Matrimonio: documenti e procedure
Avete finalmente preso la decisione di passare la vita insieme, unendovi in matrimonio. Auguri! Dopo aver diffuso la lieta notizia tra amici e parenti è arrivato il momento di iniziare a prepararsi, in vista del grande giorno. Quali sono le prime cose a cui pensare? Se non lo avete ancora fatto, provvedete a fissare una data, avendo cura di considerare i tempi tecnici necessari per lo svolgimento delle procedure burocratiche, di cui tra poco ti parleremo. Solitamente, dalla fatidica proposta al giorno del "Sì" passa un periodo di tempo variabile, che va da 6 a 12 mesi. Questo intervallo temporale trova in parte spiegazione nella necessità di prenotare con largo anticipo la location della cerimonia. Ma in realtà il motivo non è solo questo: prima di sposarsi, infatti, occorre sbrigare una serie di questioni burocratiche che variano in funzione del tipo di rito scelto dalla coppia.
- Matrimonio: quali riti
- Matrimonio civile: documenti utili e procedura da osservare
- Matrimonio e la delega per il rito civile
- Matrimonio religioso: documenti utili per celebrarlo
- Matrimonio concordatario: documenti utili per celebrarlo
- Matrimonio Simbolico: documenti e procedimento utile
- Matrimonio: quali sono i requisiti fondamentali per contrarlo
- Matrimonio in comune, in chiesa o dove vuoi tu: cosa ti sarà utile per quel giorno
- Matrimonio: come chiedere il congedo matrimoniale
Matrimonio: quali riti
Quali sono le tipologie di rito nuziale che è possibile svolgere in Italia? C’è il classico rito civile, che viene celebrato dall’Ufficiale di Stato Civile (solitamente il Sindaco o il vice-Sindaco); il rito canonico che si svolge in chiesa con una celebrazione dai soli effetti religiosi e il matrimonio concordatario. Quest’ultimo ha la particolarità di essere celebrato da un prete che fa le veci dell’Ufficiale di Stato Civile, dunque ha effetti sia civili che religiosi. In pratica la legge dello Stato attribuisce al matrimonio concordatario gli stessi effetti del matrimonio civile, a patto che il matrimonio celebrato dinanzi al parroco e disciplinato dal diritto della Chiesa cattolica, sia trascritto nei registri dello stato civile. Per capirci il matrimonio concordatario è quello che si svolge in chiesa, prevede una messa e la celebrazione del rito religioso, oltre che la declamazione degli articoli 143, 144 e 147 del Codice Civile.
Infine c’è il rito simbolico, ovvero lo scambio delle promesse nuziali, che può essere celebrata in un qualunque luogo pubblico o privato, ma non ha alcun effetto legale. Vediamo adesso quali sono le pratiche da svolgere e i documenti da produrre prima del grande giorno.
Matrimonio civile: documenti utili e procedura da osservare
Questa procedura è quella che sta alla base di ogni unione coniugale e deve essere effettuata sia in caso di matrimonio civile che in caso di matrimonio concordatario.
Primo Passo - Una volta aver scelto una data definitiva e aver fermato l’eventuale location per la cerimonia occorre recarsi in Comune. Se la coppia risiede in due comuni diversi è altresì possibile sceglierne uno ed eseguire lì tutto il procedimento. Nello specifico occorre presentarsi presso l’Ufficio Matrimoni o l’Ufficio di Stato Civile (cambiano i nomi, ma non le funzioni). I nubendi possono presentarsi insieme o no: basta anche solo uno dei due, purché si possegga una delega e una copia del documento d’identità dell’altro. Se i diretti interessati non possono recarsi fisicamente in Comune può intraprendere la procedura un terzo soggetto (solitamente un parente o il/la wedding planner) avendo cura di presentare le rispettive deleghe e i documenti di ognuno.
