Fondo credito nuovi nati: cos'è e come funziona
E' indiscutibile il fatto che l'intenzione di fare figli sia oggi influenzata in modo significativamente negativo dalla condizione di precarietà di buona parte dei nostri giovani. La mancanza di un lavoro stabile e la sussistenza di condizioni economiche spesso disagiate, rappresentano per molte coppie un vero e proprio deterrente alla nascita di nuovi figli. Il Governo ha pensato a delle contromisure con l'obiettivo di dare un sostegno concreto alla maternità. Ci riferiamo in particolare al bonus bebè, al bonus mamma domani, al bonus nido e al Fondo sostegno natalità nuovi nati di cui ci occuperemo più approfonditamente in questo articolo.
- Fondo credito nuovi nati: cos'è
- Fondo sostegno natalità: requisiti
- A quali banche rivolgersi?
- Importo e durata del prestito
- A quanto ammonta il tasso?
- La banca può negare la concessione del prestito?
- Fondo credito nuovi nati: come richiederne l'ammissione
- Tempi per la valutazione della domanda
- Fondo credito nuovi nati: cosa accade se il prestito non viene rimborsato
Fondo credito nuovi nati: cos'è
E' innegabile che l'arrivo di un figlio comporti per la famiglia il sostenimento di nuove e maggiori spese: visite mediche, carrozzina, seggiolino per auto, culla, fasciatoio, pannolini, latte in polvere, babysitter, ecc. Certo si può pensare di risparmiare qualcosa acquistando prodotti in offerta o di seconda mano, riciclando attrezzature e vestitini di fratelli e cugini, ma il bilancio familiare comunque ne risente al punto da rendere necessaria in molti casi una vera e propria programmazione delle spese da parte della coppia, al fine di evitare di spendere più di quanto ci si possa permettere.
In quest'ottica il Fondo credito nuovi nati o Fondo di sostegno alla natalità, introdotto dalla Legge di Bilancio 2017, può essere di grande aiuto per la coppia.
Il Fondo, in particolare, è uno strumento volto a favorire l'accesso al credito da parte dei genitori di figli nati o adottati a decorrere dal 1° Gennaio 2017, attraverso il rilascio di garanzie alle banche e agli intermediari finanziari. In pratica lo Stato, tramite il Fondo, garantisce la banca e gli altri intermediari finanziari in caso di insolvenza del beneficiario nella restituzione del prestito, fino al 50% dell'ammontare del finanziamento.
Fondo sostegno natalità: requisiti
Possono presentare istanza di accesso al Fondo coloro che risultano essere genitori di bambini nati o adottati a decorrere dal 1° gennaio 2017 fino al compimento del terzo anno di età del bambino ovvero entro tre anni dall'adozione. Inoltre i beneficiari del Fondo devono essere in possesso dei seguenti requisiti:
- cittadinanza italiana, oppure di uno Stato membro dell'Unione europea oppure, in caso di cittadino extracomunitario, permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo;
- residenza in Italia.
I genitori che intendano beneficiare delle garanzie del Fondo hanno l'obbligo di presentare nei termini stabiliti la certificazione attestante la nascita o l'adozione del proprio figlio.
Per le adozioni nazionali si fa riferimento alla sentenza di affidamento preadottivo o di adozione definitiva. Per le adozioni internazionali si fa riferimento al provvedimento di autorizzazione all'ingresso e alla residenza permanente del minore rilasciato dalla Commissione per le adozioni internazionali, sia per le adozioni pronunciate all'estero che per quelle pronunciate in Italia a conclusione del periodo di affidamento preadottivo.
A quali banche rivolgersi?
Coloro che intendono richiedere il finanziamento attraverso il Fondo sostegno natalità possono rivolgersi ad una delle banche o degli intermediari finanziari che hanno aderito all'iniziativa. L'elenco è in continuo aggiornamento e disponibile all'indirizzo www.consap.it/famiglia-e-giovani/fondo-di-sostegno-alla-natalita/contatti-dedicati.Importo e durata del prestito
I finanziamenti ammissibili alla garanzia hanno un importo massimo per nuovo nato pari a 10.000 €, devono essere restituiti in un periodo massimo di 7 anni e possono essere utilizzati per qualunque tipo di spesa.
È possibile estinguere il debito in un'unica soluzione o con rate da concordarsi al momento della sottoscrizione del contratto di finanziamento. L'arco temporale di restituzione del finanziamento deve essere concordato con la Banca/Intermediario finanziario.
A quanto ammonta il tasso?
