Assegno di maternità Inps: importo, requisiti e cumulabilità con altri sussidi
L'assegno di maternità Inps o assegno di maternità dello Stato è un sostegno economico che la madre o il padre, lavoratori anche precari, possono richiedere per la nascita del figlio oppure per l’adozione o l’affidamento preadottivo di un minore di età non superiore ai 6 anni (o ai 18 anni in caso di adozioni o affidamenti internazionali).
- Cos'è l'assegno di maternità dello Stato
- A chi spetta l'assegno di maternità Inps
- Quali requisiti occorre soddisfare?
- L'assegno di maternità dello Stato spetta anche al padre?
- A quanto ammonta l'assegno di maternità dello Stato
- Come fare richiesta dell'assegno
- Cosa allegare alla domanda
- Quale termine occorre rispettare per la domanda
- Cosa accade in caso di domanda respinta?
- L'importo dell'assegno va riportato in dichiarazione dei redditi?
- Che differenza c'è tra assegno e indennità di maternità?
- E' cumulabile con altre prestazioni o sussidi?
Cos'è l'assegno di maternità dello Stato
Come detto in premessa è un prestazione a carico dello Stato ed erogato dall’INPS in favore di madri o padri naturali o adottanti in possesso di un contratto di lavoro seppur atipico e precario. Si tratta in particolare di una misura pensata per le mamme che non riescono ad accedere alla maternità pagata dal datore di lavoro, oppure mamme che hanno una maternità di importo molto basso.
Non è da confondere con l'assegno di maternità Comune, sempre erogato dall'Inps ma a carico dell'Amministrazione comunale, che viene concesso - su domanda - alle madri non lavoratrici, dunque disoccupate o inoccupate.
A chi spetta l'assegno di maternità Inps
L’assegno spetta a chi ha
- la cittadinanza italiana o comunitaria;
- la residenza in Italia al momento del parto o dell’ingresso in famiglia del minore adottato o affidato.
L'assegni di maternità spetta anche
- ai familiari titolari di “Carta di soggiorno per i familiari del cittadino comunitario non aventi la cittadinanza di uno Stato membro dell’Unione Europea”;
- ai familiari titolari di “Carta di soggiorno permanente per i familiari non aventi la cittadinanza di uno Stato membro”;
- ai titolari di permesso di soggiorno ed equiparati ai cittadini italiani, vale a dire gli stranieri titolari di permesso unico di lavoro autorizzati a svolgere un’attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi, nonché gli stranieri titolari di permesso di soggiorno per motivi di ricerca autorizzati a soggiornare in Italia per un periodo superiore a sei mesi;
- ai titolari di permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo.
Quali requisiti occorre soddisfare?
La madre deve risultare in possesso di determinati requisiti lavorativi e/o contributivi che sono differenti a seconda che si tratti di donna in attività di lavoro, donna che non svolge attualmente alcuna attività lavorativa, ma che in precedenza aveva beneficiato di prestazioni economiche quali la mobilità, disoccupazione, cassa integrazione, ecc. oppure donna che durante la gravidanza ha cessato di lavorare per licenziamento o dimissioni.
Assegno di maternità Inps per madri lavoratrici
La madre lavoratrice o precaria deve aver versato almeno 3 mesi di contributi per maternità nel periodo compreso tra i 18 e i 9 mesi precedenti il parto o l'effettivo ingresso del bambino in famiglia in caso di adozione.
Assegno di maternità Inps per madri disoccupate
La madre deve aver lavorato almeno 3 mesi e perso il diritto a prestazioni previdenziali o assistenziali (Naspi, mobilità o cassa integrazione).
Tuttavia il lasso di tempo tra il momento in cui ha perso tale diritto e la data del parto o dell'effettivo ingresso in famiglia del bambino, in caso di adozione o affidamento, non deve essere superiore al periodo di fruizione delle prestazioni godute e comunque non superiore a 9 mesi.
Assegno di maternità Inps in caso di licenziamento o dimissioni
La madre deve essere stata licenziata o aver dato le dimissioni durante il periodo di gravidanza, ma potendo far valere almeno tre mesi di contribuzione nel periodo che va dai 18 ai 9 mesi antecedenti al parto.
Assegno di maternità Inps per madri iscritte alla gestione separata
In questo caso per il diritto all'assegno di maternità dello Stato servono 3 mesi di contributi versati nei 12 mesi precedenti il congedo obbligatorio ordinario, ossia dall'ottavo mese di gravidanza o prima se la gravidanza dovesse ad esempio risultare a rischio.
L'assegno di maternità dello Stato spetta anche al padre?
