Richiesta di accompagnamento: requisiti e modalità di presentazione 2024

Rinaldo Pitocco - Ultimo aggiornamento: 16/01/2024

Ecco in quali casi e con quali modalità è possibile presentare la richiesta di accompagnamento, o meglio la domanda per l'indennità di accompagnamento, un sostegno economico assegnato dallo Stato ed erogato dall'Inps in favore di quelle persone a cui è stata riconosciuta una invalidità totale e permanente a causa di malattie fisiche o psichiche.

Indennità di accompagnamento: quali requisiti

L’indennità di accompagnamento è riconosciuta a tutti coloro che sono in possesso di determinati requisiti, indipendentemente dall'età, dalle condizioni di reddito e dalla composizione del nucleo familiare. Ad alcuni di questi requisiti abbiamo già fatto cenno in premessa e in particolare:

  • riconoscimento di uno stato di inabilità totale (100%) per affezioni fisiche o psichiche;
  • impossibilità a camminare o a compiere gli atti della vita quotidiana (vestirsi, lavarsi, cucinarsi, mangiare, andare in bagno, ecc.) senza il sostegno continuo di un accompagnatore;

Inoltre chi richiede l'indennità di accompagnamento, oltre ad avere una totale inabilità (100%), deve:

  • essere cittadino italiano o cittadino UE residenti in Italia, o cittadino extracomunitario in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo;
  • avere la residenza stabile ed abituale sul territorio nazionale;
  • non essere ricoverato in strutture sanitarie con retta a carico dello Stato o di altro ente pubblico o ricoverato in reparti di lungodegenza o riabilitativi.

Superati i 65 anni di età l'indennità di accompagnamento viene concessa se la persona che ne ha fatto richiesta dimostra di avere difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie dell'età.

Indennità di accompagnamento: importi 2024

Per gli invalidi civili totali l'importo dell'indennità di accompagnamento 2024 è pari a 531,76 euro al mese (contro i 527,16 del 2023) per 12 mensilità. Dunque un importo totale annuo pari a 6.381,12 euro. Non ammessa la tredicesima mensilità.

Per i ciechi assoluti, invece, l'indennità è pari a 978,50 euro per 12 mensilità (nel 2023 era 959,50).

L’indennità non è soggetta a tassazione, dunque non va riportata nel 730 o nel modello unico. Non essendo assimilabile ad un reddito, ma costituendo una prestazione assistenziale, l'indennità di accompagnamento non va riportata neppure nell'ISEE.

L'erogazione dell'assegno decorre dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda oppure dalla data indicata dalle commissioni sanitarie nel verbale di riconoscimento dell’invalidità civile inviato dall’Istituto. 

Il pagamento viene interrotto in caso di ricovero in una struttura sanitaria con spese a totale carico dello Stato per un periodo superiore a 29 giorni.

L’indennità non è reversibile, dunque non trasmissibile agli eredi ed è compatibile con lo svolgimento di un’attività lavorativa, dipendente o autonoma. Così come è compatibile e cumulabile con la pensione di inabilità, con le pensioni e le indennità di accompagnamento per i ciechi totali o parziali.

L’assegno non è compatibile, invece, con indennità simili per causa di guerra, di lavoro o di servizio. Tuttavia l’interessato può optare per il trattamento più favorevole.

Come presentare una richiesta di accompagnamento

Certificato medito introduttivo

Per richiederla è necessario innanzitutto recarsi dal proprio medico di base e chiedere il rilascio del certificato medico introduttivo. Si tratta di un certificato che riporta le generalità e il codice fiscale del paziente, ma soprattutto le informazioni circa la natura e la diagnosi delle patologie da cui si è affetti. Il certificato viene inviato telematicamente all'Inps dallo stesso medico curante, che contestualmente provvede a rilasciare al paziente una ricevuta con il codice identificativo della pratica. 

Domanda per riconoscimento minorazione

A questo punto si può inoltrare la domanda all’Inps per il riconoscimento della minorazione. A tal fine occorre utilizzare il servizio “Invalidità civile - Procedure per l’accertamento del requisito sanitario (InvCiv2010)”.

Come al solito la compilazione e la trasmissione della domanda va fatta telematicamente attraverso il sito web dell’Inps. A tal proposito ricordiamo che da qualche ano non è più possibile utilizzare il PIN Inps. Dunque per la procedura in oggetto occorre utilizzare Spid, CIE o CNS.

Chi non possiede nè il Pin Inps nè lo Spid, può affidarsi ad un CAAF (Centro autorizzato di assistenza fiscale), ad un Patronato o ad associazioni nazionali di categoria dei disabili (ANMIC - Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili, ENS - Ente Nazionale Sordi, UIC - Unione Italiana Ciechi, ecc.). Ricordiamo a tal proposito che il loro supporto è completamente gratuito.

