Codice della Strada ciclisti: cosa sapere per circolare in sicurezza
Se ti piace pedalare e utilizzi abitualmente la bicicletta non puoi fare a meno di conoscere il Codice della Strada riservato alle biciclette e di leggere questa guida, che contiene un nutrito elenco di diritti e doveri che ogni ciclista dovrebbe tenere sempre a mente. In questo modo farai meno fatica ad individuare quali tutele puoi pretendere dagli altri utenti della strada e a cosa devi stare attento tu. Inoltre, è bene sapere come comportarsi in caso di caduta, infortunio o sinistro stradale.
Codice della Strada per i ciclisti
Il Codice della Strada ciclisti contiene tutte le norme che gli utenti in bicicletta della stessa sono tenuti a rispettare, per prevenire i rischi in cui si può incorrere e le gravi conseguenze date dal mancato rispetto di certe regole.
Come probabilmente saprai, tra i vari articoli ce n’è uno dedicato esclusivamente agli amanti del ciclismo, che lo praticano come sport o che utilizzano la bicicletta come mezzo di trasporto per spostarsi comodamente senza prendere i mezzi pubblici o l’automobile. L’articolo in questione è il numero 182 “Circolazione dei velocipedi”. Vediamo insieme quali sono i doveri del ciclista secondo il Codice.
1. Codice della strada ciclisti fila indiana: “I ciclisti devono procedere su unica fila in tutti i casi in cui le condizioni della circolazione lo richiedano e, comunque, mai affiancati in numero superiore a due; quando circolano fuori dai centri abitati devono sempre procedere su unica fila, salvo che uno di essi sia minore di anni dieci e proceda sulla destra dell'altro”. Ciò vuol dire che, nel caso in cui la corsia sia libera, 2 ciclisti possono percorrere un tratto di strada urbana uno accanto all’altro. Fuori dei centri urbani si deve procedere in fila indiana, solo in presenza di bambini con meno di 10 anni un adulto può accostarsi e procedere al suo fianco, purché il minore si tenga sempre alla destra.
2. Codice della strada ciclisti manubrio: “I ciclisti devono avere libero l'uso delle braccia e delle mani e reggere il manubrio almeno con una mano; essi devono essere in grado in ogni momento di vedere liberamente davanti a sé, ai due lati e compiere con la massima libertà, prontezza e facilità le manovre necessarie”. Nonostante ciò si sconsiglia fortemente l’uso del cellulare alla guida: meglio utilizzare un auricolare, che il ciclista deve utilizzare su un orecchio solo, l’altro deve essere libero di modo da udire veicoli in avvicinamento, clacson e altri segnali acustici che gli assicurino di poter evitare situazioni di pericolo, reagendo immediatamente.
3. Codice della strada ciclisti animali: “Ai ciclisti è vietato trainare veicoli, salvo nei casi consentiti dalle presenti norme, condurre animali e farsi trainare da altro veicolo”. Non si potrebbe portare il cane a spasso mentre si guida una bicicletta, in quanto potrebbe tirare o scappare arrecando danno al ciclista e agli altri utenti della strada. Qualora il cane sia di piccola taglia potrebbe essere eventualmente sistemato nel cestino.
4. Codice della strada bici a mano: “I ciclisti devono condurre il veicolo a mano quando, per le condizioni della circolazione, siano di intralcio o di pericolo per i pedoni. In tal caso sono assimilati ai pedoni e devono usare la comune diligenza e la comune prudenza”. Ricorda questa norma soprattutto quando ti trovi a percorrere tratti di marciapiede riservati alla circolazione dei soli pedoni o quando ti trovi ad attraversare la strada: usa le strisce e conduci il veicolo a mano. Impiegherai qualche secondo in più, ma effettuerai la manovra in completa sicurezza.
5. Codice della strada trasporto bambini in bicicletta: “È vietato trasportare altre persone sul velocipede a meno che lo stesso non sia appositamente costruito e attrezzato. È consentito tuttavia al conducente maggiorenne il trasporto di un bambino fino a otto anni di età, opportunamente assicurato con le attrezzature”. Secondo l’articolo 68 comma 5 del Codice della Strada, le biciclette possono essere equipaggiate per il trasporto di un bambino, purché si proceda all’installazione delle idonee attrezzature, di modo da garantirgli la massima sicurezza.