Si. L’assegno può essere chiesto anche dal padre ma unicamente al ricorrere delle seguenti situazioni:
- in caso di abbandono del figlio da parte della madre o di affidamento esclusivo del figlio al padre;
- se è affidatario preadottivo, nell'ipotesi di separazione dei coniugi intervenuta nel corso della procedura di affidamento preadottivo;
- se è padre adottante, nell'ipotesi di adozione senza affidamento quando intervenga la separazione dei coniugi;
- se è padre adottante non coniugato, nell'ipotesi di adozione pronunciata solo nei suoi confronti.
Attenzione: al momento dell'abbandono della madre o dell'affidamento esclusivo al padre, quest'ultimo deve in ogni caso risultare in possesso dei requisiti contributivi previsti per la madre.
L'assegno di maternità spetta al padre anche nel caso in cui quest'ultimo ha riconosciuto il neonato o è coniuge della donna adottante o affidataria preadottiva, in presenza della morte della madre naturale o di quella adottiva o affidataria preadottiva. In quest'ultimo caso è necessario che al momento della presentazione della domanda sia riscontrabile:
- un regolare soggiorno e residenza in Italia del padre o del coniuge della deceduta;
- la presenza del minore presso la sua famiglia anagrafica;
- la potestà sul minore;
- il non affidamento del minore presso terzi;
- il non godimento dell'assegno di maternità da parte della donna deceduta.
Sempre in questo caso non sono richiesti i requisiti sia dei tre mesi di contributi tra i 18 e i nove mesi precedenti e sia della perdita del diritto da non più di nove mesi a prestazioni previdenziali o assistenziali, in quanto il diritto all'assegno deriva dalla madre o donna deceduta.
A quanto ammonta l'assegno di maternità dello Stato
L'importo dell'assegno di maternità dello Stato non è fisso, ma è rivalutato ogni anno sulla base della variazione dell'indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati.
Nel 2022 l'importo dell'assegno di maternità dello Stato era pari a 2.183,77 euro. Tale importo spetta per intero se il richiedente non può contare su alcuna tutela economica (indennità, retribuzione, ecc.).
E' importante precisare che in caso di parto gemellare o di adozione/ affidamenti plurimi, l'importo dell'assegno è moltiplicato per il numero dei bambini nati o adottati/affidati.
Come fare richiesta dell'assegno
Per ottenere l’assegno di maternità dello Stato occorre presentare un'apposita domanda all’Inps.
Dal 2018 non è più possibile presentare il modulo cartaceo SR28. Dunque oggi la richiesta va inoltrata esclusivamente per via telematica attraverso il sito dell'Inps: www.inps.it/prestazioni-servizi/assegno-di-maternita-dello-stato.
Questo significa che occorre necessariamente disporre dello SPID o in alternativa della CIE o CNS per poter procedere autonomamente con la richiesta.
Queste le possibili alternative:
- Contact Center Inps - al numero 803.164 (da telefono fisso) o al numero 06164164 (da telefoni cellulari con tariffazione a carico dell’utente);
- CAF e Patronati, utilizzando i servizi telematici offerti dagli stessi. In quest'ultimo caso non è necessario essere in possesso del PIN Inps.
Cosa allegare alla domanda
Alla domanda vanno allegati:
- una copia del documento di identità del richiedente o copia del permesso di soggiorno per i cittadini non comunitari
- il certificato di nascita del bambino o autocertificazione di nascita
- una serie di altri documenti e certificazioni riepilogati all'interno dello stesso modulo di domanda.
Quale termine occorre rispettare per la domanda
La richiesta dell'assegno va presentata entro 6 mesi (termine perentorio) dalla nascita del bambino o dall'effettivo ingresso del minore in famiglia nel caso di adozione o affidamento, oppure dall’ingresso in Italia in caso di adozione internazionale.
Cosa accade in caso di domanda respinta?
La domanda di assegno di maternità dello Stato, respinta per mancanza di requisiti, viene trasmessa d’ufficio al Comune di residenza del richiedente per essere esaminata come domanda di assegno di maternità del comune.
L'importo dell'assegno va riportato in dichiarazione dei redditi?
No, l'assegno di maternità non costituisce reddito, dunque non va riportato in dichiarazione.
Che differenza c'è tra assegno e indennità di maternità?
L'indennità di maternità sostituisce la retribuzione e viene corrisposta alle donne che si assentano dal lavoro a causa della gravidanza e del puerperio.
L'assegno di maternità è invece un contributo economico che si riceve alla nascita di un figlio con l'obiettivo di compensare l'assenza dal lavoro
E' cumulabile con altre prestazioni o sussidi?
L'assegno di maternità dello Stato non è cumulabile con l'assegno di maternità del Comune, ma neppure con l'indennità di maternità.
In passato era invece cumulabile con altre agevolazioni concesse dallo Stato come ad esempio il bonus mamma domani e il bonus bebè. Ma nel 2022 tali agevolazioni sono state sostituite dall'assegno unico universale Inps.