Credito al consumo esempio: PDF
Fac-simile di contratto di credito al consumo, redatto in conformità con le disposizioni del Codice del Consumo (D.Lgs. 206/2005) e della direttiva europea sui crediti ai consumatori.
Credito al consumo cos'è
Quante volte hai visto un manifesto o hai avuto tra le mani un volantino con su scritto "Zero anticipo, zero interessi", "10.000 euro in 24 comode rate", "15.000 euro per te ... e inizi a pagare tra 6 mesi!" e via così. Non sono altro che proposte commerciali di credito al consumo veicolate da negozi e magazzini commerciali, anche online.
Il credito al consumo è un prestito finanziario, compreso tra 200 e 75.000 euro, che una banca o una società finanziaria autorizzata (es. Agos, Compass, Findomestic, Fiditalia, Citifinancial, Prestitempo, ecc.) concede al consumatore per effettuare gli acquisti rivolti a soddisfare esigenze personali proprie o della famiglia.
Per inciso quando si parla di consumatore ci si intende riferire alla "persona fisica che agisce per scopi estranei all’attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta".
Rientrano nella categoria dei crediti al consumo i prestiti personali, la cessione del quinto, le aperture di credito in conto corrente e le carte di credito revolving.
Per sottoscrivere un contratto di credito al consumo ci si può recare presso l'istituto finanziario prescelto o direttamente presso l'esercizio commerciale da cui si acquista il prodotto, a patto che quest'ultimo abbia una convenzione con la banca o la società finanziaria.
Credito al consumo: diritto all'informazione
L’attività di credito al consumo è regolata da una serie articolata di norme che hanno lo scopo di garantire e tutelare al massimo il consumatore. In tal senso è fondamentale che il consumatore riceva innanzitutto ogni informazione relativa al contratto.
Una delle informazioni più importanti da acquisire riguarda il TAEG, che include gli interessi e tutti gli altri costi (commissioni, imposte, premi assicurativi, ecc.) connessi alla concessione del prestito. Ricordiamo in proposito che ogni anno la Banca d'Italia calcola e pubblica sul proprio sito ufficiale il “tetto massimo” per i nuovi finanziamenti, oltre il quale il tasso del finanziamento è considerato “di usura”.
Oltre che sui costi, il consumatore deve essere adeguatamente informato sul prodotto e sulle sue caratteristiche: tipo di contratto, importo netto erogato, numero e ammontare delle rate, eventuali garanzie aggiuntive, ecc. Ma il consumatore deve conoscere anche quali sono i suoi diritti in merito ad una eventuale richiesta di estinzione anticipata finanziamento, alle conseguenze in caso di mancato rimborso del prestito o di sospensione nel pagamento delle rate e via discorrendo.
In generale l'obbligo d’informazione deve essere assolto dalla banca o società finanziaria anche attraverso la consegna gratuita al cliente del cosiddetto modulo SECCI – Standard European Consumer Credit Information, contenente appunto le “Informazioni europee di base sul credito ai consumatori”.
Credito al consumo: diritto di recesso
Con l’entrata in vigore del D.Lgs. n.141 del 13 agosto 2010 sono state introdotte maggiori garanzie e più trasparenza in favore di quei consumatori che decidono di acquistare un’auto, un televisore al plasma o un frigorifero attraverso il ricorso al credito. Tra le principali novità apportate in materia di credito al consumo, vi è la disciplina del diritto di recesso, detto anche ripensamento (art. 125-ter).
In pratica il consumatore può recedere dal contratto di credito entro 14 giorni e senza essere soggetto al pagamento di penali; il termine decorre dalla conclusione del contratto di credito, ovvero dal giorno in cui il consumatore ha ricevuto le informazioni contrattuali, se tale giorno è posteriore a quello della stipula del contratto.
In precedenza ciò era possibile solo nei casi in cui il contratto fosse stato concluso a distanza oppure fuori dai locali commerciali del venditore.