6. Biciclette per più persone: “I velocipedi appositamente costruiti ed omologati per il trasporto di altre persone oltre al conducente devono essere condotti, se a più di due ruote simmetriche, solo da quest'ultimo”. Il riferimento in questo caso è ai risciò e ai tandem: se ci fai caso, si pedala insieme ma solo un utente ha il controllo sul manubrio o sul volante. Inoltre il successivo comma specifica che su detti "veicoli non si possono trasportare più di quattro persone adulte compresi i conducenti; è consentito anche il trasporto contemporaneo di due bambini fino a dieci anni di età”. Attenzione, dunque, a non sovraccaricare i risciò.
7. Trasporto oggetti in bicicletta: “Per il trasporto di oggetti e di animali si applica l'art. 170”. L’articolo appena citato regola il trasporto di persone e di oggetti sui veicoli a motore a due ruote. Nello specifico, il Codice stabilisce il divieto di trasportare oggetti che non siano solidamente assicurati, che sporgano lateralmente rispetto all'asse del veicolo o longitudinalmente di oltre i 50 centimetri. In definitiva, non può essere trasportato nulla che limiti la visibilità del conducente. Si possono trasportare animali purché siano custoditi in una gabbia o in un contenitore.
8. Codice della strada obbligo pista ciclabile: “I velocipedi devono transitare sulle piste loro riservate quando esistono, salvo il divieto per particolari categorie di essi, con le modalità stabilite nel regolamento”. Chiaramente le piste ciclabili devono avere una pavimentazione consona all’uso della bicicletta e devono seguire un tragitto continuo, ben definito e sicuro. Il comma 9 bis dell’articolo 182 impone ai ciclisti che circolano fuori dai centri abitati da mezz'ora dopo il tramonto a mezz'ora prima dell’alba di indossare il giubbotto o le bretelle retroriflettenti ad alta visibilità, così da poter essere facilmente visti dagli automobilisti.
8. Codice della strada ciclisti sanzioni: il comma 10 dell’articolo 182 si riferisce alle sanzioni amministrative elevate ai ciclisti che non rispettano quanto stabilito dal Codice. Ti ricordiamo che l’inosservanza della legge in questo caso comporta il pagamento di una somma variabile, che parte dai 26 euro e arriva a 102 euro per i velocipedi classici, mentre aumenta per i veicoli citati nel comma 6 (quali tandem e risciò) partendo da 42 e arrivando fino a 173 euro. Ecco come opporsi ad una multa in bicicletta.
Sicurezza in bici
Oltre ai doveri imposti dal Codice della strada ciclisti con l’articolo 182, ci sono altre fattori che è opportuno tenere a mente per preservare la tua sicurezza e anche quella degli altri utenti in strada, siano essi pedoni, ciclisti, automobilisti o motociclisti. Ecco quali sono:
Segnaletica per biciclette
Imparare e rispettare la segnaletica è di primaria importanza. Come sai non occorre né patente, né patentino per salire in sella ad una bicicletta e lasciare che ci accompagni nel tragitto quotidiano. Al contempo, è necessario imparare a riconoscere i segnali stradali, così da rispettarli ed evitare situazioni pericolose come circolare contromano, non dare precedenza ad altri veicoli, non rispettare lo stop e così via;
Luci sulla bici
Se devi compiere un breve tratto di strada in una zona urbana, ma il sole è tramontato già da una buona mezzora, non dimenticare mai di utilizzare le luci. Se la tua bici non ha le luci o i catarifrangenti, provvedi subito ad installare un adeguato impianto di illuminazione. In più, nel caso in cui dovessi compiere brevi o lunghi tratti fuori dai centri abitati, ricorda sempre di tenere presente il comma 9 bis dell’articolo 182 del CDS;
Campanello bici, gomme e freni in perfetto stato
Anche se usi poco la bicicletta, devi fare tutto il possibile affinché sia sicura. Per questo motivo è necessario dotarla di un campanello (che è obbligatorio e anche estremamente utile) di modo da utilizzarlo per avvertire gli altri soggetti presenti in pista o in strada della tua presenza. Il campanello bici, per essere uno strumento valido, deve poter essere udito a distanza di 30 metri. Le gomme devono essere gonfie, non troppo, in quanto potrebbero scoppiare, ma neanche troppo poco, in quanto potrebbero forarsi o comunque rendere più difficoltosa la pedalata. I freni devono funzionare correttamente, altrimenti c’è il rischio di farsi davvero molto male. Infine, anche la catena e il cambio devono essere puliti, oliati e regolati periodicamente, così da tenere in buono stato tutto il veicolo.