Alla domanda va allegata tutta la documentazione sanitaria che supporti le patologie indicate nel certificato redatto dal medico di base.

Visita medica

Una volta presentata la domanda non resta che attendere l’appuntamento da parte dell’INPS per la visita presso la Commissione medica della ASL. La Commissione, dopo aver effettuato la visita della persona e aver preso visione della documentazione medica, redige un verbale su cui viene riportata la percentuale di invalidità. A questo punto l’INPS provvede a trasmettere al cittadino, tramite raccomandata A/R o all’indirizzo PEC, una copia del verbale di invalidità civile. Una copia del verbale resta comunque disponibile nella cassetta postale online sul sito dell'Inps.

Presentazione del modello AP70

Se la minorazione viene riconosciuta e messa nera su bianco sul verbale, il cittadino deve attivarsi per presentare il modello AP70 attraverso il servizio "Invalidità civile - Invio dati socio-economici e reddituali per la concessione delle prestazioni economiche".

Anche in questo caso il cittadino può utilizzare autonomamente i servizi online del portale INPS, oppure farsi assistere da Caf o enti di patronato.

Richiesta di accompagnamento non accolta: cosa fare

Se la Commissione ASL non riconosce l’invalidità civile e quindi la relativa indennità di accompagnamento, il richiedente può proporre ricorso entro 6 mesi dalla notifica. Tuttavia prima di dare avvio alla causa giudiziaria vera e propria, deve obbligatoriamente effettuare un accertamento tecnico preventivo per la verifica delle condizioni sanitarie. Dal nostro portale è possibile scaricare questo

Dichiarazione periodica

Fino al 2018 i titolari di indennità di accompagnamento erano tenuti annualmente a presentare il modello ICRIC (Invalidità Civile RICoveri), una dichiarazione relativa alla permanenza delle condizioni che consentivano di continuare a beneficiare del sostegno economico.

Oggi gli invalidi civili titolari di indennità di accompagnamento non devono più presentare questo modello, poichè la verifica viene fatta incrociando i dati a disposizione del Sistema sanitario e dell'INPS. Questo significa che un eventuale ricovero in una struttura con oneri a carico del SSN (di durata superiore a 29 giorni), viene notificata all'Inps direttamente dalla ASL di riferimento.

Resta invece il Modello ICRIC IF destinato agli invalidi civili minorenni titolari di indennità di frequenza. Si tratta di fatto di una dichiarazione di responsabilità relativa alla sussistenza o meno di uno stato di ricovero incompatibile con la prestazione e alla loro frequenza scolastica.

Indennità di accompagnamento: quando si perde

Non si acquisisce o si perde il diritto all’indennità di accompagnamento nel momento in cui la persona invalida è ricoverata gratuitamente (ossia con retta a carico dello Stato) in un istituto per un periodo superiore a 29 giorni oppure percepisce altre indennità concesse a seguito di invalidità contratta per causa di guerra, di lavoro (INAIL) o di servizio. E' comunque nella facoltà della persona invalida scegliere per il trattamento più favorevole.

Non determina la sospensione dell'indennità di accompagnamento il ricovero in day hospital oppure il ricovero in una struttura sanitaria in cui la retta risulta totalmente o parzialmente a carico del disabile o dei familiari.

Pubblicato il 16/01/2024    12 Commenti
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56890 - Maria
18/11/2021
Può un ragazzo di 40 anni con l'accompagnamento vivere da solo?

51146 - Redazione
16/12/2017
Nicoletta, alla luce del recente certificato riteniamo proprio di si. Il consiglio che le diamo è di rivolgersi ad un patronato o all'associazione invalidi civili. In questo modo potrà fruire di un servizio legale qualificato e competente nel settore e in questo modo proporre ricorso o inoltrare nuova istanza per l'accompagno. Consideri che avendo un reddito basso potrà beneficiario del patrocinio da parte dello stato, in pratica non dovrà pagare l'avvocato.

51139 - Nicoletta
16/12/2017
Buongiorno, sono invalida e inabile al lavoro al 100% per epilessia farmaco resistente con crisi plurigiornaliere e per questo mi hanno sottoposta all'intervento del Nervo Vago. Percepisco solo 280 euro perché nel 2015 non mi hanno concesso l'accompagnamento; questo perché mi dicono che posso camminare. Ora mi sono nuovamente aggravata e il neurologo mi ha certificato che necessito di assistenza continuativa per possibile cadute a terra. Volevo chiedervi se secondo voi ho diritto all'accompagnamento. Grazie

46205 - Franco
14/07/2016
Sono invalido al 100% (Laringectomia Totale con fistola Irregolare) ho letto dai vostri articoli che è possibile presentare domanda di accompagnamento. Così ho provveduto a farle ma è stata rigettata, ho fatto ricorso al giudice che doveva nominare un terzo medico Legale, ma il giudice ha nominato la presidente della commissione ASL che ha rigettato la domanda, la quale senza nemmeno visitarmi ha verbalizzato che la mia fistola è chiusa con due punti di sutura. Ho denunciato il medico dell'ASL, ma dopo tutto questo sono trascorsi 5 anni e ancora non sò niente, penso che hanno imboscato tutto. E' proprio vero che la giustizia te la devi fare da solo.