Fac simile contratto di credito al consumo
Tra:
Fornitore del credito (Creditore)
[Nome/Ragione Sociale]
[Sede legale]
[P.IVA/Codice Fiscale]
[REA/Numero iscrizione registro imprese]
[Licenza/autorizzazione bancaria o finanziaria]
[Email/PEC]
e
Consumatore (Debitore)
[Nome e Cognome]
[Data e luogo di nascita]
[Residenza]
[Codice Fiscale]
[Recapiti telefonici/email]
Art. 1 - Oggetto del contratto
Il presente contratto disciplina l’apertura di un credito al consumo a favore del Consumatore, per un importo massimo di Euro ________ (importo in cifre e lettere), finalizzato all’acquisto di beni/servizi presso ______________ (indicare eventuale esercizio commerciale convenzionato, se applicabile).
Art. 2 - Modalità di erogazione e utilizzo del credito
- Il credito sarà erogato
☐ in un’unica soluzione sul conto corrente del Consumatore
☐ direttamente al fornitore del bene/servizio
- Il consumatore potrà utilizzare il credito esclusivamente per __________ (indicare la finalità, es. acquisto di elettrodomestici, ristrutturazione, ecc.).
Art. 3 - Tasso d’interesse e TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale)
- Tasso nominale annuo fisso/variabile: ___%
- TAEG (comprensivo di spese): ___%
- Piano di ammortamento: _____ (ad es. "alla francese", "a rata costante", ecc.)
Art. 4 - Durata e rimborso
- Durata del finanziamento: ___ mesi;
- Numero rate: __
- Importo rata mensile: Euro ____
- Scadenza prima rata: __/__/_____
Art. 5 - Spese e costi accessori
- Spese di istruttoria: Euro ________
- Commissioni: Euro ________
- Costi assicurativi: Euro ________
- Spese incasso rata: Euro ________
Art. 6 - Diritto di recesso
Ai sensi dell’art. 52 del Codice del Consumo, il Consumatore ha diritto di recedere entro 14 giorni dalla stipula, senza penalità, inviando comunicazione scritta al Creditore.
Art. 7 - Estinzione anticipata
Il Consumatore ha diritto di estinguere anticipatamente il credito, in tutto o in parte, pagando il capitale residuo e, se previsto, un compenso massimo pari al ___ % del capitale rimborsato in anticipo.
Art. 8 - Inadempimento e mora
In caso di mancato pagamento anche di una sola rata, il Consumatore sarà tenuto a versare gli interessi di mora pari al ___ % annuo. Il mancato pagamento può comportare segnalazione ai Sistemi di Informazione Creditizia.
Il ritardo superiore a ____ giorni potrà comportare l’immediata risoluzione del contratto.
Art. 9 - Garanzie (se previste)
- Garanzia personale (fideiussione)
- Pegno/ipoteca su bene
Art. 10 - Clausola risolutiva espressa
Il Creditore si riserva di dichiarare risolto il contratto in caso di inadempimento del Consumatore.
Art. 11 - Legge applicabile e foro competente
Il contratto è regolato dalla legge italiana. Per eventuali controversie è competente il foro del luogo di residenza del Consumatore.
Art. 12 - Informazioni finali
Il presente contratto è composto da n. __ pagine, viene redatto in duplice copia e firmato dalle parti in segno di accettazione.
Letto, confermato e sottoscritto.
Luogo: ________________
Data: __/__/____
Firma del Finanziatore: _________________________
Firma del Consumatore: _________________________
Come recedere da un contratto di credito al consumo
Il consumatore che decide di recedere deve:
- darne comunicazione al finanziatore inviandogli, prima della scadenza del 14esimo giorno, una raccomandata con ricevuta di ritorno. Questo il fac simile di recesso da contratto di credito al consumo che si può utilizzare;
- restituire il capitale (se è già stato erogato in tutto o in parte) entro 30 giorni dall'invio della comunicazione di cui sopra e pagare gli interessi maturati fino al momento della restituzione, calcolati secondo quanto stabilito dal contratto.
La banca o la finanziaria, dunque, non avrà diritto a nessun altro indennizzo, tranne le eventuali spese non rimborsabili che il creditore ha dovuto pagare alla pubblica amministrazione.
C’è da dire, inoltre, che il recesso si estende automaticamente ai contratti aventi ad oggetto servizi accessori connessi col contratto di credito, se tali servizi sono resi dal finanziatore ovvero da un terzo sulla base di un accordo col finanziatore (ad es. la carta di credito, la polizza assicurativa che tutela dai rischi di insolvenza, ecc.).