Auricolari bicicletta
L'udito è un senso importantissimo per i ciclisti, in quanto consente loro di avvertire l’avvicinamento dei mezzi di trasporto. In molti casi essi vengono dalla parte posteriore del velocipede, dunque sarebbe opportuno installare uno specchietto retrovisore. Nel paragrafo precedente abbiamo accennato all’uso del cellulare quando si è alla guida della bicicletta: ribadiamo il fatto che l’uso di un buon auricolare, anche bluetooth, offre maggiori sicurezze ai ciclisti. Tuttavia questo deve impegnare un orecchio solo, con l’altro è necessario prestare attenzione ai rumori circostanti.
Frecce direzionali bicicletta
Segnalare i cambi di direzione è sempre buona norma, quantomeno con il braccio. Lo sai anche tu, le nostre città sono piene di incroci e rotonde. Come comunicare agli altri utenti della strada le tue intenzioni? È semplice, basta usare il braccio. Lo stabilisce anche il Codice della Strada. Tendi il braccio verso destra quando ritieni opportuno eseguire una svolta in quella direzione, dunque rallenta, dai precedenza se necessario, dunque esegui la manovra. La medesima procedura si ripete anche quando hai necessità di girare a sinistra. Addirittura si potrebbe anche alzare il braccio verso il cielo nel caso in cui si volesse comunicare agli altri utenti in strada l’intenzione di volersi fermare. Ma visto che con l'uso del braccio bisogna ogni volta lasciare per un istante il manubrio, si può anche pensare di dotare la propria bicicletta di frecce direzionali. Funzionano esattamente come quelle delle automobili e si attivano via wireless grazie ad un apposito telecomando fissato sul manubrio. Insomma una buona soluzione per rendere più pratica e sicura la mobilità dei ciclisti.
Casco per bici
Sgombriamo il campo da ogni equivoco: il casco in bici non è obbligatorio. Dunque la legge non prevede alcun obbligo in tal senso, neppure per i minori. In più di una occasione si è pensato di introdurre una modifica al Codice della Strada, ma il disegno di legge è rimasto sempre fermo al Senato in attesa di approvazione. Ciò premesso il casco resta una dotazione estremamente importante nella prevenzione degli infortuni alla testa, dunque il consiglio è quello di indossarne uno quando si va in bicicletta.
Incidenti in bicicletta: come comportarsi
Tutti i suggerimenti citati finora hanno il preciso scopo di aiutarti a sviluppare e rafforzare la tua coscienza civica, di modo che tu possa conformarti alle regole ed evitare di esporti a dei rischi per la tua sicurezza e la tua salute. Detto in parole povere: facciamo di tutto per evitare che i ciclisti siano coinvolti in incidenti stradali. Detto questo siamo ben consci del fatto che i sinistri possono accadere comunque, anche se si presta la massima attenzione e si fa ricorso ad ogni possibile precauzione.
Per questo motivo riteniamo opportuno fornirti alcune preziose informazioni nel malaugurato caso rimanessi coinvolto in un incidente stradale con bicicletta. Prima di cominciare, però, una precisazione: è possibile ottenere il risarcimento in diversi modi. Tali modalità cambiano in relazione alle dinamiche dell’evento stesso. Vediamo insieme, nello specifico, cosa è possibile fare.
Sinistro tra bici e veicolo a motore
Diciamo innanzitutto che se il sinistro stradale coinvolge ciclisti e veicoli a motore non può essere utilizzato il modulo CAI (o modulo CID). Ti ricordiamo, inoltre, che la bici non avendo un motore, non necessita di copertura assicurativa obbligatoria, tuttavia è possibile sottoscrivere una copertura ad hoc. Solitamente viene proposta la polizza di responsabilità civile (polizza RC CAPOFAMIGLIA).
Ciò nonostante il un ciclista che rimane vittima di un sinistro stradale, ha il diritto di ottenere il risarcimento dei danni subiti, anche se non è in possesso di un’assicurazione. In al caso è possibile utilizzare questa
Qualora ce ne fosse bisogno, adoperati per individuare dei testimoni, che a partire dal 2017 devono essere citati immediatamente nei documenti ufficiali (e non dopo settimane o mesi, come accadeva fino a qualche tempo fa). Questo è il
che puoi scaricare gratuitamente da Moduli.it.
Sinistro tra due bici
Se il sinistro stradale coinvolge solo due velocipedi, di solito la colpa dell’accaduto viene attribuita ad entrambe le parti in modo equo, tuttavia nel caso in cui una delle due parti riesca a dimostrare di aver avuto una condotta ineccepibile, tale da non essere in alcun modo responsabile dell’accaduto, allora la colpa potrebbe essere addossata all’altro ciclista, che dovrebbe, di conseguenza, risarcire i danni.