42246 - Redazione
27/10/2015
Rosy, l'indennità di accompagnamento è una prestazione economica che viene concessa dall'Inps a quei soggetti mutilati o invalidi totali per i quali è stata accertata l’impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore oppure l’incapacità di compiere gli atti quotidiani della vita. Nel caso specifico l'Inps ha sicuramente ricevuto dalla Asl competente il fascicolo sanitario sulle condizioni di sua madre e dopo averlo esaminato le ha concesso l'indennità. In questi casi i controlli potrebbero scattare solo se, a seguito di indagini promosse dall'autorità giudiziaria, si ritenesse che l'indennità in favore di sua madre sia stata concessa con la complicità di funzionari corrotti della Asl e/o Inps. Ma capisce che non è facile acquisire informazioni in tal senso. Consideri tra l'altro che i procedimenti di revisione possono essere disposti quando la persona riconosciuta invalida sia in età evolutiva o quando vi sia una diagnosi provvisoria, cioè quando la commissione medica abbia ritenuto che la patologia o menomazione riscontrata in sede di accertamento sanitario sia suscettibile di modificazione nel tempo.

42242 - rosy g.
27/10/2015
Mia madre ha ottenuto l'indennità di accompagnamento x deambulazione, ma vive da sola in casa e non viene assisitita da nessuno...va in giro dalla mattina per tutto il paese si fa la spesa si fa le pulizie etc etc... si fa praticamente tutto da sola. Può una persona con gravi problemi di deambulazione decidere di non volere essere assistita??? Ho il forte dubbio che ci sia qualcosa che non va!!! non fanno controlli per vedere se effettivamente questa persona è assisistita??? Da premettere che da quando ha preso una sostanziosa liquidità di arretrati ha rifiutato anche me che sono la figlia in casa quando sono scesa per le vacanze...come posso scoprire se dietro cè qualche avvoltoio che l'abbia usata!!! Io vivo a padova lei in provincia di bari!!! Ringrazio fin da ora per la vostra risposta e aiuto! Non so come sono arrivata su questa pagina ma sono disperatamente alla ricerca di informazioni...vi prego se potete inviare la risposta nella mia mail...grazie di cuore

40915 - Redazione
26/08/2015
Leonardo, la persona che si sottopone al trattamento chemioterapico può ottenere l’indennità di accompagnamento, indipendentemente dai fattori reddito ed età, a condizione che il trattamento sanitario provochi l’impossibilità totale a camminare senza l'aiuto di un'altra persona oppure l’incapacità a compiere gli atti quotidiani della vita come mangiare, vestirsi, lavarsi, ecc. Se sua sorella dovesse trovarsi in queste condizioni allora è possibile presentare ricorso contro il verbale della Commissione ASL che non le ha riconosciuto di fatto l'indennità di accompagnamento. Tuttavia prima di avanzare il ricorso sua sorella deve presentare presso il Tribunale di residenza una domanda per l'accertamento tecnico sulle sue effettive condizioni sanitarie.

40912 - Leonardo
25/08/2015
A mia sorella, sottoposta a ciclo di chemioterapia, non è stata riconosciuta l'indennità di accompagnamento, cosa bisogna fare? Grazie.

37592 - Redazione
27/03/2015
Anna, compili la domanda e predisponga la documentazione necessaria, in particolare alleghi la certificazione che attesta l'invalidità al 100% di sua madre (dovrebbe essere già in suo possesso). Una volta presentata la domanda occorre attendere la risposta da parte dell'Inps, che le comunicherà sulla base della documentazione ricevuta, se c'è la necessità di una (ulteriore) visita presso la Commissione della ASL. Se vuole essere assistita si rivolga ad un patronato.

37566 - Anna
27/03/2015
Mia madre ha già ottenuto il riconoscimento dell'invalidità al 100% ma non l' indennità di accompagnamento. Ora che le sue inabilità psichiche e motorie si sono aggravate (è sulla sedia a rotelle) cosa devo fare per ottenere l' accompagnamento? Seguire lo stesso iter e soprattutto devo richiedere l'accertamento dell'invalidità (come ha detto il CAF a cui mi sono rivolta) o fare solo la richiesta di accompagnamento visto che è già invalida?


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