Bonus poltrone 2024: importo, requisiti e condizioni
Il bonus divani 2024 consiste in una detrazione fiscale del 50% concessa a chi decide di acquistare poltrone, divani e complementi (pouf, tavolini, madie, librerie, tappeti, lampade, specchi ...) destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione edilizia. In questo post ti diremo in quali casi è possibile fruire della detrazione, qual è l'importo massimo di spesa e come effettuare i pagamenti.
Bonus divani 2024: in cosa consiste
Come detto il bonus consiste in una detrazione fiscale, una somma che è possibile sottrarre dall'Irpef calcolata dal commercialista sui reddiriti dichiarati nell'anno al fine di ridurne, in maniera legale, l'ammontare da corrispondere al fisco.
La detrazione si calcola applicando il 50% su un tetto massimo di spesa di 5.000 euro per il 2024. Ricordiamo che nel 2022 la soglia era fissata a 10.000 euro, scesa nel 2023 a 8.000 euro.
Il risultato è da spalmare su un arco temporale di 10 anni.
Facciamo un esempio: nel 2024 spendi 4.600 euro per l'acquisto di un nuovo divano e due poltrone. Questo significa che a partire dal 2025 e fino al 2034, avrai la possibilità di fruire di una detrazione annuale pari a 230 euro.
La detrazione non utilizzata in tutto o in parte per morte del contribuente, non può essere trasferita agli eredi.
Nel caso del bonus divani non è possibile optare per lo sconto in fattura o per la cessione del credito.
Incentivi divani: quali condizioni
Affinché tu possa fruire della detrazione fiscale è necessario che divani, poltrone e complementi siano destinati ad arredare un immobile oggetto di interventi di ristrutturazione edilizia (bonus ristrutturazioni).
In particolare per i divani acquistati nel corso del 2024, la detrazione è ammessa solo se l'intervento di ristrutturazione edilizia è iniziato non prima del 1° gennaio 2023.
Chiaramente non puoi limitarti ad effettuare interventi di manutenzione ordinaria (imbiancatura pareti, sostituzione pavimenti, ecc.), ma devi attuare interventi di manutenzione straordinaria, di ristrutturazione edilizia, di restauro e risanamento conservativo, di ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, ecc.
Il discorso cambia se la manutenzione ordinaria riguarda le parti condominiali dell'edificio. Questi i lavori che danno diritto al bonus:
- tinteggiatura pareti e soffitti
- sostituzione di pavimenti
- sostituzione di infissi esterni
- rifacimento di intonaci
- sostituzione tegole e rinnovo delle impermeabilizzazioni
- riparazione o sostituzione di cancelli o portoni
- riparazione delle grondaie
- riparazione delle mura di cinta.
La sostituzione della caldaia così come
- l’installazione di una stufa a pellet o di impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili e
- l’installazione o l’integrazione di un impianto di climatizzazione invernale ed estiva a pompa di calore
rientrano tra gli interventi di "manutenzione straordinaria" e come tali danno diritto al bonus divani.
Tre aspetti importanti da sottolineare:
- i lavori edilizi devono avere inizio prima della data in cui si acquistano divani e poltrone, mentre non è importante che le relative spese siano sostenute prima o dopo rispetto a quelle per l’arredo;
- poltrone e divani devono essere nuovi di fabbrica, questo significa che non hai diritto alla detrazione se effettui acquisti da privati, rigattieri o antiquari;
- si possono eseguire interventi di ristrutturazione e restauro di ambienti anche diversi da quello per il quale si acquistano gli arredi (ad es. si ristruttura il bagno e si acquista il divano per il soggiorno).
Bonus mobili divano: come pagare
Per avere diritto al bonus divani occorre effettuare i pagamenti con bonifico parlante o carta di debito o credito.
Non è ammesso invece il pagamento in contanti o con assegni bancari.
La detrazione è fruibile anche nel caso in cui divani, poltrone e complementi siano stati acquistati con un finanziamento a rate. Tuttavia in questo caso è importante che la finanziaria abbia pagato l'azienda con le stesse modalità aapena indicate e il contribuente abbia una copia della ricevuta del pagamento.
Documenti da conservare
Ai fini del bonus occorre conservare i seguenti documenti:
- ricevuta del bonifico;
- ricevuta di avvenuta transazione (per i pagamenti con carta di credito o di debito);
- documentazione di addebito sul conto corrente;
- fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti.