Ultime notizie indennizzo commercianti 2024
L'indennizzo commercianti 2024 è un sostegno economico di 598,61 euro al mese che l'Inps riconosce a quei commercianti che, pur non avendo ancora raggiunto i requisiti per la pensione di vecchiaia, decidono di chiudere bottega rottamando la propria licenza. Ma vediamo di capire meglio quali sono i requisiti da soddisfare, chi può fare domanda e con quali modalità.
Indennizzo commercianti 2024: requisiti
Cominciamo col dire che l'indennizzo per cessazione di attività commerciale, noto anche come bonus commercianti o Indennizzo Commercianti (IndCom), è stato introdotto dal D.Lgs. 28 marzo 1996, n. 207 e reso strutturale dall’articolo 1, commi 283 e 284, della legge 30 dicembre 2018, n. 145.
Come detto in premessa si tratta di un trattamento economico che l'Inps riserva a coloro che hanno chiuso la propria attività in età avanzata, ma che non hanno ancora maturato i requisiti per la pensione.
Oggi possono beneficiare di questo importante ammortizzatore sociale le seguenti categorie di persone:
- i titolari di attività commerciali al minuto in sede fissa o loro collaboratori, che al momento della cessazione dell’attività, sono iscritti come titolari o collaboratori, per almeno 5 anni alla gestione INPS dei lavoratori autonomi;
- i titolari di attività commerciali su aree pubbliche o loro coadiutori (anche in forma itinerante);
- gli esercenti di attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande;
- gli agenti e rappresentanti di commercio.
Ciò premesso l'indennizzo commercianti può essere richiesto da colui o colei che, al momento della presentazione della domanda di indennizzo, risulti in possesso dei seguenti requisiti:
- abbia compiuto 62 anni se uomo o 57 se donna;
- risulti iscritto/a per almeno 5 anni, in qualità di titolari o coadiutori, nella Gestione Commercianti presso l’Inps. I 5 anni di iscrizione “non devono essere necessariamente continuativi” ma sussistere al momento della “cessazione dell’attività lavorativa ed essere connessi all’attività commerciale per la quale si richiede l’indennizzo.
L'indennizzo spetta solo ai commercianti che cessano l'attività
L'erogazione dell'indennizzo commercianti 2024 è, inoltre, concessa a coloro che abbiano provveduto:
- alla cessazione definitiva dell’attività. L'indennizzo non viene riconosciuto a chi trasferisce a terzi l’attività o semplicemente rami d’azienda o quote di partecipazioni sociali;
- alla riconsegna dell’autorizzazione per l’esercizio dell’attività commerciale al minuto e/o per l’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande (rottamazione licenza commerciale);
- alla cancellazione del titolare dell’attività dal Registro delle Imprese;
- alla cancellazione del titolare dal Registro degli Esercenti il Commercio per l’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande;
- alla cancellazione dal ruolo provinciale degli Agenti e Rappresentanti di Commercio.
Chi esercita un'attività di commercio al minuto non ha l’obbligo di iscrizione al registro degli esercenti il commercio, conseguentemente ai fini del predetto indennizzo non è tenuto neppure alla cancellazione.
A quanto ammonta il bonus commercianti
Come detto in premessa l'indennizzo è pari al trattamento pensionistico minimo previsto dall'Inps per gli iscritti alla gestione commercianti. Per il 2024 è pari a 598,61 euro.
L'indennizzo viene corrisposto per 13 mensilità nel periodo intercorrente tra la data di cessazione dell'attività e quella della pensione di vecchiaia (67 anni).
La concessione dell’indennizzo viene finanziata dagli stessi commercianti in attività iscritti all’Inps, attraverso una maggiorazione dell’aliquota contributiva a loro carico. L'Inps si riserva di aumentare tale percentuale nel caso in cui per un eccesso di domande si rendesse necessario il reperimento di maggiori risorse finanziarie. Dal 1° gennaio 2021 l’aliquota è passata allo 0,48%.
Attenzione: l'indennizzo commercianti è utile ai fini del raggiungimento del diritto alla pensione, ma non incide sulla misura dell’assegno pensionistico.
Inps indennizzo commercianti 2024: come richiederlo
La domanda di indennizzo per cessazione commerciale può essere presentata online attraverso il servizio dedicato dell'Inps. Questo il percorso da compiere:
- "Prestazioni e Servizi – Prestazioni – Indennizzo per cessazione definitiva dell’attività commerciale".
Ad ogni modo questo l'indirizzo della pagina: INPS - Dettaglio Prestazione: Indennizzo per cessazione definitiva dell'attività commerciale.
Gli utenti devono essere in possesso delle credenziali SPID, CIE o CNS.
In alternativa si può fare domanda tramite:
- Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile;
- enti di patronato e intermediari dell'Istituto attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.
L'indennizzo verrà corrisposto dal 1° giorno del mese successivo alla data della domanda e fino all'età prevista per il diritto alla pensione di vecchiaia, ossia 67 anni.
Alla domanda occorre allegare tutta la documentazione comprovante la cessazione definitiva dell’attività, la riconsegna delle autorizzazioni richieste per l’esercizio dell’attività commerciale e la cancellazione del soggetto titolare dell’attività dal registro degli esercenti il commercio e dal registro delle imprese presso la camera di commercio.
Se si ritiene di non essere in grado di fare da soli, ci si può rivolgere ad un patronato o ad un Caf i quali, gratuitamente, dopo un’attenta verifica dei requisiti, provvedono per conto della persona interessata alla predisposizione dell’apposita domanda e all’inoltro presso l’Inps.
Indennizzo commercianti 2024: quando si perde
Si perde il diritto all’indennizzo se il beneficiario riprende un’attività lavorativa subordinata, autonoma o occasionale. In questo caso l'assegno non viene più corrisposto a partire dal primo giorno del mese successivo quello in cui lo stesso ha ripreso a lavorare.
L’interessato ha l'obbligo di segnalare la ripresa dell'attività lavorativa all’INPS entro i 30 giorni successivi.
Condizioni di incompatibilità
L’indennizzo commercianti è incompatibile non solo con l'attività di lavoro autonomo o subordinato, ma anche con la pensione di vecchiaia, mentre è compatibile con eventuali trattamenti pensionistici diretti (assegno di invalidità, pensione di inabilità, assegno sociale) percepiti dal soggetto.