Supponendo che lo facciano insieme, gli sposi si presenteranno nell’Ufficio di Stato Civile ed esprimeranno la volontà reciproca di sposarsi. Dal 1997, anno di entrata in vigore della Legge Bassanini, sono stati semplificati diversi procedimenti amministrativi, tra i quali anche l’iter burocratico matrimoniale. Inoltre dai primi anni 2000, con l’introduzione delle autocertificazioni, non è più necessario presentare i certificati originali rilasciati dalla pubblica amministrazione. In pratica agli sposi si richiede solo di presentarsi muniti di carta d’identità e di compilare autonomamente il certificato contestuale (nel quale specificare residenza, cittadinanza e stato libero).
Secondo Passo - A questo punto tutto passa nelle mani degli impiegati comunali. Sta a loro verificare l’esattezza delle dichiarazioni e preparare i documenti ufficiali per il giuramento. Quando le pratiche saranno pronte, il Comune ricontatterà i nubendi per fissare, di comune accordo, la data della promessa matrimoniale (o giuramento).
Terzo Passo - Nel giorno accordato i nubendi dovranno presentarsi presso gli uffici del Comune per il giuramento. Solitamente questo è un giorno di festa che riunisce la famiglia intera, tuttavia la legge vuole che la coppia venga accompagnata da due testimoni (uno a testa) e almeno un genitore che dichiari ufficialmente che non vi sia alcun legame parentale tra i due soggetti. Nel caso in cui il genitore non possa presenziare, i diretti interessati dovranno provvedere al reperimento della copia integrale dell’atto di nascita presso il proprio Comune di nascita. Qualora anche il soggetto interessato sia impossibilitato a raggiungere il Comune di nascita potrebbe farlo un terzo soggetto, opportunamente munito di delega, documento di riconoscimento e copia del documento d’identità del richiedente.
È molto importante che nel giorno del giuramento i nubendi, i testimoni e i genitori si rechino insieme presso l’Ufficio di Stato Civile, ognuno con i propri documenti in versione originale e in corso di validità. In più sarà necessario acquistare il modulo alla cassa circoscrizionale (il prezzo varia dipendentemente dal tipo di rito scelto e dal luogo della sua celebrazione) e presentare il nulla osta rilasciato dalla parrocchia di appartenenza, nel caso in cui si voglia celebrare il matrimonio concordatario.
Inoltre sarà necessario acquistare tutte le marche da bollo per le pubblicazioni e la dichiarazione di non consanguineità. Il giorno del giuramento, i futuri sposi e i testimoni dovranno firmare il Certificato di consenso civile alle nozze. Questo documento, in pratica, serve per richiedere formalmente l’affissione delle pubblicazioni di matrimonio.
Quarto Passo - Il Codice Civile stabilisce che i futuri sposi prima di contrarre il matrimonio debbano rendere pubblica la loro intenzione, per questo vengono affisse alla porta della Casa Comunale le Pubblicazioni di Matrimonio. L’articolo 93 del Codice, infatti, stabilisce che: “La celebrazione del matrimonio deve essere preceduta dalla pubblicazione fatta a cura dell’ufficiale dello stato civile. La pubblicazione consiste nell’affissione alla porta della casa comunale di un atto dove si indica il nome, il cognome, la professione, il luogo di nascita e la residenza degli sposi, se essi siano maggiori o minori di età, nonché il luogo dove intendono celebrare il matrimonio. L’atto civile deve indicare il nome del padre e il nome e cognome della madre degli sposi, salvi i casi in cui la legge vieta questa menzione”. In parole povere si tratta un avviso pubblico che deve rimanere affisso per almeno 8 giorni consecutivi, comprendenti 2 domeniche successive. Oltre al tempo stabilito, la legge prevede altri 3 giorni di deposito, di modo che chiunque si opponga alle nozze possa esprimere e giustificare il suo dissenso in tempi utili.
Quinto Passo - Trascorsi gli 11 giorni necessari, il Comune redigerà il certificato di avvenuta pubblicazione, che dovrà essere consegnato all’Ufficiale dello Stato Civile per fissare la data del matrimonio. Il rito, civile o religioso che sia, dovrà essere celebrato entro 180 giorni da tale data, altrimenti si esauriranno gli effetti civili e si dovrà ripetere tutta la procedura dall’inizio. Dopo il giuramento vero e proprio si consiglia alla coppia di iniziare a pensare al tipo di regime da adottare dopo le nozze, ossia una volta essere divenuti una nuova famiglia a tutti gli effetti. Comunione o separazione dei beni? Per aiutarti a scegliere, ti consigliamo si leggere questa guida.
Matrimonio e la delega per il rito civile
Devi sapere che nell'ambito del rito civile, la legge italiana consente la celebrazione del matrimonio non solo al Sindaco, al Segretario Comunale o al consigliere comunale, ma anche ad una persona liberamente scelta dalla coppia, come ad esempio un amico o un parente stretto. L'importante - chiarisce l’art. 1, comma 3, del D.P.R. 396/2000 - è che tale cittadino abbia "i requisiti per la elezione a consigliere comunale"; tradotto significa che deve essere maggiorenne, avere la cittadinanza italiana ed essere regolarmente iscritto alle liste elettorali del Comune. Il suo compito consiste fondamentalmente nel leggere quanto riportato sui documenti rilasciati dal Comune e firmare le carte.
A tal fine gli sposi devono avanzare un'apposita richiesta al Comune di residenza: questo il fac simile di richiesta delega per rito civile matrimonio. Il comune da parte sua ha piena facoltà di accettare o meno questa richiesta e, dunque, di concedere o meno la delega per la celebrazione del rito civile.
Matrimonio religioso: documenti utili per celebrarlo
In Italia non è possibile unirsi in matrimonio celebrando il rito religioso, ma non quello civile, dunque qualora volessi celebrare le nozze in chiesa, dovresti comunque completare l'iter burocratico che abbiamo appena descritto. Chiaramente, oltre ai documenti necessari per il rito civile sarà necessario produrre anche altri certificati, quelli utili per la celebrazione del matrimonio in chiesa. Quali sono i documenti da richiedere?
Innanzitutto occorre farsi rilasciare il certificato di battesimo dalla chiesa in cui è stato celebrato. È importante ricordare che per eseguire il rito cattolico sono validi anche i certificati di battesimo celebrati nella Chiesa e Comunità ecclesiale ortodossa, valdese, metodista, battista, luterana, anglicana e quelli amministrati in nome della S.S. Trinità. Tieni in considerazione che il certificato ha una validità massima di 6 mesi.
Poi occorre farsi rilasciare il certificato di cresima dalla parrocchia in cui si è stati cresimati. Qualora non si riesca ad ottenerlo, ma si abbia ricevuto il sacramento, è possibile farsi rilasciare il c.d. “uso matrimonio” che indica la data del Battesimo, la data della Cresima e l’inesistenza di vincoli matrimoniali precedenti.
A tal proposito, è bene non dimenticare il certificato di Stato libero ecclesiastico. Questo documento serve per accertare che entrambi i futuri sposi siano liberi da ogni qualsiasi legame matrimoniale precedente. Può essere sostituito con un giuramento dell’interessato dinanzi al parroco oppure, nel caso in cui il/la fidanzato/a, dopo il compimento del sedicesimo anno di età, abbiano dimorato per più di un anno in una diocesi diversa da quella in cui ha il domicilio, attraverso un prova testimoniale scritta.
In più, per eseguire il rito religioso, occorre disporre di un documento che attesti la partecipazione al corso prematrimoniale, che solitamente prevede 10 incontri con i diretti interessati.
Veniamo ora alla procedura preliminare vera e propria. Dopo aver ottenuto i documenti necessari alla celebrazione del rito, i futuri sposi possono recarsi nella parrocchia di appartenenza di uno dei due ed effettuare un colloquio con il parroco, che in prima persona verificherà la comune volontà della coppia di unirsi in matrimonio. Si presuppone che l’incontro abbia esito positivo e che per questo il prete rilasci la richiesta di pubblicazione alla casa comunale (il documento di cui abbiamo accennato anche nel paragrafo precedente).