Non si estende invece all'eventuale contratto collegato di acquisto del bene o del servizio.
Se il consumatore vuole recedere dall’acquisto può farlo solo in caso di acquisto effettuato a distanza o fuori dai locali commerciali, inviando una comunicazione scritta al venditore entro 14 giorni lavorativi (codice del consumo art.64). Se a tale contratto di acquisto è collegato un finanziamento quest'ultimo subisce automaticamente la stessa sorte.
Recedere dal contratto per inadempimento del venditore
E' bene sapere che il consumatore può recedere dal contratto di credito in caso di inadempimento del negoziante se, ad esempio, il prodotto o servizio non viene consegnato o presenta dei difetti (“diritto alla risoluzione del prestito”).
Sul nostro portale è disponibile il fac simile di risoluzione contratto finanziamento collegato. In tal caso il finanziatore dovrà restituire al consumatore le rate già pagate e non potrà pretendere nessun ulteriore pagamento dopo la risoluzione. Potrà eventualmente rivalersi nei confronti del negoziante.
Credito al consumo: estinzione anticipata
Concludiamo ricordandoti che se il consumatore decide di rimborsare anticipatamente, in tutto o in parte, l'importo del prestito o del finanziamento, ha diritto ad una riduzione del costo totale del credito (si consiglia in questi casi di inviare questa richiesta conteggio estintivo), anche se contestualmente è tenuto al pagamento di una sorta di indennizzo in favore dell'istituto finanziario.
La misura di tale indennizzo e il modello da utilizzare per questo specifico scopo, lo trovi nella scheda che abbiamo predisposto sull'estinzione anticipata finanziamento.
Mancato pagamento delle rate: come difendersi
Se nonostante i solleciti il consumatore non paga le rate del prestito, riceverà in breve tempo una comunicazione riguardante la sua iscrizione nei Sistemi di Informazioni Creditizie (SIC), meglio nota come la lista dei "cattivi pagatori". Ma questa non è l'unica conseguenza di un finanziamento non pagato.
Nel momento in cui i soggetti debitori si trovano in uno stato d'insolvenza, i crediti vanno - per usare un termine tecnico - in sofferenza, ossia la loro riscossione non è più certa, ad esempio, per quelle banche e quegli intermediari finanziari che hanno erogato il finanziamento.
E' in questa fase, definita "stragiudiziale", che entrano in gioco le società di recupero crediti a cui banche, finanziarie ed altri creditori si affidano per ottenere il pagamento parziale o totale del credito vantato.
Chiaramente le società recupero crediti possono essere chiamate ad intervenire non solo per il mancato rimborso di un prestito, ma anche per il mancato pagamento di bollette, spese condominiali, parcelle, ecc.
Da premettere che le società di recupero crediti svolgono un'attività perfettamente lecita. Loro possono agire su mandato dal creditore per recuperare quanto dovuto dal debitore (il guadagno consiste in una percentuale sulla quota di credito recuperata), oppure possono agire in prima persona dietro cessione del credito. In quest'ultimo caso il debitore si interfaccerà con un nuovo creditore.
La prima cosa che le società di recupero credito fanno è quella di svolgere una analisi della situazione finanziaria e patrimoniale del debitore, al fine di accertare l'esistenza di eventuali altri debiti e soprattutto conoscere la consistenza di beni, redditi, depositi, libretti, investimenti, proprietà immobiliari che fanno capo al debitore.
Questa fase di indagine è molto utile alla società di recupero crediti che intende attuare una strategia adeguata al debitore che ha davanti.
Ad ogni modo nella maggior parte dei casi l'attività di tali società prende il via con l'inoltre, mediante raccomandata A/R o PEC, di una lettera di messa in mora con cui il debitore viene intimato a pagare la somma dovuta entro un termine determinato. In taluni casi la messa in mora può essere preceduta da una lettera "bonaria", diciamo una sorta di semplice sollecito di pagamento inviato dallo stesso creditore, con cui si avvisa il debitore della situazione e lo si invita a pagare entro un certo termine proponendo eventualmente un piano di rientro.
All'invio della lettera possono seguire contatti telefonici e in taluni casi anche visite a domicilio.