Il tasso di interesse varia da istituto da istituto, tuttavia per i finanziamenti garantiti dal Fondo c'è l'impegno ad applicare un TAEG non superiore al Tasso Effettivo Globale Medio (TEGM) applicato dagli istituti finanziari sui prestiti personali.
La banca può negare la concessione del prestito?
E' sempre rimessa alla valutazione della banca l'ammissione o meno al prestito da parte della famiglia richiedente. Detto in altri termini, il fatto che il gestore del Fondo in sede di istruttoria si esprima positivamente per il rilascio della garanzia, non significa poi che la banca sia obbligata a concedere il prestito alla famiglia.
Una cosa è certa comunque: banche, poste e società finanziarie non possono richiedere, a coloro che presentano la domanda di finanziamento, garanzie aggiuntive oltre alla garanzia rilasciata dal Fondo.
Fondo credito nuovi nati: come richiederne l'ammissione
Per beneficiare delle garanzie rilasciate dal Fondo, la famiglia deve recarsi presso uno degli istituti finanziari aderenti all'iniziativa, compilare questo modulo richiesta accesso Fondo sostegno natalità e fornire tutta la documentazione richiesta.
Tempi per la valutazione della domanda
A questo punto la banca verifica e raccoglie la documentazione attestante il possesso da parte del beneficiario dei requisiti previsti per l'ottenimento del finanziamento, quindi trasmette il tutto per via telematica al Gestore del Fondo. Quest'ultimo attribuisce alla pratica un numero di posizione progressivo, secondo l'anno, il mese, il giorno, l'ora e il minuto di arrivo della richiesta, verifica il possesso dei requisiti da parte dei beneficiari, così come la disponibilità del Fondo, quindi comunica alla banca o alla società finanziaria l'esito dell'istruttoria e l'eventuale ammissione alla garanzia del Fondo.
A questo punto l'istituto finanziario ha l'obbligo di comunicare al Gestore l'avvenuto perfezionamento dell'operazione di finanziamento ovvero la mancata erogazione del finanziamento entro un tempo massimo di 60 giorni lavorativi dalla richiesta. Se lascia passare questo periodo senza fornire alcun riscontro al Gestore del Fondo, la concessione della garanzia decade.
L'efficacia della garanzia del Fondo decorre, in via automatica e senza ulteriori formalità, dalla data di erogazione del finanziamento.
Attenzione: nel caso in cui il Gestore del Fondo si accerti che il richiedente ha fornito dichiarazioni mendaci o false attestazioni, provvede alla revoca immediata delle agevolazioni concesse e alla contestuale trasmissione dei relativi atti all'Autorità giudiziaria.
Fondo credito nuovi nati: cosa accade se il prestito non viene rimborsato
Abbiamo detto che se la famiglia non è in grado di rimborsare il prestito, interviene il Fondo garantendone la copertura fino al 50% del suo ammontare. Ma vediamo più nel dettaglio come avviene questo passaggio.
In pratica decorsi 90 giorni dalla data di scadenza della prima rata rimasta anche parzialmente insoluta, la banca invia al beneficiario del prestito una lettera tramite raccomandata con avviso di ricevimento o PEC, con cui gli intima formalmente di provvedere al pagamento dell'ammontare rimasto insoluto. La stessa lettera è trasmessa per conoscenza al Gestore del Fondo.
Se nei successivi 60 giorni il beneficiario del finanziamento non ottempera all’invito della banca, quest’ultima può chiedere, entro i successivi 90 giorni, l'intervento della garanzia del Fondo. Contestualmente avvia, a proprie spese, la procedura per il recupero della quota del prestito non garantita dal Fondo.
Il Gestore ha 30 giorni di tempo dalla richiesta della banca per disporre il pagamento in favore di quest'ultima. Tale termine si sospende nel caso in cui il Gestore abbia la necessità di ulteriori informazioni a completamento della documentazione in proprio possesso.
Se dopo l’intervento del Fondo e quindi successivamente al pagamento in favore della banca del 50% dell’insoluto, il beneficiario del finanziamento provvedesse al pagamento totale o parziale del debito, la banca sarebbe tenuta a riversare al Fondo le somme riscosse in più.
Attenzione: il fatto che il Fondo intervenga in favore della banca garantendo il rimborso del 50% dell'insoluto, non significa per la famiglia liberarsi da qualunque onere. Infatti nel momento in cui interviene il Fondo, il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri, si sostituisce alla banca per quanto concerne il diritto al recupero della somma pagata, degli interessi maturati a decorrere dal giorno del pagamento fino alla data del rimborso e delle spese sostenute per il recupero.