Una volta trascorsi gli 8 giorni necessari e i successivi 3 giorni di deposito, il Comune rilascia il Certificato di avvenuta pubblicazione, che deve essere esposto nelle parrocchie di entrambi i nubendi. Se il rito religioso viene celebrato in una chiesa diversa dalla parrocchia di uno dei due nubendi, questi ultimi devono farsi rilasciare anche il Nulla osta ecclesiastico dal Vicariato. Dopo il suo rilascio la coppia può finalmente recarsi presso la chiesa in cui avrà luogo il matrimonio e consegnare al parroco tutti i documenti. Qui avviene anche la redazione del cosiddetto Consenso Religioso, un documento che conferma ufficialmente la data delle nozze.
Matrimonio concordatario: documenti utili per celebrarlo
Con il rito concordatario si celebra il matrimonio religioso e civile nello stesso posto e nello stesso momento, ecco perché è la formula scelta dalla maggior parte delle coppie italiane. Per aiutarti a comprendere meglio di quale rito stiamo parlando, ti facciamo un esempio pratico. Hai presente quando vieni invitato ad un matrimonio e assisti alla messa? Bene, nel matrimonio concordatario, alla fine del rito religioso il prete declama gli articoli del Codice Civile determinando l’effettiva validità dell’unione coniugale per legge italiana.
Nel momento in cui si conclude la celebrazione del matrimonio, il parroco sottopone l'atto di matrimonio alla firma degli sposi e dei rispettivi testimoni. Si tratta di un documento che riporta le generalità degli sposi, dei testimoni e del parroco, l'indicazione del luogo e della data in cui è avvenuta al celebrazione del matrimonio, la scelta del regime patrimoniale ed eventualmente il riconoscimento di figli naturali. L'atto di matrimonio, letto e sottoscritto da sposi e testimoni, oltre che dal parroco, è redatto in doppio originale: una copia viene archiviata in parrocchia, mentre l'altra viene trasmessa dal parroco, entro i 5 giorni successivi alla celebrazione, al comune in cui è avvenuto il matrimonio affinché venga annotata nei registri dello di stato civile. Senza questo fondamentale passaggio, il matrimonio celebrato in chiesa resterebbe un mero atto religioso privo di effetti per la legge italiana. L'avvenuta registrazione deve essere comunicata al parroco.
I futuri sposi dovranno comunque recarsi in Comune, svolgere la procedura utile per il giuramento e affiggere le Pubblicazioni sia sulla porta della Casa Comunale, sia nelle parrocchie dei diretti interessati. La data scelta per la celebrazione dovrà essere comunicata sia in Comune, sia nella parrocchia in cui verrà celebrato il rito vero e proprio.
Matrimonio Simbolico: documenti e procedimento utile
Il matrimonio simbolico è un rito molto particolare, scelto dalle coppie che desiderano un evento unico e irripetibile. A differenza del rito civile, che deve essere svolto in un luogo designato come Casa Comunale e del rito religioso, che deve essere celebrato esclusivamente in chiesa, il matrimonio simbolico può essere svolto ovunque. Sulla spiaggia, in alta montagna, tra i coralli di una barriera corallina, nel bel mezzo del deserto e così via. Non ci sono vincoli alla fantasia. Il rito può essere celebrato da un normale civile, solitamente molto vicino alla coppia, oppure da un professionista del mestiere. Si può estendere e arricchire il rito con diversi canti, musiche, promesse e rappresentazioni simboliche, come ad esempio quella della sabbia.