Il ciclista che si considera parte lesa, quindi, può chiedere i documenti alla controparte e successivamente richiedere il pagamento di una somma a titolo di risarcimento danni. Qualora le due parti dovessero entrare in conflitto e i danni assumere un certo rilievo, si consiglia l'intervento delle Forze dell’Ordine.
Incidente da buca stradale
Se il sinistro stradale avviene a causa di una buca stradale o dell’asfalto dissestato, invece, che si fa? Chiaramente se il ciclista cade e si fa male per prima cosa deve essere portato al pronto soccorso, visitato da un medico e tornare a casa con il referto che mette nero su bianco i danni riportati. Inoltre sarebbe buona cosa far intervenire la polizia municipale, così da verbalizzare quanto accaduto. Mai dimenticare, infine, di scattare foto e richiedere testimonianze di persone che hanno assistito all'accaduto. Come chiedere il risarcimento dei danni?
A tal proposito è necessario inviare, entro 30 giorni dall'accaduto, questa
all’ente proprietario della strada (il Comune, se si tratta di una strada urbana, la Provincia se si tratta di una strada provinciale e così via) allegando tutti i documenti utili a provare la reale pericolosità dell’anomalia stradale. La documentazione può essere presentata a mano o inoltrata all'ente tramite posta raccomandata con ricevuta di ritorno.
Attenzione: è estremamente importante, ai fini del risarcimento, dimostrare che al momento del fatto si guidava la bici in maniera sicura e responsabile e di non aver potuto in alcun modo evitare la buca e quindi la caduta. Se fosse accertato, infatti, che causa del sinistro è connessa ad una imprudenza del ciclista (ad es. ha sorpassato laddove non doveva) o ad una sua disattenzione (parlava al cellulare ad esempio), l’amministrazione potrebbe negargli il risarcimento.
Sul punto si è pronunciata anche la Corte di Cassazione con la sentenza n. 18865 del 24.09.15, negando il risarcimento ad un ciclista poiché la buca era posta proprio in mezzo alla strada, dunque facilmente evitabile.
Ma il risarcimento potrebbe anche essere rifiutato nel caso in cui l’infortunio sia dipeso dalla violazione delle norme stradali, sia stato causato dall’interessato oppure sia dovuto dall’abuso di sostanza alcoliche e/o psicotrope.
Ciclisti lavoratori: quando c'è l'indennizzo dall'INAIL
Qualora utilizzassi la bici per andare al lavoro e nel tragitto casa - luogo di lavoro subissi un incidente, potresti essere risarcito dall'INAIL, l'Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro. In questi casi si parla di infortunio “in itinere” che risulterà indennizzabile nel caso in cui l'incidente avvenga durante il "normale" percorso di andata e ritorno dal luogo di abitazione a quello di lavoro, in orari confacenti con quelli lavorativi. Non necessariamente deve trattarsi del percorso più breve, visto che la scelta potrebbe cadere anche su un percorso più lungo, ma magari meno trafficato o più sicuro perchè dotato di piste ciclabili.
Nel caso in cui il lavoratore cambi percorso e tale deviazione non sia giustificata da cause di forza maggiore (ad es. il "normale" percorso era interrotto per lavori) o da esigenze essenziali ed improrogabili (ad es. un membro della famiglia aveva accusato un malore e il lavoratore doveva fare immediato rientro a casa), la tutela assicurativa non opera.
Inoltre l'uso della bici deve essere giustificato dalla mancanza di mezzi di trasporto pubblici dall’abitazione del lavoratore al luogo di lavoro (o quando questi non coprono l’intero percorso), nonché quando non c’è coincidenza fra l’orario dei mezzi pubblici e quello di lavoro (il primo bus passa alle 19.45, impiega 40 minuti per raggiungere il luogo di lavoro ma l'inizio del turno del mattino è alle 8.00) oppure quando l’attesa e l'uso del mezzo pubblico distoglie il lavoratore dalla propria famiglia per troppo tempo (la fine del turno di lavoro è alle 17, ma il primo bus utile è solo alle 19.30).
Non ha alcuna rilevanza, invece, il fatto che l'infortunio sia accaduto per negligenza, imprudenza, imperizia o violazione di norme del codice della strada (pedalava in contromano, guidava senza mani, ecc.). In questi casi l'infortunio resta comunque indennizzabile, a meno che non si ravvisi un comportamento più grave da parte del lavoratore: abuso di alcolici e psicofarmaci, uso non terapeutico di stupefacenti e allucinogeni, ecc.