Se il debitore non si renderà disponibile al pagamento, immediato o rateizzato, il ricorso al tribunale diventerà inevitabile.
Le società recupero crediti devono tutelare la riservatezza
Con riferimento all’attività di recupero crediti, indipendentemente dal fatto che sia condotta dallo stesso creditore o da terzi a cui il creditore stesso ha deciso di affidarsi (società specializzate nel recupero crediti, avvocati e altri liberi professionisti), occorre fare chiarezza sul fatto che essa deve essere condotta nel rispetto della dignità personale del debitore ed evitando comportamenti che ne possano ledere la sua riservatezza.
Non è un caso che in materia sia intervenuto anche il Garante per la Privacy che ha inteso disapprovare con fermezza le prassi più aggressive delle società recupero crediti.
Ma quando le condotte poste in essere dalle società recupero crediti possono definirsi non professionali o addirittura illecite? Quando è possibile parlare di violazione della privacy e della dignità personale e soprattutto come rispondere al recupero crediti?
I comportamenti scorretti delle società recupero crediti
Per garantire il rispetto della privacy e della dignità del debitore, non è consentito comunicare ingiustificatamente a soggetti diversi dal diretto interessato (es. familiari, coabitanti, colleghi di lavoro o vicini di casa) informazioni circa la somma dovuta e il procedimento in atto.
Il Garante per la protezione dei dati personali, inoltre, ha dichiarato illecite le pressioni esercitate su quest’ultimo mediante vari canali o tramite prassi inutilmente aggressive.
Queste le condotte poste in atto dalle società recupero crediti che possono da considerarsi illecite:
- visite a domicilio o sul luogo di lavoro da parte del creditore o dei soggetti incaricati di eseguire il recupero crediti per conto terzi;
- comunicazioni sul debito a soggetti diversi dal debitore, come ad esempio familiari, vicini di casa, colleghi, amici e così via;
- comunicazioni di sollecito effettuate mediante voce registrata, poste in essere senza la presenza in un operatore che si accerti che a rispondere sia proprio il debitore e non una terza persona;
- utilizzo di cartoline, lettere o plico che possono lasciar intendere che il destinatario sia in una posizione di insolvenza. Ricordiamo che le comunicazioni postali devono pervenire in busta chiusa, riportando solo i dati necessari alla spedizione e non quelli relativi al mittente o al procedimento di recupero crediti;
- comunicazioni con vesti grafiche simili a quelle usate dall’Agenzia Entrate Riscossione col solo scopo di incutere timore;
- comunicazioni col solo fine di incutere timore al debitore. In questi casi la tecnica è quella di far riferimento ad ipotetiche cartelle esattoriali (ricordiamo che queste vengono notificate solo quando i creditori sono Enti pubblici) oppure ad un intervento dell'Ufficiale giudiziario che provvederà a pignorare auto, televisore e ogni altro bene del debitore;
- lasciare in bella vista avvisi di mora presso il domicilio del debitore o affissioni recanti informazioni circa l’insolvenza e il procedimento di recupero crediti, potenzialmente visibili da un numero indefinito di soggetti;
- conservare i dati personali del debitore anche dopo aver concluso l’attività di recupero crediti. Salvo casi particolari, infatti, dopo aver ottenuto la somma di denaro dovuta, è necessario cancellare tutti i dati e i contatti relativi al debitore.
Come combattere il recupero crediti: i fac simile da utilizzare
Qualora ricevessi una comunicazione da una società di recupero credito, ma ti rendessi immediatamente conto che la richiesta del creditore è priva di fondamento in quanto, ad esempio
- avevi regolarmente provveduto al saldo della rata di prestito o della fattura, oppure
- la fattura conteneva importi non corretti e per questo era stata oggetto di contestazione, oppure
- dai riconteggi e dalle verifiche operate sulle condizioni applicate al prestito concesso erano emersi degli errori che ti hanno spinto a sospendere il pagamento della rata;
- ecc.
potresti inviare alla società di recupero crediti questa
E se avessi a che fare con un professionista o una società recupero crediti che assume condotte ai limiti della legalità, fino a praticare un vero e proprio stalking creditizio? In una simile situazione ti consigliamo di rispondere inviando una
e minacciando il ricorso alle autorità competenti per i reati che potranno eventualmente configurarsi.