti, imponendo di fatto anche a questi ultimi l'obbligo di accettare le autocertificazioni.
Oggi, dunque, il cittadino non ha più l'obbligo di recarsi in comune, in camera di commercio o presso un qualsiasi altro ente pubblico per chiedere il rilascio del certificato (di residenza, di iscrizione alla cciaa, ecc.). Resta dunque una sua scelta, ma se richiede il certificato questo può essere esibito sono nei confronti dei privati. In questo caso il rilascio prevede il pagamento di marca da bollo da 16 euro.
L'ente privato può chiaramente effettuare controlli sulle autocertificazioni ricevute, ma (e qui sta l'altra grossa novità) senza la necessità di definire appositi accordi con le amministrazioni interessate (art. 71, comma 4 DPR n. 445/2000). Queste ultime sono tenute a fornire le relative certificazioni, a condizione che la richiesta dell'ente privato sia corredata dal consenso del dichiarante.
E' per questo motivo che la nostra redazione ha provveduto ad aggiornare tutti i moduli per l’autocertificazione presenti sul nostro portale con la dicitura in calce: “Autorizzo il soggetto privato che riceve questa autocertificazione a verificare i dati in essa contenuti rivolgendosi alle Amministrazioni competenti”.
Ma quali sono le autocertificazioni maggiormente scaricate dal nostro portale? Vi elenchiamo le prime 10 posizioni, descrivendone brevemente utilità e scopi.
Autocertificazioni online: ecco le 10 più utilizzate
- Autocertificazione stato di famiglia: è le più utilizzata. Sere per attestare la composizione del nucleo familiare, basta inserire nell’apposita tabella i dati di ciascun soggetto appartenente alla famiglia anagrafica. Questa autocertificazione sostituisce il certificato di stato di famiglia rilasciato dall’ufficio anagrafe del Comune;
- Autocertificazione di residenza: si usa per attestare l’indirizzo di residenza di un determinato soggetto e sostituisce il certificato di residenza rilasciato dagli uffici comunali;
- Autocertificazione luogo e data di nascita: attraverso questa dichiarazione si attesta la data e il luogo in cui si è nati. Sostituisce l’omonimo certificato rilasciato dal Comune;
- Autocertificazioni a cura degli eredi: a metà classifica troviamo la dichiarazione sostitutiva che si usa per attestare il decesso di una persona, nominandone gli eredi. Questo modello sostituisce la dichiarazione di successione che si presenta all’Agenzia delle Entrate entro 12 mesi dal decesso di un soggetto;
- Autocertificazioni nascita figlio: con questo modello è possibile, per un genitore, attestare la nascita del figlio, indicando i propri dati personali e quelli del neonato (nome, cognome, data e luogo di nascita). L’autocertificazione sostituisce il certificato ufficiale di nascita rilasciato dall’ufficio anagrafe del Comune;
- Autocertificazioni titolo di studio: con queste autocertificazioni è possibile attestare il possesso di un determinato titolo di studio, specificandone anche il punteggio ottenuto, la data e l’ente che lo ha rilasciato. Si sostituisce al certificato originale rilasciato dall’ente stesso (scuola, università e così via);
- Autocertificazioni stato di famiglia storico: queste dichiarazioni servono per certificare una variazione nella composizione del nucleo familiare, a partire da una data ben precisa;
- Autocertificazioni stato civile: queste dichiarazioni vengono rese per affermare i dati contenuti nel registro di Stato Civile, riguardanti, dunque, la nascita, il matrimonio, ecc.;
- Autocertificazione carichi pendenti: si usa per dichiarare la presenza o l’assenza di procedimenti penali in corso a proprio carico. La dichiarazione sostituisce il Certificato Carichi Pendenti rilasciato dalla Procura della Repubblica. Questo documento può essere utile ai fini dell’assunzione lavorativa o di una pratica di adozione, per partecipare a gare d’appalto o per il rilascio del passaporto e così via.
- Autocertificazione godimento dei diritti civili e politici: servono per attestare che, nei cinque anni precedenti la dichiarazione, a carico del dichiarante non sono stati emessi provvedimenti e non sono in corso procedimenti di interdizione, di inabilitazione o di fallimento (diritti civili) o non sussistono elementi ostativi all’esercizio dell’elettorato attivo (diritti politici).