La particolarità del rito simbolico è che non ha alcun effetto legale. Tutto ciò che avviene al momento della “celebrazione” non significa nulla né per la Chiesa, né per lo Stato Italiano. Per questo motivo molte coppie lo celebrano dopo aver eseguito il rito vero e proprio in Comune. Per il solo rito simbolico non è richiesta alcuna procedura, se non quella di prenotazione della struttura. Se vuoi svolgere il rito simbolico in un luogo pubblico dovrai richiedere il permesso di occupazione suolo pubblico al Comune e pagare la relativa tassa, mentre se vuoi celebrarlo in un luogo privato non dovrai far altro che accordarti con il proprietario della struttura, prenotarla per tempo e corrispondere il prezzo pattuito.
Matrimonio: quali sono i requisiti fondamentali per contrarlo
Come forse già saprai, non basta schioccare le dita per sposarsi. Chiaramente non ci riferiamo alla ricerca dell’anima gemella, a quanto sia difficile e complicato scegliersi e far collimare i propri caratteri al giorno d’oggi, ma alle condizioni preliminari che devono sussistere obbligatoriamente per poter celebrare il rito del matrimonio, civile, religioso o concordatario che sia. Vediamo dunque di riassumerli:
- entrambi i nubendi devono aver compiuto 18 anni. Se anche solo uno dei due è minore, deve comunque aver già compiuto 16 anni e in tal caso il giudice del Tribunale dei Minori deve aver accertato la normale capacità psichica del soggetto;
- bisogna avere la piena sanità mentale. Interdetti e infermi non possono sposarsi;
- gli sposi non devono essere parenti né tantomeno affini;
- il rito non può essere celebrato se uno dei due nubendi è stato condannato per omicidio consumato o tentato verso l’altro futuro coniuge;
- se una donna intende risposarsi, deve attendere 300 giorni dalla cessazione dei diritti civili del precedente matrimonio.
Matrimonio in comune, in chiesa o dove vuoi tu: cosa ti sarà utile per quel giorno
Dopo aver avviato l’iter burocratico che ti poterà al matrimonio, qualunque sia il rito scelto, potrai dedicarti all’organizzazione di tutti gli altri aspetti della cerimonia. Come abbiamo già accennato in precedenza, la location nella quale verrà svolta la cerimonia dovrà essere contattata e prenotata per tempo. Ci sono delle location che hanno la cucina, dunque lavorano come veri e propri ristoranti specializzati in cerimonie, mentre altre ne sono sprovviste, dunque gli sposi dovranno provvedere all’ingaggio di una ditta di catering o banqueting. Tra i due servizi c’è una notevole differenza, in quanto il banqueting presuppone la preparazione del banchetto vero e proprio, con tanto di predisposizione tavoli, tovagliato, stoviglie e sedie. Se avessi bisogno di dare uno sguardo ad un contratto tipo di banqueting, così da comprendere meglio quali servizi siano inclusi e quali no e arrivare pronto alla trattativa, sappi che sul nostro portale puoi scaricarne un modello.
Oltre al banchetto sarà necessario pensare all’allestimento floreale, alle bomboniere, alle partecipazioni e chiaramente al fotografo o al video-maker che si occuperà di ritrarre il vostro giorno speciale.
Matrimonio: come chiedere il congedo matrimoniale
Sia che tu voglia invitarlo alle nozze, sia che non ne abbia la minima intenzione, il datore di lavoro deve essere informato delle tue nozze, soprattutto se hai intenzione di richiedere il congedo matrimoniale, ovvero la sospensione giustificata dell’attività lavorativa della durata di 15 giorni consecutivi. Il congedo può essere richiesto anche solo 6 giorni prima del matrimonio, ma chiaramente ti consigliamo di informare il titolare ed effettuare la richiesta anche diversi mesi prima, così da dargli la possibilità di sostituirlo o gestire il lavoro durante la tua assenza in maniera ottimale. Non sei tu a sposarti, ma assisterai presto ad un matrimonio? Se non sai come accompagnare il regalo che hai acquistato per gli sposi, prendi spunto da queste frasi per matrimonio.